Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] corrette, benché a volte un po' artificiali, mentre quelle della colonna in sumerico molto spesso non seguono le norme della grammatica sumerica così come la si può dedurre da altri corpora testuali. Si pone così il problema di come valutare questi ...
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Lingua internazionale pianificata, ideata dal medico polacco L.L. Zamenhof (che pubblicò la prima grammatica nel 1887), la più diffusa tra le lingue ausiliarie.
La grammatica dell’e. è caratterizzata [...] da una notevole semplicità, e il principio fondamentale posto a base della forma e del significato delle radici è quello della massima internazionalità. Una serie determinata di prefissi e suffissi permette, ...
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Naturalista e glottologo norvegese (Volda 1813 - Oslo 1896), contribuì con i suoi studi filologici ("Grammatica della lingua popolare norvegese") alla rinascita nazionale, aprendo una polemica linguistica [...] dell'indipendenza dalla Danimarca è del 1814) egli contribuì così con i suoi studi filologici, culminanti nella "Grammatica della lingua popolare norvegese" (Det norske Folkesprogs Grammatik, 1848; nuova ed. del 1864 col titolo: Norsk Grammatik ...
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Nome latinizzato del grammatico Johann Klaj (Herzberg, Cottbus, 1535 - Bendeleben, Halle, 1592); importante per la grammatica e la metrica tedesca è la sua Grammatica Germanicae linguae (1578). ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] poetici (si devono ricordare le raccolte di studi di W. Meyer, i manuali di D. Norberg, gli studi di D. Schaller), delle grammatiche (gli studi di L. Holtz), dell'agiografia (W. von den Steinen e C. Leonardi), dell'epigrafia (R.M. Kloos) e di molti ...
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Grammatico e scrittore di metrica latina (4º sec. d. C.); della sua opera, Ars grammatica ad Constantium imperatorem, si trovano tracce nell'opera di Prisciano. ...
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Gesuita portoghese (Ribeira Brava, Madera, 1526 - Évora 1583), rettore di collegi, noto soprattutto per una grammatica latina (De institutione grammatica libri tres, 1572) che ebbe più di quattrocento [...] edizioni e numerose versioni: la Ratio studiorum la prescrisse come testo di scuola ...
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Orientalista (Magdeburgo 1879 - Falkensee, Brandeburgo, 1945), prof. a Breslavia (1921-30). Si occupò di grammatica accadica ed ebraica e dedicò studî al codice di Ḥammurabi. La sua opera più nota è una [...] Syrische Grammatik (2a ed., 1932). Morì suicida ...
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Indianista statunitense (Bielitz, Slesia austriaca, 1855 - San Francisco 1928), prof. di sanscrito e di grammatica comparata nell'univ. di Baltimora. Si dedicò specialmente agli studî vedici: ha dato opere [...] fondamentali sull'Atharvaveda (1899-1901), sulla storia della religione vedica (The religion of the Veda, 1906-07). È autore fra l'altro di un dizionario di concordanze vediche (A vedic concordance, 1906) ...
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Filologo romano (2º-1º sec. a. C.); liberto di un epicureo, insegnò filosofia, retorica, grammatica e seguì Publio Rutilio Rufo nel suo esilio a Smirne. Pare si occupasse specialmente del significato delle [...] parole. Studiò anche la questione dell'autenticità delle commedie plautine. Scrisse un Pinax e 9 libri di Musae ...
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grammatica
grammàtica (ant. gramàtica) s. f. [dal lat. grammatĭca, gr. γραμματική (τέχνη), dall’agg. γραμματικός: v. grammatico]. – 1. a. Il complesso delle norme che costituiscono il particolare modo di essere di una lingua (o di un dialetto),...
grammatico
grammàtico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. grammatĭcus, gr. γραμματικός, der. di γράμμα -ματος «lettera dell’alfabeto», dallo stesso tema di γράϕω «scrivere»] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. Grammaticale: arte g.; insegnamento...