Francesco Petrarca: Prose - Introduzione
Guido Martellotti
Sul finire del secolo XVIII il signor Jean-Baptiste Lefebvre de Villebrune, filologo avventato e caparbio, in un codice miscellaneo della biblioteca [...] per volta con Scipione, con Massinissa o magari con Sofonisba. Ma è anche vero che, costretto poi a meditare su quei suoi versi e a darne una giustificazione studio e l'ammirazione per gli antichi potesse conciliarsi con la fede era stato sentito ...
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CASTIGLIONCHIO, Lapo da, detto il Giovane
Riccardo Fubini
Nacque da Averardo, ultimogenito di Lapo il Vecchio, e da Maria Ardinghi verso il 1406, probabilmente a Firenze.
La data di nascita si ricava, [...] colpito da persecuzione, la situazione in Firenze era divenuta per lui precaria e, a suo dire, non priva profferire una sorta di professione di fede in Dio creatore: se al ibid., pp. 131 ss.;o la giustificazione delle arti politiche curiali: ibid., pp ...
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Poeti minori dell'Ottocento. Tomo II
Luigi Baldacci
Giuliano Innamorati
Le nostre pagine altro carattere non vogliono avere che quello di giustificare l'impianto di questo secondo tomo, esercitando [...] essere considerato un poeta religioso, appunto per una sua privata professione di fede, ma non già un poeta di di Cesare Arici.
A questo punto si richiederebbe una giustificazione maggiore sui nostri criteri di scelta. Si affacciano alla nostra ...
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Galileo Galilei: Opere - Introduzione
Ferdinando Flora
La vita di Galileo non è la vita raccolta e intima d'un pensatore assorto nel suo pensiero, ma quella intensa e combattiva dell'innovatore, che, [...] ma direttamente nel «gran libro della natura», per cui talvolta è costretto a passare notti e di meno di non venire a qualche giustificazione de' casi suoi».21
L'anno successivo porre i limiti tra scienza e fede. Come già aveva tentato Giordano Bruno ...
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PALLAVICINO, Ferrante
Mario Infelise
PALLAVICINO (Pallavicini), Ferrante. – Nacque, settimo di 8 figli, a Parma il 23 marzo 1615 da Giangirolamo, marchese di Scipione, e da Chiara Cavalca, figlia del [...] » (Coci, 1988, pp. 255-262), trovava giustificazione nel clima di forte e ingiustificata avversione maturato dalla corte di Venezia, filze 59-67; Arch. della Congregazione per la Dottrina della Fede, Congregazione dell’Indice, protocolli EE, KK; Bibl. ...
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Benvenuto Cellini: La Vita - Introduzione
Carlo Cordié
L'opera artistica e letteraria di Benvenuto Cellini è, da secoli, fissata nel ritratto che l'autore fa di sé nella Vita: è perciò assai difficile [...] compensi asse riti favolosi, mentre spesso furono assai scarsi) per considerare la Vita come un atto di fede d'un artista.
È fors'anche un sogno di nuova e più concreta fama, e non solo la giustificazione di un'attività appassionata che il secolo non ...
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FRUGONI, Carlo Innocenzo
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Genova il 21 nov. 1692 da Giovan Stefano e da Camilla Isola, entrambi patrizi genovesi.
La famiglia, come era peraltro consentito alla nobiltà [...] periodo felice per il F., generò una fra le più incredibili farse della storia: l'ultimo Farnese infatti - forse in buona fede e ingannato "ventre pregnante". Nonostante lettere di giustificazione largamente inviate e suppliche alla duchessa vedova ...
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DELLA TORRE DI REZZONICO, Carlo Gastone (Carlo Castone, Castone)
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Como nel palazzo di famiglia l'11 ag. 1742, unico figlio maschio del conte Antonio Giuseppe e di Giustina [...] per Michelangelo, minore repulsione per Bernini, il gotico, ecc.), pervenendo ad una sia pur limitata loro giustificazione alle sue inquietudini, ma questo suona poco convincente: una fede senza spontaneità, senza forza ideale, senza calore. Pensava ...
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CASSARINO, Antonio
Gianvito Resta
Nacque a Noto, una cittadina del Siracusano, verso la fine del Trecento.
Il C. fu, quindi, concittadino (oltre che contemporaneo) di una cerchia di letterati decisamente [...] voga, attesta il suo impegno d'insegnante e la sua fede nella cultura per la formazione dell'uomo e dei cittadino. Ma la tradotta, il C. la intraprese lo stesso con la giustificazione che in Genova quella traduzione non era nota e, soprattutto ...
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FORTIS, Leone
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Trieste il 5 ott. 1827 da Davide Forti e da Elena Wollemborg. Il padre era un medico originario di Reggio Emilia e apparteneva alla comunità ebraica. Rimasta [...] romanticismo, il rifiuto dei modelli stranieri, la fede nell'esistenza di una tradizione letteraria italiana soprattutto molto positivamente l'operato: sul piano interno, per la giustificazione da lui fornita del passaggio dal repubblicanesimo alla ...
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luteranesimo
luteranéṡimo (o luteranismo) s. m. [dal nome di Martin Lutero (1483-1546), iniziatore della Riforma in Germania]. – Il complesso delle dottrine predicate da Lutero e svolte con accentuazioni e sistemazioni teologiche diverse dai...
mito
s. m. [dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda»]. – 1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta compiute da figure divine o da antenati...