strutturalismo Teoria e metodologia affermatesi in varie scienze dal primo Novecento, fondate sul presupposto che ogni oggetto di studio costituisce una struttura, costituisce cioè un insieme organico [...] aspetto della linguistica teorica contemporanea, dall’altro il termine è stato usato, soprattutto dai fautori della grammatica generativa, a indicare, restrittivamente e negativamente, in particolare la tradizione bloomfieldiana. Nel panorama della ...
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Linguista (Balta 1909 - New York 1992); di famiglia ebrea, nel 1913 si trasferì con i genitori negli USA. Studiò all'univ. di Pennsylvania, dove insegnò dal 1947. Si occupò dapprima di semitistica (Development [...] poi a studî di linguistica teorica, in cui promosse un indirizzo formale e matematizzante, gettando le basi della grammatica trasformazionale che, grazie all'opera del suo allievo N. Chomsky, rinnovò la linguistica teorica contemporanea. Alcuni suoi ...
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Il termine predicato (lat. praedicātu(m) «ciò che è affermato [di qualcosa]») compare per la prima volta all’inizio del medioevo nel commento di Boezio al De interpretatione aristotelico. Aristotele aveva [...] di T. De Mauro & V. Lo Cascio, Roma, Bulzoni, pp. 113-129.
Salvi, Giampaolo (1988), La frase semplice, in Grande grammatica italiana di consultazione, a cura di L. Renzi, Id. & A. Cardinaletti, Bologna, il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 1 ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] data per la prima volta da Salvatore Corticelli nel 1745 (Corticelli 18402) ed è pressapoco quella ancora accettata dalle grammatiche novecentesche:
Senz’esso si scrive un quando è masculino, non già quando è femminino; poiché si può tanto scrivere ...
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singalése Lingua indoeuropea della famiglia indoiranica. Con il tamil è una delle due lingue ufficiali dello Sri Lanka, dove il s. fu importato dall'India settentr. nel 5° sec. a.C., subendo poi il forte [...] influsso delle parlate dravidiche indigene, in primo luogo dello stesso tamil. Il s. letterario, ancora in uso, si fissò nel 13° sec. con la Sidatsangarava ("Grammatica classica"). ...
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Il dizionario (lat. mediev. dictionarium > dictio, -ionis «espressione, discorso») costituisce indubbiamente uno degli strumenti più importanti per la conoscenza e la salvaguardia delle lingue. Mediante [...] e altre parole ‘delicate’ (tabù, lessico erotico-sessuale). A livello di microstruttura vengono fornite informazioni dettagliate sulla grammatica, sulla semantica, sulle modalità d’uso, sull’origine e sulla storia delle parole nonché su sinonimi ...
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DE BALMES, Abramo
Raffaella Zaccaria
Scarse e frammentarie le notizie sulla vita e sulla famiglia. Del D. sappiamo che nacque forse nel 1440; sicura è invece la località, Lecce, come egli stesso ricorda [...] funebri, e una gran folla di studenti seguì il suo feretro.
L'opera più famosa del D. è il Miqnēh-Abrāim, la grammatica ebraica che egli scrisse sotto l'influsso del Bomberg e che, come detto, fu pubblicata dallo stesso Bomberg a Venezia nel 1523 ...
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Si hanno almeno quattro significati del termine eteronimo in linguistica (altre accezioni sono relative ad altri ambiti):
(a) Negli studi sulla traduzione, l’eteronimia è una particolare relazione di sinonimia [...] nella relazione infralinguistica; per es., il francese arbre è considerato eteronimo dell’italiano albero.
(b) Nella grammatica tradizionale, gli eteronimi possono essere parole con una base diversa che insieme formano una struttura semantica. «Così ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] Palemone (I secolo; Ashdowne 2008: 9-13).
L’interiezione è considerata parte del discorso anche dai grammatici della tarda latinità: così ad es. nell’Ars grammatica di Elio Donato, in quelle di Diomede e di Flavio Carisio, tutte del IV secolo, e ...
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Filologo e uomo politico danese (Svaneke, isola di Bornholm, 1804 - Copenaghen 1886), prof. nell'univ. di Copenaghen, ministro dell'Istruzione (1848-51), presidente della Camera e capo del Partito liberale [...] De finibus di Cicerone (1839), di Livio (1861-66, in collab. con J. L. Ussing), e compose le divulgatissime grammatica latina e sintassi greca. Nell'opera Verfassung und Verwaltung des römischen Staates (1881-82), polemizzò con Th. Mommsen circa il ...
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grammatica
grammàtica (ant. gramàtica) s. f. [dal lat. grammatĭca, gr. γραμματική (τέχνη), dall’agg. γραμματικός: v. grammatico]. – 1. a. Il complesso delle norme che costituiscono il particolare modo di essere di una lingua (o di un dialetto),...
grammatico
grammàtico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. grammatĭcus, gr. γραμματικός, der. di γράμμα -ματος «lettera dell’alfabeto», dallo stesso tema di γράϕω «scrivere»] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. Grammaticale: arte g.; insegnamento...