Opera o insieme di opere che mirano a diminuire l’efficacia offensiva degli avversari, servendosi delle caratteristiche naturali del terreno e modificandole opportunamente con apprestamenti tecnici.
Preistoria [...] torri). Sorsero importanti cinte di mura a Roma, ad Antiochia, a Costantinopoli. Anche i monasteri furono talora fortificati, come quello di S. Simeone a Siena. Giustiniano svolse un grande programma di difesa: dai Balcani all’Eufrate al Sahara egli ...
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Nome di varie sante: 1. C. (Ecaterina) d'Alessandria. - Vergine di Alessandria che, secondo una passio leggendaria risalente ai secc. 6º-7º, e altri testi più tardi, sarebbe stata torturata e decapitata [...] angeli sul monte Sinai, dove l'importante convento fondato da Giustiniano dall'8º sec. fu a lei dedicato. Il culto, suo sposalizio mistico con Gesù), la ricca produzione di poesia popolare e i motivi di folclore. 2. C. da Bologna. - Mistica (Bologna ...
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Nella tradizione paleografica moderna, in campo greco genericamente la scrittura maiuscola libraria, in campo latino una particolare scrittura libraria di forme rotondeggianti, usata fra 4° e 9° secolo.
Nell’ambito [...] scrittura libraria dell’Occidente europeo (particolarmente importante il centro scrittorio promosso a Roma da Gregorio Magno); sotto Giustiniano fu usata anche a Bisanzio. Scomparsa praticamente dall’uso con l’affermarsi della minuscola carolina, l’o ...
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(o manumissione) Nell’antica Roma, atto con il quale il dominus (padrone) proclamava libero il suo schiavo, rinunciando alla potestà o manus che aveva su di lui e facendogli acquistare la libertà e la [...] ecclesia, perché l’atto doveva essere compiuto in un luogo di culto. Giustiniano, infine, intervenne a cancellare ogni limitazione alla possibilità di liberare gli schiavi, i quali erano d’altronde presenti, nella società cristiana, in quantità assai ...
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L’ultima fase del regime imperiale nella realtà giuridico-politica di Roma antica, quella in cui il potere dell’imperator non incontrava più alcun limite di tipo costituzionale, essendo stata ormai ridotta [...] in un nucleo mobile, a sostegno continuo dell’imperatore durante i suoi spostamenti, e in nuclei stabili posti a presidio dei il d. si protrasse, anche dopo la caduta dell’Impero d’Occidente (476 d.C.), fino alla morte di Giustiniano (565 d.C.). ...
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Costituzione emessa nel 426 a Ravenna dall’imperatore romano d’Occidente Valentiniano III e diretta a disciplinare in giudizio le modalità con cui le parti, al fine di vincere la lite, potevano richiamare [...] legge si prefiggeva di limitare la discrezionalità dei giudici, i quali avrebbero dovuto pronunciare sentenza favorevole: a chi avesse abrogazione non avvenne che un secolo dopo, allorché Giustiniano pose mano al Digesto. Nel frattempo era stata ...
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Nome di patriarchi di Costantinopoli: 1. A. I, vescovo di Trebisonda (circa 533), patriarca (giugno 535) per il favore di Teodora, venne condannato, come monofisita, da un concilio presieduto da papa Agapito [...] I, e deposto dall'imperatore Giustiniano (marzo 536); la condanna fu rinnovata da un concilio presieduto dal suo successore nel patriarcato Menna (marzo-giugno 536). 2. A. II (m. monte Àthos 1628), metropolita di Adrianopoli (1618), divenne patriarca ...
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Insieme delle norme giuridiche che regolavano la società romana antica. Il d.r. fu riordinato dall'imperatore Giustiniano nel Corpus iuris civilis. Le compilazioni di Giustiniano raccolsero l'eredità più [...] d.r., ma tali raccolte in realtà non entrarono in vigore in Occidente, risultando vani i vari tentativi di riconquistare i territori occupati dai germani. Il declino dell'Impero e l'influenza delle popolazioni germaniche ridimensionarono notevolmente ...
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Arcivescovo di Cartagine (m. Eucheta 563). Dopo la sconfitta dei Vandali a opera dell'esercito bizantino di Belisario, indisse a Cartagine un concilio dei vescovi africani per riorganizzare la chiesa cattolica [...] concilio dei vescovi d'Africa a Cartagine (550), rifiutò di condannare i cosiddetti Tre capitoli, negando obbedienza a papa Vigilio e chiedendo l'intervento di Giustiniano. Chiamato a Costantinopoli l'anno dopo, persistette nel rifiuto di condanna ...
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Romano (m. 561). Personaggio ecclesiastico tra i più influenti, mentre papa Vigilio era a Costantinopoli, ebbe in mano il governo di Roma, cui evitò l'estrema distruzione quando fu occupata da Totila. [...] della condanna. Durante la prigionia scrisse In defensionem trium capitulorum, opera pervenutaci. Morto Vigilio, fu scelto da Giustiniano a succedergli (555), certo dopo aver ripudiato le proprie idee; onde subì l'ostilità del clero occidentale ...
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giustina
s. f. – Moneta d’argento veneziana, del valore di 40 soldi (o 2 lire di peso ridotto), coniata nel 1572 dal doge Alvise I Mocenigo, così detta perché porta al rovescio la figura di s. Giustina in ricordo della vittoria di Lepanto...
giustino
(o iustino) s. m. [der. del nome della giustizia, presente nella prima moneta come leggenda (in latino) e nella seconda come tipo]. – 1. Moneta del valore di mezzo carlino fatta coniare da Ferdinando I d’Aragona negli anni 1459-60...