NICHILISMO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
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. Termine derivato dal latino nihil, e già adoperato da Sant'Agostino, per cui nihilista è colui che non crede a nulla. In generale, il termine serve per [...] "nichilismo" si riferisce alla negazione egoistica di ogni norma sociale e morale, quale fu sostenuta, sulla base del solipsismo gnoseologico, p. es. dallo Stirner.
Sotto questo nome s'intende anche, e soprattutto, una corrente di pensiero che si ...
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ZELLER, Eduard
Delio Cantimori
Filosofo e storico della filosofia, tedesco, nato a Kleinbottwar nel Württemberg il 22 gennaio 1814, morto a Stoccarda il 19 marzo 1908. Insegnò a Berna, Marburgo, Heidelberg [...] pensiero hegeliano e della "scuola di Tubinga", che poi abbandonò per un ritorno a Kant e per un indirizzo gnoseologico ed empiristico (sostenendo la possibilità della metafisica come conoscenza empirico-ipotetica delle cose). Ma l'importanza dello Z ...
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Dal gr. εμπειρία («esperienza»). In generale, atteggiamento filosofico che pone nell’esperienza la fonte della conoscenza. Tradizionalmente considerato nelle storie della filosofia in opposizione a «innatismo» [...] a priori, in quanto tali anteriori e indipendenti dall’esperienza. In questo senso Hegel definiva l’e. come l’atteggiamento gnoseologico che «in luogo di cercare il vero nel pensiero stesso, lo va ad attingere dall’esperienza». Vari sono gli autori ...
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Cambridge, platonici di
Denominazione sotto cui si comprende un gruppo di filosofi, teologi e moralisti inglesi del sec. 17°. Ispirandosi in parte al De veritate di Herbert di Cherbury e in parte alle [...] oltre che con il materialismo (particolarmente di Hobbes), i platonici di C. riaffermavano l’innatismo in campo gnoseologico e sostenevano un orientamento razionalista in campo religioso-teologico sulla base di un atteggiamento latitudinarista ...
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L'assoluto, in senso empirico, è ciò che è per sé pensato, non in relazione ad altro, anche se in altri rapporti è condizionato o relativo; in senso gnoseologico è ciò che necessariamente è da riconoscere: [...] verità assoluta, valore assoluto; in senso metafisico significa ciò che è al di sopra di ogni differenza ed opposizione finite, rivelantesi attraverso di esse, non condizionato dalle forme del conoscere ...
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Filosofo austriaco (Vienna 1906 - Iowa City 1987). Fece parte del circolo di Vienna. Nel 1938 emigrò negli Stati Uniti, dove ha insegnato filosofia della scienza e psicologia all'Università dello Iowa. [...] i tradizionali problemi filosofici con l'aiuto di un linguaggio ideale, B. si è impegnato nella elaborazione, sul piano gnoseologico, di un realismo critico. Tra i suoi scritti: Zur Axiomatik der Elementargeometrie (1929); Remarks on realism (1946 ...
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OLLÈ-LAPRUNE, Léon
Cecilia Motzo Dentice di Accadia
Pensatore, nato a Parigi il 25 luglio 1839, ivi morto il 13 febbraio 1898. Professore a Versailles (1868); poi a Parigi, al liceo Enrico IV dal'71 [...] et politiques.
Le sue opere principali sono: De la certitude morale (Parigi 1870) che pone le radici del problema gnoseologico nel problema. morale: l'adesione alla verità non è questione soltanto di scienza, ma anche di coscienza; dalla coscienza ...
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Termine filosofico con cui si designano quelle concezioni che non solo riconoscono una funzione all'intuizione, ma rivendicano a essa un ruolo privilegiato. Di i. si è parlato a proposito della scuola [...] le conclusioni scettiche di D. Hume, affermò la capacità degli uomini di percepire, mediante l'intuizione, delle verità certe sia sul piano gnoseologico sia su quello morale. Nel 20° sec. l'i. di H.-L. Bergson non si limita a riconoscere un posto ...
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Filosofo e logico statunitense (n. Stoneham, Massachusetts, 1883 - m. 1964). Laureatosi alla Harvard University (1906), ha insegnato nell'università della California (1911-20) e quindi a Harvard fino al [...] della nozione di implicazione stretta, sulla cui base ha dato l'avvio agli studî di logica modale. Sul piano gnoseologico ed epistemologico, L. ha sostenuto una concezione tendente a conciliare pragmatismo e kantismo: i dati dell'esperienza sono ...
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Lewis, Clarence Irving
Filosofo e logico statunitense (n. Stoneham, Massachusetts, 1883 - m. 1964). Laureatosi alla Harvard University (1906), insegnò nell’univ. della California (1911-20) e quindi in [...] della nozione di implicazione stretta, sulla cui base ha impostato i suoi studi di logica modale. Sul piano gnoseologico ed epistemologico, L. ha sostenuto una concezione tendente a conciliare pragmatismo e kantismo: i dati dell’esperienza sono ...
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gnoseologico
gnoṡeològico agg. [der. di gnoseologia] (pl. m. -ci). – Relativo alla gnoseologia: problema gn.; dottrina gnoseologica. Più genericam., che riguarda la conoscenza, conoscitivo: validità gnoseologica. ◆ Avv. gnoṡeologicaménte,...
gnoseologia
gnoṡeologìa s. f. [dal lat. mod. gnoseologia, termine coniato dal filosofo ted. A. G. Baumgarten (1714-1762) con il gr. γνῶσις -εως «conoscenza» e -λογία «-logia»]. – Termine usato (in una partizione ormai desueta della filosofia...