Grammatico, certamente anteriore a Giulio Romano, che fu principale fonte di Carisio, e a Porfirione, che nel commento alle Satire di Orazio, I, 8, 25 lo cita. Siamo insomma su la fine del secondo secolo [...] e il principio del terzo d. C. Da Carisio, o da Giulio Romano (Grammatici Latini del Keil, I, pp. 192, 201, 210) sappiamo che Acrone commentò gli Adelphi e l'Eunuchus di Terenzio. Farebbe pensare a un suo commento a Persio la inscriptio "Acronis ...
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Grammatico greco (1º sec. a. C.), figlio di Diotimo, nativo di Mirlea (poi Apamea) in Bitinia; visse e insegnò a Roma al tempo di Pompeo; fu seguace della scuola di Pergamo. Si hanno di A., in Ateneo, [...] frammenti e uno scritto sul calice di Nestore nell'11º canto dell'Iliade. Scrisse anche un'opera di biografia sui grammatici, un'opera storico-geografica sul paese di origine della sua famiglia, Nicea, e un'opera astrologica sulla "sfera barbarica ...
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L’epitesi (dal lat. tardo epithĕsis, a sua volta dal gr. epíthesis «sovrapposizione, aggiunta»; il termine originario si basa sul tema di epitíthēmi dal significato di «porre sopra o accanto») consiste [...] nell’inserimento di uno o più suoni non etimologici in fine di parola. Nella terminologia degli antichi grammatici, il fenomeno è definito anche paragoge.
Il fenomeno contrario dell’epitesi è l’apocope. Altri fenomeni di inserzione di suoni, non ...
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Popolo della Gallia sud-orientale, il cui territorio si distendeva fra il Rodano, l'Isère (Isara), il lago di Ginevra (lacus Lemanus) e le Alpi Graie, comprendendo perciò all'incirca quello che oggi costituisce [...] i dipartimenti del Delfinato e della Savoia. Il nome, naturalmente celtico, si traduceva, secondo ci spiegano i grammatici, nel latino alienigena, cioè "popolo di altra stirpe": a seguire perciò tale spiegazione dovrebbe credersi che gli Allobrogi ...
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Lessicografo greco di Alessandria (sec. 1º d. C.), aristarcheo, autore di un lessico (Glosse e nomi), vasta opera (in 95 libri) ridotta in seguito da Giulio Vestino e infine da Diogeniano; di un Prato [...] (gr. Λειμών), forse tutt'uno col lessico; di un onomastico botanico ricordato da Galeno; di un commento a Nicandro. La sua opera fu fondamentale per i successivi grammatici, dai quali si sono potuti trarre suoi frammenti. ...
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FORTUNAZIANO, Attilio (Atilius Fortunatianus)
Francesco Arnaldi
Scrittore di metrica, probabilmente africano, vissuto tra il sec. III e il IV d. C. Ci resta di lui un manualetto, in cui tutti i metri [...] , e non il primo, come voleva il Lachmann, è opera di Atilio Fortunaziano. Il Keil pubblicò lo scritto una prima volta nei Grammatici Latini, Lipsia 1863, VI, p. 278 segg., e una seconda, sulla base di un nuovo codice, in Festschrift der Hallenser ...
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Scienza indiana: periodo classico. La tradizione del vyakarana (grammatica')
George Cardona
La tradizione del vyākaraṇa (grammatica')
L''Aṣṭādhyāyī' di Pāṇini
L'Aṣṭādhyāyī (Trattato in otto capitoli) [...] j b g ḍ d Ś; (10) kh ph ch ṭh th c ṭ t V; (11) k p Y; (12) ś ṣ s R; (13) h L. La grammatica di Candra comprende anche un dhātupāṭha e altri testi sussidiari, fra cui un testo di fonetica e raccolte di metaregole. Il Cāndravyākaraṇa ha un commento, la ...
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Nacque a Colofone, durante la guerra del Peloponneso. La sua fama fu raccomandata a un poema epico, la Tebaide, e ad un carme elegiaco, la Lyde.
La Tebaide, lunghissima (un antico commentatore d'Orazio [...] dice che soltanto dopo il 23° libro i sette duci arrivavano sotto Tebe), fu variamente giudicata dagli antichi. Molti grammatici la ponevano subito dopo Omero, e l'imperatore Adriano, se dobbiamo credere a Dione Cassio (LXIX, 4), la preferiva allo ...
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VELIO Longo (Velius Longus)
Massimo Lenchantin De Gubernatis
Grammatico latino che fiorì nell'età di Adriano.
Compose varie opere di contenuto grammaticale, e cioè uno scritto De usu antiquae lectionis, [...] Lucilio, Varrone, Verrio Flacco, Antonio Rufo, Niso). Di Velio Longo usò largamente Cassiodoro nel suo libro De orthographia (Keil, Grammatici Latini, VII, p. 154).
Bibl.: P. G. Goidanich, Note di esegesi e di critica di testi grammaticali latini, in ...
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Grammatico latino (sec. 5º-6º d. C.) di Cesarea in Mauritania; visse a Bisanzio, dove insegnò lingua latina sotto l'imperatore Anastasio. Compose la maggiore opera di grammatica latina a noi pervenuta, [...] , in 18 libri: i primi 16 (Priscianus maior) la vera e propria grammatica, gli ultimi 2 (Priscianus minor) la sintassi. P. traduce e riduce da grammatici greci (Erodiano e Apollonio Discolo), compila da latini (da Varrone a Flavio Cafro) con ...
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grammatica
grammàtica (ant. gramàtica) s. f. [dal lat. grammatĭca, gr. γραμματική (τέχνη), dall’agg. γραμματικός: v. grammatico]. – 1. a. Il complesso delle norme che costituiscono il particolare modo di essere di una lingua (o di un dialetto),...
grammatico
grammàtico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. grammatĭcus, gr. γραμματικός, der. di γράμμα -ματος «lettera dell’alfabeto», dallo stesso tema di γράϕω «scrivere»] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. Grammaticale: arte g.; insegnamento...