Chirurgo (Fontenex, Ginevra, 1842 - Ginevra 1929); dal 1876 prof. di patologia chirurgica e medicina operatoria a Ginevra. Per primo indicò negli innesti cutanei un mezzo di accelerazione della guarigione [...] delle ferite granuleggianti. Eseguì per primo l'ablazione della ghiandola tiroide in casi di gozzo e descrisse quindi i fenomeni conseguenti che egli raccolse sotto la denominazione di mixedema operatorio. Nel 1881 fondò la Revue médicale de la ...
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Chirurgo (Ancarano 1741 - Roma 1808). Fu chirurgo nell'ospedale di S. Spirito di Roma (1769), nel quale fondò un celebrato gabinetto anatomico; poi professore di medicina operatoria e chirurgo di papa [...] Pio VI. Nel 1800 descrisse l'associazione della tachicardia con certe forme di gozzo, dando una prima, se pure incompleta, segnalazione del distiroidismo, detto perciò morbo di Flaiani-Graves-Basedow. ...
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Chirurgo (Berna 1841 - ivi 1917), prof. e direttore della clinica chirurgica di Berna (1872); descrisse la cachessia tireopriva (1883), migliorò i mezzi di emostasi, portò contributi al problema dello [...] strozzamento erniario e alla tecnica di riduzione di lussazioni e fratture; importanti i progressi tecnici apportati alla chirurgia del gozzo, dell'addome, ecc. Ebbe il premio Nobel per la fisiologia o la medicina (1909) per gli studî sulla tiroide. ...
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Chirurgo (Pavia 1800 - ivi 1875), prof. di anatomia, clinica chirurgica e operazioni, poi di clinica chirurgica nell'università di Pavia. A lui si devono fondamentali acquisizioni sullo sviluppo del circolo [...] collaterale dopo legatura delle arterie e sulla cicatrizzazione delle loro ferite. Portò notevoli innovazioni nella tecnica chirurgica e in particolare nel trattamento operatorio del gozzo. ...
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tiroidite di Hashimoto
Valeria Guglielmi
Affezione cronica di origine autoimmune, che determina un’insufficienza tiroidea di grado variabile con presenza di autoanticorpi antitiroidei circolanti. Rappresenta [...] variabile, perché va da uno stato di eutiroidismo all’ipotiroidismo manifesto; nella variante ipertrofica è presente un gozzo di modeste dimensioni e di consistenza aumentata o una tumefazione pseudonodulare (forme focali), mentre nella variante ...
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Neuropsichiatra (Conegliano 1877 - Roma 1963), figlio di Giovanni Battista. Allievo di F. Nissl, nella clinica diretta da E. Kraepelin; prof. universitario dal 1925, insegnò a Bari, Genova e Roma. Autore [...] ideò un particolare tipo di spoletta di artiglieria a scoppio ritardato. Dei suoi studî, oltre quelli sul gozzo, hanno un'importanza tutta particolare quelli sulla epilessia sperimentale, culminati nell'ideazione (1938) dell'elettroshock, che ...
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Intervento chirurgico di exeresi parziale di un organo: per es., r. gastrica (asportazione dei 2/3 o dei 3/4 dello stomaco), r. epatica (asportazione di un tratto più o meno esteso di fegato), r. tiroidea [...] indicazione in caso di lesioni limitate che non hanno tendenza alla guarigione o nei casi d’ipertrofia funzionante di un organo (gozzo ipertiroideo). La r. si divide in r. tipica, quando le linee di sezione circoscriventi il segmento o il tratto da ...
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Patologo italiano (Trieste 1857 - Marina di Pietrasanta 1937), prof. di patologia generale all'univ. di Firenze (dal 1890); senatore (dal 1911); socio corrispondente dei Lincei (1901). Diresse campagne [...] Koch nella tubercolosi miliare acuta, gli studî sul colera asiatico, sull'immunità nelle malattie infettive, sull'eziologia del gozzo endemico, sulla peste bubbonica, sui batterî delle acque, sul tifo petecchiale, sugli effetti dei gas bellici sull ...
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morbo di Basedow
Valeria Guglielmi
Noto come morbo di Graves nei Paesi anglosassoni, rappresenta la causa più frequente di ipertiroidismo. È una malattia autoimmune e ha un decorso cronico con remissioni [...] Thyroid-stimulating hormone, TSH) e capaci di attivarlo. È caratterizzato da ipertiroidismo, quasi costantemente gozzo, cui possono accompagnarsi, con variabile frequenza, oftalmopatia (esoftalmo) e dermopatia (mixedema pretibiale). Diagnostico è ...
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Elemento chimico, appartenente al gruppo degli alogeni, scoperto da B. Courtois nel 1812; simbolo I, numero atomico 53, peso atomico 126,90. Il nome deriva dal francese iode, coniato nel 1812 da J.-L. [...] e delle mucose e come revulsivo. Per uso interno lo i. e i suoi composti sono usati nella cura sia del gozzo semplice endemico (che può giungere sino al quadro dell’ipotiroidismo) sia dell’ipertiroidismo (in quest’ultimo caso si utilizzano alte dosi ...
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gozzo1
gózzo1 s. m. [prob. accorciamento di gargozzo]. – 1. Negli uccelli, la porzione dilatata dell’esofago (detta anche ingluvie), in cui il cibo può essere immagazzinato e trattenuto per un certo periodo. 2. estens., pop. a. Stomaco, soprattutto...
gozzo2
gózzo2 s. m. [etimo incerto]. – Piccola imbarcazione di legno, a remi, fornita talvolta di una piccola vela, con scafo generalmente a estremità aguzze, adoperata nella pesca ravvicinata.