NEOLATINE, LINGUE
Carlo Tagliavini
Le lingue neolatine o romanze sono quelle che continuano direttamente il latino, cui la forza di espansione politica e militare di Roma diede la possibilità di estendersi [...] farsi comprendere anche dai meno colti, sono fonti importantissime per la conoscenza del latino comunemente detto volgare; 2. i grammatici, specialmente quando parlano delle forme da evitare; 3. i lessicografi. P. es., quando l'Appendix Probi ci dice ...
Leggi Tutto
VITRUVIO (Vitruvius Pollio)
Francesco Pellati
La fama di V. è quasi unicamente affidata al suo trattato (i Dieci Libri di Architettura), che, ove se ne eccettuino alcune epitomi da esso derivate (Faventino, [...] e poi (1856) assegnando la composizione del trattato al sec. IV. Infine F. L. Ussing (1896) volle ravvisare in Vitruvio un grammatico ravennate del sec. III. Oggi tuttavia la teoria tradizionale è tornata ad avere il sopravvento, e si è giunti anzi a ...
Leggi Tutto
Secondo S. Girolamo (Chron., p. 150, 24 Helm), sarebbe nato l'87 a. C. e morto nel 57, a trent'anni. Peraltro, dato che alcuni carmi (11, 29, 45, 55, 113) alludono ad avvenimenti che vanno dal 59 al 55 [...] pietà degli amici, i quali, mentre riunirono tutto quanto trovarono nelle carte del poeta, dimenticarono alcune poesie note ai grammatici antichi (frammenti 1-4). Nel Liber non presiede né un criterio cronologico, né il criterio dell'analogia degli ...
Leggi Tutto
Nacque a Magonza il 14 settembre 1791, ultimogenito di un funzionario del principe palatino Federico Carlo. Fu educato ad Aschaffenburg, dove il padre si era trasferito al seguito del suo signore, compì [...] rivolta alle modificazioni eufoniche dei suoni ed a certa loro regolarità, sono tratti in cui il B. poté aver a guida i grammatici indiani. L'analisi comparativa aveva dato del resto i suoi frutti nelle prime opere di J. Grimm e del danese Rask, che ...
Leggi Tutto
Popolazione (p. 299). - Le variazioni degli anni recenti nel computo totale della popolazione non rivelano modificazioni notevoli; i censimenti del 1930 e 1935 e la stima del 1936 non manifestano variazioni [...] primitivo.
Il più singolare tra i fenomeni fonetici del danese odierno consiste in quel tipo di accento che i grammatici nazionali chiamano Stødtone, o semplicemente Stød, e i tedeschi Stosston. La maggior parte dei fonetisti danesi lo crede prodotto ...
Leggi Tutto
PLINIO il Vecchio
Francesco ARNALDI
C. Plinius Secundus, o, come più comunemente si dice, per distinguerlo dal nipote, P. il Vecchio, nacque a Como (Novum Comum) tra il 23 e il 24 d. C. Giunse giovanissimo [...] intermedia fra analogisti e anomalisti. Le linee fondamentali dell'opera si possono ancora ricostruire, perché i grammatici posteriori, specialmente Carisio, l'adoperarono molto.
Prefetto della flotta di Miseno, al momento della famosa eruzione ...
Leggi Tutto
Termine con cui la retorica antica designava alcuni tipi di espressione alieni dal parlare usuale adoperati per "ornamento" (v. retorica).
Solo verso la fine del sec. I a. C. diviene usuale la distinzione [...] hostis Antonius? (Cic., Phil., 7, 13).
2. Συνεζευγμένον o coniunctio. Questa figura, che comunemente è detta dai grammatici ζεῦγμα, può intendersi come figura retorica solo quando con essa diversa sermonis forma coniungitur (Quint., IX, 3, 64): p ...
Leggi Tutto
RORE, Cyprien de
Gastone ROSSI-DORIA
Musicista, nato ad Anversa (o a Malines?) nel 1516, morto a Parma verso la fine del 1565. Compì i suoi studî musicali a Venezia, sotto la guida di Adrian Willaert, [...] 'essa è e non altrimenti - dalla sempre nuova e sempre più ricca umanità dell'individuo. Contro l'Artusi e i grammatici che scambiano la " ragione" dell'artista con quella d'un prefisso sistema retorico, Claudio Monteverdi altro non risponderà se non ...
Leggi Tutto
BERTONI, Giulio
Aurelio Roncaglia
Nacque a Modena da Giuseppe e da Adele Baroni il 26 ag. 1878. Nella città natale cominciò gli studi secondari, terminati poi al liceo Gioberti di Torino (1897). Ad [...] ; e quella complessiva de I Trovatori d'Italia (Modena 1915). Nel secondo gruppo, oltre a indagini su grammatici, poeti, amanuensi, artisti, medici, e naturalmente sui rappresentanti maggiori e, minori della tradizione filologica modenese, oltre a ...
Leggi Tutto
A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] a distinguere una norma della poesia da una della prosa (➔ storia della lingua). In linea di massima, si può dire che la grammatica della prosa è stata data da quella della poesia più altro, anche se non tutto ciò che è risultato accettabile in versi ...
Leggi Tutto
grammatica
grammàtica (ant. gramàtica) s. f. [dal lat. grammatĭca, gr. γραμματική (τέχνη), dall’agg. γραμματικός: v. grammatico]. – 1. a. Il complesso delle norme che costituiscono il particolare modo di essere di una lingua (o di un dialetto),...
grammatico
grammàtico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. grammatĭcus, gr. γραμματικός, der. di γράμμα -ματος «lettera dell’alfabeto», dallo stesso tema di γράϕω «scrivere»] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. Grammaticale: arte g.; insegnamento...