Nell'unirsi dei suoni in sillabe, delle sillabe in parole e delle parole in proposizioni, si produce una gradazione ritmica dipendente dalla varia forza e durata della corrente espiratoria, e una gradazione [...] e dell'intensità, quando già non vì si trovasse d'origine, dal principio verso la fine di parola. Poiché grammatici indiani, grammatici e musici greci per questo nuovo accento parlano esclusivamente di altezza di tono e non d'intensità, anche questo ...
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Secondo la definizione tradizionale, i nomi concreti sono quelli indicanti «oggetti di natura fisicamente percettibile» (Sabatini & Coletti 2007: ad vocem, «nome»), come cane, mela, albero, casa, acqua, [...] res subsistentes utimur nominibus concretis»: Summa Theologiae, 1, XIII, 1-2; 1, XXXII, 2, c) e da filosofi e grammatici diversi fino ai grammatici di Port-Royal (per una sintesi, Cigada 1999: 111-193), la categoria di nome concreto apparve nelle ...
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Console negli anni 502, 493 e 486 a. C., e il solo membro a noi noto di una gens Cassia patrizia. Nel suo primo consolato avrebbe vinto i Sabini, gli Aurunci, nel 501 (per Dionigi nel 498) egli fu maestro [...] fino al tempo di Cicerone si conservò nel Foro Romano (Cicer., Pro Balbo, 53, cfr. Livio, II, 33, 9) e del quale i grammatici citano delle parole (Festo, p. 166, 30 Lindsay) e Dionigi (VI, 95) dà un estratto. Il foedus Cassianum dei primi anni del ...
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HAURÉAU, Barthélemy
Alfred Jeanroy
Letterato, nato l'8 novembre 1812 a Parigi, dove morì il 29 aprile 1896. Prima giornalista e critico, si dedicò poi all'erudizione e fu tra quelli che promossero più [...] manoscritti latini dei secoli XIII e XIV. Sono dunque tratte direttamente dalle fonti le notizie sui teologi, filosofi, grammatici di quell'epoca che stampò nell'Histoire littéraire de la France, fra le quali sono specialmente importanti quelle sui ...
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Donato (Aelius Donatus)
Giorgio Brugnoli
Grammatico latino (forse Roma, metà del IV secolo). Le Artes grammaticae di Donato, l'Ars minor in otto capitoli e l'Ars maior in tre libri, costituirono, insieme [...] fatto che egli abbia citato a memoria (il verso di Aen. I 665 è assai popolare e citato avulso dal testo da Priscano Gramm., in Grammatici, cit., II 73 r. 19 e insieme al v. 664, come esempio di anafora, da Carisio Gramm., ibid. I 281 r. 16-17, da ...
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VERSO LIBERO
Mario Praz
. Nome assai controverso col quale si sono designati nelle letterature moderne (da circa il 1887 in poi) i tentativi di rendere nel movimento verbale l'esaltazione lirica in [...] poco a poco dalla musica, con la quale formava un tutto nelle melopee primitive, e passò sotto il controllo dei grammatici che l'intellettualizzarono in schemi e lo identificarono col verso o linea: venne così a cristallizzarsi una teoria delle forme ...
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. Sesta lettera dell'alfabeto latino, nel quale era chiamata ef, e di tutti gli alfabeti da esso derivati. Sembra che questo segno sia stato un'innovazione dei Greci, i quali, avendo adoperato il wau fenicio [...] da quello dell'E, a cui venne tolto un tratto orizzontale, e per la sua forma simile a un doppio Γ fu chiamato dai grammatici della bassa età digamma. Venuto meno l'uso del digamma, i Greci conservarono col solo valore numerale di 6 il segno ς, che ...
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FORTUNIO, Gianfrancesco
Francesco Foffano
Dalmata di nascita, discepolo dell'umanista Marcantonio Sabellico, esercitò l'avvocatura a Venezia, poi fu giudice ad Ancona, dove finì tragicamente la vita [...] ; sull'autorità e sull'imitazione, non già sulla lingua parlata; e il suo metodo fu universalmente seguito dai molti grammatici che trattarono dopo di lui questa materia. Le Regole del F. si ristamparono una ventina di volte nella prima metà ...
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È il più recente dei tre poeti della commedia detta togata. Morì a Roma l'anno 77 a. C., ma s'ignora la sua patria e l'anno della sua nascita. Di lui ci restano pochissimi frammenti e dodici titoli di [...] pure epigrammi, e Nonio ce ne ha conservato un verso (cfr. Morel, Fragm. Poet. Lat., p. 42).
Per i frammenti delle togate, che si devono a citazioni di grammatici, v. O. Ribbeck, Comicorum Romanorum Fragmenta, 3ª ed., Lipsia 1898, pp. 188-193. ...
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Biagio da Perugia
Michele Messina
Lettore di D., vissuto nella seconda metà del XIV secolo, e forse nei primi anni del secolo XV, a Bologna, dove si era trasferito dalla città natale. Non sappiamo quando, [...] una città ricca di fermenti culturali, che contava insigni maestri, specie nel giure, e una schiera numerosa di grammatici per il rifiorire, sullo scorcio del Trecento, delle arti liberali. B. doveva avere dimostrato in precedenza capacità e qualità ...
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grammatica
grammàtica (ant. gramàtica) s. f. [dal lat. grammatĭca, gr. γραμματική (τέχνη), dall’agg. γραμματικός: v. grammatico]. – 1. a. Il complesso delle norme che costituiscono il particolare modo di essere di una lingua (o di un dialetto),...
grammatico
grammàtico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. grammatĭcus, gr. γραμματικός, der. di γράμμα -ματος «lettera dell’alfabeto», dallo stesso tema di γράϕω «scrivere»] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. Grammaticale: arte g.; insegnamento...