Nella terminologia linguistica, la minima unità grafica di un sistema alfabetico o sillabico o ideografico ecc., cioè un segno che in un determinato sistema grafico si distingue da tutti gli altri segni del sistema e pertanto è in grado di far distinguere sul piano grafico una parola da altre ...
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I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] ho io delineata esattamente? (I.U. Tarchetti, La lettera «U». Manoscritto di un pazzo)
e prosegue con la descrizione del grafema, lugubre per la forma non meno che per il suono a cui rinvia: «guardatela bene, guardatela attentamente»
(3) quella linea ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] spiega la non-biunivocità tra segni e suoni che si registra nell’alfabeto italiano (basti dire che in esso solo undici grafemi identificano univocamente un solo suono) e negli alfabeti di lingue come il francese o l’inglese, dotate di un’➔ortografia ...
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Il digramma (dal gr. di «doppio» + grámma «lettera») è una combinazione di due grafemi che serve a rappresentare, in determinati contesti, un unico suono della lingua. L’italiano ha i seguenti digrammi: [...] lettere che rappresentano un solo suono, come in biscia o in caviglia.
Alcuni di questi suoni possono essere trascritti anche con grafemi singoli: per es., l’occlusiva velare sorda /k/ è rappresentata con la c semplice in parole come cane o bruco, ma ...
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dislessia
Difficoltà nella lettura, consistente nell’incapacità di apprezzare la corrispondenza tra i fonemi (l’unità più piccola del linguaggio parlato) e la loro rappresentazione scritta, cioè i grafemi. [...] Questo difetto visuopercettivo può essere dovuto a un’alterata segmentazione in fonemi della parola da leggere, oppure a deficit cognitivi, della memoria verbale e visiva. La d. evolutiva, detta anche ...
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S’intende con trascrizione fonetica un sistema di rappresentazione grafica dei foni di una lingua (➔ fonetica) realizzata attraverso specifici alfabeti (➔ alfabeto fonetico), elaborati appositamente, solo [...] . Incongruenze di questo tipo si rilevano in italiano anche per ‹c›, ‹e›, ‹o›, ‹s› e ‹z›, per questo definiti grafemi polivalenti. D’altra parte, è sufficiente spostare il raggio d’osservazione oltre l’italiano per accorgerci che molte ambiguità si ...
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paralessia
Disturbo della lettura a voce alta, affine alla parafasia (➔), consistente nel sovvertimento delle parole e delle sillabe. In partic., la p. si può manifastare con l’inversione di sequenze [...] di lettere o di numeri (per es., il/li, 35/53), sostituzione di lettere o grafemi foneticamente simili (v/b, p/q), cambiamento di lessico nella lettura delle parole (bimbo/ bomba); analogamente alla parafasia, la p. può essere anche di tipo semantico ...
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Si chiamano segni paragrafematici (espressione coniata da Arrigo Castellani: cfr. Castellani 1985) tutti i tratti e gli accorgimenti grafici che si combinano con una o più lettere dell’alfabeto, oppure [...] un valore distintivo o funzionale (cfr. Corno 2008: 603; ➔ punteggiatura).
I segni paragrafematici completano il significato dei ➔ grafemi ma, a differenza di questi ultimi, non hanno corrispondenza in unità fonetiche della lingua. Essi servono per ...
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Sono omografi tutti i foni, i fonemi o le parole diversi rappresentati nella scrittura da uno stesso segno grafico. L’omografia (dal gr. omós «uguale» e gráphō «scrivo») è una sorta di omonimia tra due [...] o più espressioni che hanno significante identico sul piano grafico ma diverso sul piano fonico (cfr. De Mauro 2005: 69-71) (➔ grafemi).
Sono esempi di parole omografe il numerale venti ([ˈventi] «numero pari a due decine») e il nome venti ([ˈvɛnti] ...
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Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
Da circa un secolo e mezzo nell’ambito degli studi scientifici sulla mente si è progressivamente sviluppata l’idea che il linguaggio, come le altre facoltà [...] : per es., la consonante occlusiva velare sorda /k/ è realizzata in tre modi differenti, come in cane, quasi, chiodo; viceversa, il grafema gl viene pronunciato /gl/ in glicerina ma /λ/ in aglio o luglio. Esistono poi parole ad alta frequenza prese a ...
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grafema
grafèma s. m. [der. del gr. γράϕω «scrivere», sul modello di fonema] (pl. -i). – Nella terminologia linguistica, la minima unità grafica di un sistema alfabetico o sillabico o ideografico, ecc., cioè un segno che in un determinato...
grafemica
grafèmica s. f. [der. di grafema, sull’esempio dell’ingl. graphemics]. – In linguistica, studio delle unità funzionali di un sistema grafico.