Giurista ed erudito (n. forse in Panfilia - m. intorno al 542-543), ministro di Giustiniano e suo principale collaboratore nell'opera legislativa. Poco si sa di lui per l'epoca anteriore a tale collaborazione, [...] ); una storia del calendario (Περὶ μηνῶν απαλλαγῆς). Allorché Giustiniano ordinò (528) la compilazione del Codice, chiamò T., 'opera di compilazione, e le interpolazioni, destinate ad adeguare i testi classici al nuovo diritto (dette perciò nel sec. ...
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Figlio (m. 536) di Amalafreda, sorella di Teodorico; avido di ricchezze e ambizioso, durante il governo della cugina Amalasunta entrò in trattative con Bisanzio, contro i suoi. Amalasunta, mortole giovinetto [...] del Lago di Bolsena, la fece strangolare (535). Giustiniano, vistosi offerto il pretesto, inviò Belisario con un esercito anche attraverso l'intervento di papa Agapito I; ma nel frattempo Belisario occupò Napoli e i Goti, sdegnati per la viltà del ...
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(lat. Visigothi) Popolazione dei Germani orientali, appartenente alla gente dei Goti.
Origini ed espansione in Occidente
I V., secondo il loro antico mito, emigrarono dalle rive del Baltico nella Russia [...] e le terre vicine fra il Rodano, la Loira e l’Oceano, dove i V. trovarono una sede stabile e crearono un vero Stato, il ‘regno di araba
Delle contese interne approfittò l’imperatore Giustiniano per assoggettare parzialmente a Bisanzio la parte ...
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Opera o insieme di opere che mirano a diminuire l’efficacia offensiva degli avversari, servendosi delle caratteristiche naturali del terreno e modificandole opportunamente con apprestamenti tecnici.
Preistoria [...] torri). Sorsero importanti cinte di mura a Roma, ad Antiochia, a Costantinopoli. Anche i monasteri furono talora fortificati, come quello di S. Simeone a Siena. Giustiniano svolse un grande programma di difesa: dai Balcani all’Eufrate al Sahara egli ...
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Ramo orientale dei Goti. La sua differenziazione da quello occidentale (Visigoti) si verificò alla fine del 3° sec. d.C. nella Russia meridionale. Da lì gli O. seguirono gli Unni di Attila in Gallia (451), [...] si stanziarono prevalentemente nel Centro-Nord dell’Italia e presidiarono i forti dell’arco alpino, per prevenire nuove invasioni. Ravenna, accordo con Giustiniano) fu eliminato e al trono fu eletto dall’esercito goto Vitige (536), i Bizantini diedero ...
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(gr. ᾿Ισαυρία) Regione storica dell’Asia Minore meridionale, tra Pisidia, Licaonia, Cilicia, percorsa dalla catena del Tauro e affacciata sulla costa; fu abitata da una popolazione bellicosa. Nel 78 a.C. [...] I (491-518), gli Isauri furono vinti, l’I. occupata e molti dei suoi abitanti trasferiti in Tracia. Sotto Giustiniano, con la parte orientale della Cilicia, l’I sec. cadde sotto il dominio ottomano.
Dall’I., dove avrebbe avuto origine, prese nome nell ...
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L’ultima fase del regime imperiale nella realtà giuridico-politica di Roma antica, quella in cui il potere dell’imperator non incontrava più alcun limite di tipo costituzionale, essendo stata ormai ridotta [...] in un nucleo mobile, a sostegno continuo dell’imperatore durante i suoi spostamenti, e in nuclei stabili posti a presidio dei il d. si protrasse, anche dopo la caduta dell’Impero d’Occidente (476 d.C.), fino alla morte di Giustiniano (565 d.C.). ...
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Sotto questo nome furono riunite dalla tradizione 3 distinte dinastie di dogi di Venezia, aventi notevole importanza nella vita politica del 9°-10° secolo. Per mancanza di notizie precise e di documenti, [...] ducale da Malamocco nell’isola di Rialto. Gli successero Giustiniano (➔ Giustiniano Partecipazio) e Giovanni I, doge dall’829. Detronizzato dal tribuno Carosio ed esiliato presso i Franchi, Giovanni I fu reinsediato, ma poco dopo ucciso (836).
La ...
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Romano (m. 561). Personaggio ecclesiastico tra i più influenti, mentre papa Vigilio era a Costantinopoli, ebbe in mano il governo di Roma, cui evitò l'estrema distruzione quando fu occupata da Totila. [...] della condanna. Durante la prigionia scrisse In defensionem trium capitulorum, opera pervenutaci. Morto Vigilio, fu scelto da Giustiniano a succedergli (555), certo dopo aver ripudiato le proprie idee; onde subì l'ostilità del clero occidentale ...
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Sovrano sasanide, regnò dal 531 al 579. Condusse lunghe guerre con l'impero bizantino, e conquistò lo Yemen (570) cacciandone gli Abissini. All'interno, ancora da principe ereditario, sgominò l'eresia [...] , e alla sua corte ebbero ospitalità gli ultimi neoplatonici della scuola di Atene, chiusa (529) da Giustiniano. Kh. I, che fu soprannominato Anōshak-rawān (arabo Anusharwān "dall'anima immortale"), rimase nell'Oriente medievale come modello di ...
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giustina
s. f. – Moneta d’argento veneziana, del valore di 40 soldi (o 2 lire di peso ridotto), coniata nel 1572 dal doge Alvise I Mocenigo, così detta perché porta al rovescio la figura di s. Giustina in ricordo della vittoria di Lepanto...
giustino
(o iustino) s. m. [der. del nome della giustizia, presente nella prima moneta come leggenda (in latino) e nella seconda come tipo]. – 1. Moneta del valore di mezzo carlino fatta coniare da Ferdinando I d’Aragona negli anni 1459-60...