. Il concetto antico. - La parola, di origine indo-europea (ant. ind. barbaras; gr. βάρβαρος; cfr. il lat. balbus), significa originariamente chi pronunzia suoni sgradevoli inarticolati simili a quelli [...] anche Tucidide, I, 3) non usa mai la parola barbaro per indicare i Troiani o i loro alleati, tolti i Carî. I grammatici alessandrini lo spiegarono col fatto che solo i Carî erano i popoli reali dell'antichità con i quali erano venuti a contatto i ...
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Mitografo greco, la cui personalità è nascosta dalle continue confusioni fatte dagli antichi con gli omonimi F. di Siro (v.) e F. di Lero (v.), le prime più facilmente eliminabili, mentre le seconde non [...] ha creduto di poter dimostrare che quest'opera è apocrifa e rappresenta un conglomerato di racconti attribuiti dai grammatici alessandrini al nostro F.; ma la sua tesi non ha avuto favorevoli accoglienze. Si ritengono invece comunemente apocrife ...
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Giuoco dell'antica Grecia che consisteva nel reggersi in piedi o nel camminare saltando con un piede solo sopra un otre gonfio d'aria e spalmato d'olio. Il giuoco era praticato specialmente durante la [...] addirittura a Icario, colui al quale Dioniso avrebbe nell'Attica consegnato la vite, l'istituzione del giuoco. I tardi grammatici ne fecero, sembra però senza sicuro fondamento, una parte della "Festa dei boccali" (il secondo giorno delle Antesterie ...
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TERENZIANO (Terentianus)
Cesare Giarratano
Poeta latino vissuto probabilmente verso la fine del sec. II d. C. Era nato nella Mauretania, e perciò si aggiunge comunemente al suo nome il cognome Maurus. [...] , ma le sue nozioni di metrica sono ristrette: per il terzo libro Cesio Basso fu la sua fonte. Però il suo manuale fu adoperato da altri scrittori e fu letto anche nel Medio evo. La migliore edizione è quella del Keil, Grammatici Latini, VI, p. 325. ...
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constructio
Pier Vincenzo Mengaldo
. Alla costruzione (constructio), componente fondamentale delle strutture di una lingua e oggetto di analisi da parte dei gramatici (v. in particolare VE I VI 4, Cv [...] tradizionale distinzione di c. congrua, o corretta, e incongrua, o scorretta, dove importa tener presente che per incongrua i grammatici medievali intendono non solo la c. che pecca contro le regole grammaticali ma anche quella che va contro il buon ...
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LORENZO di Aquileia
Arianna Terzi
Nacque a Cividale del Friuli non oltre la metà del XIII secolo, se nel 1269 viene indicato con il titolo, spettante ai laureati, di "magistro" (testamento del patriarca [...] generazioni De Caprileis: appartenne certamente a questa famiglia un Lorenzo, ricordato come scolastico di Cividale (M. Leicht, Maestri grammatici(, in Pagine friulane, XI [1898], p. 21), che morì nel 1296 (Necrologium Aquileiense, p. 235); un altro ...
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satira
Antonio Martina
Il termine satura (da satur), ricorrente in Tito Livio e in altre fonti antiche, indica una forma di spettacolo romano-etrusco misto di danza, recitazione, musica, canto e gesticolazione. [...] ut etiam per Oratium patere potest in sua poetria. Della catalogazione dei generi letterari abbiamo ampie testimonianze nei grammatici, nei trattatisti e nei commentatori medievali concordi, come si è detto, nel distinguerla - sebbene con alcune non ...
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Il suo nome completo è Girgis ibn Mīkhā'īl ibn 'Amīrah. Libanese, patriarca maronita, ed erudito noto in Europa per una sua grammatica siriaca. Studiò a Roma dal 1584 al 1595; fu poi vescovo di ‛Edhēn [...] 1633 fu nominato patriarca dei Maroniti. Morì il 29 luglio 1644 nella residenza patriarcale di Qannōbīn. Pubblicò la sua grammatica sotto il pontificato di papa Clemente VIII nel 1596, per ottemperare, come egli dice, al decreto di papa Clemente ...
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YA‛QŌB TĀM (Ya‛qōb b. Mē'īr, detto Rabbēnū Tām, "il nostro maestro perfetto", con allusione a Genesi, 25, 27)
Umberto Cassuto
Dottore ebreo, nato a Ramerupt (Francia) verso il 1100, morto a Troyes il [...] liturgico (Maḥzōr). La sua opera grammaticale, Sēfer ha-Hakrā‛āh, intesa a dare un giudizio circa i contrasti fra i grammatici Mĕnaḥēm b. Sarūq e Dūnāsh b. Labraṭ (di solito in favore del primo), fu pubblicata con la Maḥberet di Mĕnaḥēm dal ...
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scuola (scola)
Guido Favati
Charles T. Davis
La locuzione ‛ tenere s. ', iterata sinonimicamente con ‛ leggere ', cioè con " tenere lezioni " di livello universitario, appare quanto mai appropriata [...] 'Ecloga di Teodulo, l'Elegia di Arrigo da Settimello e la Formula vitae honestae di Martino di Bracara. Che D. abbia studiato grammatica è fuor di dubbio, in quanto in Cv II XII 2-4 è detto che, sebbene con difficoltà, gli fu possibile comprendere la ...
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grammatica
grammàtica (ant. gramàtica) s. f. [dal lat. grammatĭca, gr. γραμματική (τέχνη), dall’agg. γραμματικός: v. grammatico]. – 1. a. Il complesso delle norme che costituiscono il particolare modo di essere di una lingua (o di un dialetto),...
grammatico
grammàtico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. grammatĭcus, gr. γραμματικός, der. di γράμμα -ματος «lettera dell’alfabeto», dallo stesso tema di γράϕω «scrivere»] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. Grammaticale: arte g.; insegnamento...