Pianista canadese (Toronto 1932 - ivi 1982). Studiò composizione al conservatorio di Toronto con L. Smith, poi pianoforte con A. Guerrero e organo con F. Silvester. Il debutto concertistico avvenne nel [...] , da Bach a Schönberg e Bartók. Possedeva uno stile personalissimo, talvolta non immune da critiche. Postuma è apparsa una raccolta di suoi scritti, The GlennGould reader (1984; trad. it. L'ala del turbine intelligente. Scritti sulla musica, 1988). ...
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Musicista francese (Montbrison 1925 - Baden-Baden 2016). Allievo di O. Messiaen e di R. Leibowitz, è uno dei più apprezzati compositori della nuova avanguardia musicale post-weberniana. Fra i principali [...] (con J.-P. Changeux e P. Manoury, 2014; trad. it. 2016). Tra i riconoscimenti ricevuti da B. vi sono il GlennGould Prize (2002) e il Leone d'oro alla carriera della Biennale Musica di Venezia (2012). Nel 2015, nella ricorrenza del novantesimo anno ...
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Compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco (Berlino 1929 - New York 2019), naturalizzato statunitense nel 1943. Musicista di vasta esperienza, ha messo a servizio del cinema le proprie competenze, [...] cavaliere dell'Impero britannico nel 1996, nel 1998 ha ottenuto grande successo a San Francisco con la sua prima opera A streetcar named desire. Dal 2002 è stato direttore dell'orchestra filarmonica di Oslo. Nel 2005 ha ricevuto il GlennGould Prize. ...
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Pianista canadese (Montreal 1925 - Toronto 2007) afroamericano. Già famoso in Canada, dal 1949 fu lanciato negli USA dove si impose come il massimo erede moderno dello stile di A. Tatum, esornativo ma [...] , l'eccesso di formule è comunque bilanciato dall'estrema finezza dei mezzi tecnici ed espressivi. Nel 1997 gli è stato conferito il Grammy alla carriera; ha ricevuto inoltre il GlennGould prize (1993) e l'UNESCO International music prize (2000). ...
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