GENERE (dal lat. genus, -eris; fr. genre; sp. género; ted. Genus, Geschlecht; ingl. gender)
Giacomo DEVOTO
Categoria grammaticale propria del nome (v. nome; morfologia) di origine non astratta come quella [...] , ϑηυτικόν e, per il neutro, dapprima τό μεταξύ "l'intermedio" (Aristotele), poi οὐδέτερον (lat. neutrum). Già i grammatici latini tengono distinto genus, il genere grammaticale, da sexus, il genere naturale. Il genere grammaticale è, in sostanza, la ...
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MÜLLER, Karl Otfried
Giorgio Pasquali
Filologo, nato a Brieg (Slesia) il 27 agosto 1797, morto ad Atene il 1° agosto 1840. Studiò all'università di Breslavia e (sotto Boeckh e Buttmann) di Berlino. [...] suo maestro Boeckh; egli, a dlfferenza dell'avversario ed emulo G. Hermann, si sente non già successore degli antichi grammatici, di Aristofane e di Aristarco, ma storico; storico delle vicende politiche, della letteratura, dell'arte, della religione ...
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RADICE
Vittore Pisani
. Linguistica. - È quel complesso di suoni che in parole etimologicamente connesse fra loro ne racchiude il significato fondamentale; p. es., nei termini latini dīco dīscī dictus [...] analogia di altre forme come ἔσ-τι iniziantisi con vocale non aspirata. Malgrado queste condizioni d'inferiorità, gli antichi grammatici indiani (Pāṇini, sec. III a. C.) già basavano la loro analisi linguistica sulla cognizione di radice (dhātu). Le ...
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OSTHOFF, Hermann
Giuseppe CIARDI-DUPRE'
Glottologo, nato il 18 aprile 1847 a Billmerich presso Unna (Vestfalia), morto il 7 maggio 1909 a Heidelberg, ove dal 1877 occupava la cattedra di glottologia [...] di quell'indirizzo rinnovatore degli studî linguistici che fu detto dei "giovani grammatici".
L'O. scoprì che il suono r, noto ai linguisti dalla grammatica sanscrita, risale alla madre-lingua indoeuropea (scoperta la cui importanza nella storia ...
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CHE, COSA O CHE COSA?
Tutte e tre le forme del pronome ➔interrogativo cosiddetto ‘neutro’ sono corrette e ampiamente diffuse nell’italiano contemporaneo nelle proposizioni ➔interrogative sia dirette, [...] cosa.
Storia
La forma che nella storia dell’italiano si è affermata più tardi è stata proprio cosa, considerata dai grammatici una forma da evitarsi. La fortuna di cosa è cominciata alla metà dell’Ottocento, quando Manzoni – seguendo il modello del ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] documenti. Le fonti d’informazione sono i testi epigrafici, i testi letterari e le notizie tramandate dagli antichi grammatici e lessicografi (➔ Esichio di Alessandria).
Una distribuzione che cerca di conciliare i fatti linguistici con i dati storici ...
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Visse, secondo la testimonianza di S. Gerolamo (Chron., ad a. 353), verso la metà del sec. IV a Roma. Nei manoscritti delle Artes (grammatiche) egli è detto grammaticus urbis Romae e vir clarissimus, orator [...] risposte, delle otto parti del discorso ed è espressamente destinata agl'infantes o pueri et tirones. 2. Ars maior o secunda (grammatica maggiore), costituita di tre parti, di cui la prima tratta de voce, de littera, de syllaba, de pedibus, de tonis ...
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CASTELLANETA
L. Rocchetti
Località sulle pendici delle Murge meridionali, situata su un burrone molto profondo detto Gravina, tra Taranto e Bari, in località già abitata in età preistorica, come documentano [...] la presenza dell'uomo a C. è testimoniata dalle cosiddette "grandi specchie", enormi cumuli di pietre informi che i grammatici latini del I sec. chiamano scorophiones, scorpiones, congeries lapidum, e che nel Medioevo ebbero il nome di speculae o ...
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. Grammatico romano, forse però non di nascita, a quanto sembra indicare il suo nome e quello insieme dello sconosciuto Atanasio a cui la sua Ars è diretta. Appartiene certamente alla seconda metà del [...] poi, pregi e difetti del dire o stilistica (II); infine, poetica e metrica (III). Contrariamente alle abitudini invalse tra i grammatici del suo tempo, D. lavora per conto proprio. E così le sue fonti sono difficili a rintracciare, appunto perché non ...
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Vyakarana
Vyākaraṇa
Termine sanscr. («analisi grammaticale») che indica la tradizione grammaticale indiana.
Storia
Il linguaggio è sin dall’antichità una delle preoccupazioni fondamentali della filosofia [...] , composta dai due autori Jayāditya e Vāmana. In seguito la complessità del sistema di Pāṇini portò al sorgere di varie grammatiche di più facile comprensione rispetto all’Aṣṭādhyāyī, tra le quali la più diffusa e ancora oggi molto studiata è la ...
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grammatica
grammàtica (ant. gramàtica) s. f. [dal lat. grammatĭca, gr. γραμματική (τέχνη), dall’agg. γραμματικός: v. grammatico]. – 1. a. Il complesso delle norme che costituiscono il particolare modo di essere di una lingua (o di un dialetto),...
grammatico
grammàtico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. grammatĭcus, gr. γραμματικός, der. di γράμμα -ματος «lettera dell’alfabeto», dallo stesso tema di γράϕω «scrivere»] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. Grammaticale: arte g.; insegnamento...