(o manumissione) Nell’antica Roma, atto con il quale il dominus (padrone) proclamava libero il suo schiavo, rinunciando alla potestà o manus che aveva su di lui e facendogli acquistare la libertà e la [...] ecclesia, perché l’atto doveva essere compiuto in un luogo di culto. Giustiniano, infine, intervenne a cancellare ogni limitazione alla possibilità di liberare gli schiavi, i quali erano d’altronde presenti, nella società cristiana, in quantità assai ...
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Costituzione emessa nel 426 a Ravenna dall’imperatore romano d’Occidente Valentiniano III e diretta a disciplinare in giudizio le modalità con cui le parti, al fine di vincere la lite, potevano richiamare [...] legge si prefiggeva di limitare la discrezionalità dei giudici, i quali avrebbero dovuto pronunciare sentenza favorevole: a chi avesse abrogazione non avvenne che un secolo dopo, allorché Giustiniano pose mano al Digesto. Nel frattempo era stata ...
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Giurista bizantino (sec. 6º d. C.) dell'epoca di Giustiniano, maestro fra i più rinomati della scuola di diritto di Costantinopoli. Fece parte delle commissioni legislative per la compilazione del primo [...] Codice (528-29), del Digesto (530-33), delle Istituzioni (533). Non partecipò, invece, alla commissione per la seconda edizione del Codice. A lui è stata attribuita la presidenza della sottocommissione ...
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Insieme delle norme giuridiche che regolavano la società romana antica. Il d.r. fu riordinato dall'imperatore Giustiniano nel Corpus iuris civilis. Le compilazioni di Giustiniano raccolsero l'eredità più [...] d.r., ma tali raccolte in realtà non entrarono in vigore in Occidente, risultando vani i vari tentativi di riconquistare i territori occupati dai germani. Il declino dell'Impero e l'influenza delle popolazioni germaniche ridimensionarono notevolmente ...
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Giurista (Hannover 1886 - presso Ostrołęka 1915), discepolo di L. Mitteis a Lipsia, prof. (dal 1914) nella nuova università di Francoforte sul Meno. La sua opera maggiore (Die oströmischen Digestenkommentäre [...] sul modello di una compilazione privata, fatta a uso scolastico dai maestri della generazione intermedia tra la scuola di diritto di Berito e i contemporanei di Giustiniano, suscitò larghi dibattiti. Morì combattendo sul fronte russo-tedesco. ...
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Giurista italiano (prima metà sec. 11º), uno dei più noti maestri della scuola di diritto longobardo di Pavia. Il suo nome è legato a una redazione del cosiddetto Liber papiensis (editti longobardi e capitolari [...] franchi) notevolmente diversa dalle altre lezioni in uso. Di qui il significato di legge falsificata che assunse presso i giuristi della scuola di Bologna, fedelissimi alla lettera della legge, l'espressione lex gualcosina. A G. si attribuiscono ...
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Titolo dato correntemente nell’epoca del diritto comune all’ultimo volume (e più piccolo degli altri) dei 5 componenti il Corpus iuris civilis, secondo la partizione divenuta tradizionale dal 12° sec. [...] in poi. Il V. comprendeva i Tres libri, le Institutiones, l’Authenticum; era anche detto Authenticum esso stesso, perché questa collezione delle Novellae di Giustiniano ne costituiva la parte maggiore. ...
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Raccolta di leggi imperiali in dodici libri, compilata su incarico dell'imperatore Giustiniano da dieci giuristi, tra cui Triboniano e Teofilo, e pubblicata nel 529. Con essa Giustiniano si propose l'unificazione [...] legislativa dell'Impero. Insieme al Digesto, alle Istituzioni e alle Novelle, il codice compone il Corpus iuris civilis, l'opera che raccoglie i testi fondamentali del diritto romano. ...
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Tres libri Nome dato per antonomasia nel Basso Medioevo e rimasto per tutta l’epoca del diritto comune agli ultimi tre libri (X, XI, XII) del Codice di Giustiniano, dedicati in prevalenza al diritto amministrativo [...] e tributario. I glossatori bolognesi li inserirono nel Volumen parvum, ultimo del Corpus iuris civilis. ...
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Giureconsulto romano (sec. 1º a. C.); nato da famiglia artigiana di Cremona, discepolo di Servio Sulpicio Rufo, fu consul suffectus nel 39 a. C. Opera fondamentale sono i Digesta in 40 libri, dedicati [...] particolarmente allo ius civile, e ampiamente utilizzati dai compilatori del Digesto di Giustiniano. ...
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giustina
s. f. – Moneta d’argento veneziana, del valore di 40 soldi (o 2 lire di peso ridotto), coniata nel 1572 dal doge Alvise I Mocenigo, così detta perché porta al rovescio la figura di s. Giustina in ricordo della vittoria di Lepanto...
giustino
(o iustino) s. m. [der. del nome della giustizia, presente nella prima moneta come leggenda (in latino) e nella seconda come tipo]. – 1. Moneta del valore di mezzo carlino fatta coniare da Ferdinando I d’Aragona negli anni 1459-60...