BRUCIOLI (del Bruciolo), Antonio
RR. N. Lear
Figlio di Francesco, nacque a Firenze nel popolo di S. Niccolò in data incerta nell'ultimo decennio del sec. XV (forse 1498). La condizione civile dei Brucioli, [...] e' nobili sono bistratati e malvisti, di modo che, se non si provede, è per durar poco tempo" (C. Guasti, Le carte strozziane..., Firenze 1884, s. I o qualsiasi articolo di fede, sui sacramenti, il libero arbitrio, la giustificazione.1 la prescienza, ...
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BATTAGLIA, Felice
Franco Polato
Nato a Palmi (Reggio di Calabria) il 23 maggio 1902 da Antonio e Luisa Zetera, studiò a Roma dove si laureò in giurisprudenza nel 1925, avendo altresì frequentato corsi [...] per cui costituisce il reale molteplice e diveniente della natura e della storia, conferendogli unità di principio e giustificazione questa soglia, ad evitare che il pensiero ceda dinanzi alla fede, e questa dinanzi a quello, come temeva Kant; essa ...
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giustizia
Stefano De Luca
Una componente indispensabile per qualsiasi forma di vita associata
Nessuna società, per quanto piccola, può sussistere senza un insieme di norme che regoli i rapporti tra [...] di vista dell'etica religiosa, la giustizia è per i cristiani una delle quattro virtù cardinali, insieme alla temperanza, alla fortezza e alla prudenza. Ben altro problema è quello della giustificazione dell'uomo, ossia di ciò che lo rende giusto ...
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ALIOTTA, Antonio
Sergio Belardinelli
Nacque a Palermo il 18 genn. 1881 da Gaetano e da Antonina Latona. Nella città natale seguì gli studi classici e si iscrisse al primo anno di filosofia, fondando [...] metodo procedeva "dall'esperienza comune per arrivare alle teorie e alle sintesi nessuna teoria può pretendere una giustificazione a priori; qualsiasi teoria, rinnovato spiritualismo cristiano", in cui la fede, intesa non come dogmatico apriorismo, ma ...
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Calvino, Giovanni
(propr. Jean Cauvin) Riformatore religioso francese (Noyon, Oise, 1509-Ginevra 1564). Figlio di Gérard Cauvin, notaio e segretario del vescovo Charles de Hangest, C. studiò a Parigi [...] lui redatto, il principio della giustificazione gratuita, dovette, con lo volere questo è dono di Dio, al pari della fede. Come non vi è merito umano che derivi dalle opere all’aggravarsi del pericolo esterno per i tentativi di Emanuele Filiberto ...
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ACRI, Francesco
Francesco Corvino
Nacque a Catanzaro il 19 marzo 1834 (alcuni biografi scrivono erroneamente 1836), di umile famiglia, e compì i suoi studi nella città natale, sotto la guidg del fratello [...] A. veniva scrivendo l'Abbozzo di una teorica delle idee, pubblicato per la prima volta a Palermo nel 1870, e ripubblicato poi a A.; e nel suo pensiero la fede, la tensione verso di essa e la sua giustificazione ebbero posto fondamentale, come pure ...
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Il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale.
Il termine fece la sua comparsa in Francia quando A.-L.-C. Destutt de Tracy se ne servì per denominare [...] , etiche, politiche, religiose, espressione (e giustificazione) di un determinato modo del porsi dei al sentimento e alla fede (i. è quindi una teoria non scientifica che si valuta per la sua forza di persuasione e per la sua utilità sociale). ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente [...] cui devono soddisfare determinati enti o grandezze: per es., una l. oraria imposta al fede in Cristo con l’osservanza della Tōrāh, tratta esplicitamente il tema dell’inutilità della l. e delle opere da essa comandate nel processo della giustificazione ...
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Filosofo (Copenaghen 1813 - ivi 1855). Vita e pensiero sono così strettamente uniti in K., che tutta la sua opera di scrittore è l'espressione del dramma della propria interiore esperienza, dal breve periodo [...] per K. di tale speculazione oggettiva, viene opposto il pensiero soggettivo, o esistenziale, che dà fondamento e giustificazione ha il dovere di scegliere e di decidere per l'ultima, quella della fede religosa, che, nella coscienza del peccato, ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] e di precomprensione, quali, per es., "rito", "mito", "magia", "fede", ecc., che sono recepite come Il problema, in sede di scritti teorici, si risolve nella giustificazione della funzionalità e utilità della magia nell'ambito della vita primitiva. ...
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luteranesimo
luteranéṡimo (o luteranismo) s. m. [dal nome di Martin Lutero (1483-1546), iniziatore della Riforma in Germania]. – Il complesso delle dottrine predicate da Lutero e svolte con accentuazioni e sistemazioni teologiche diverse dai...
mito
s. m. [dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda»]. – 1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta compiute da figure divine o da antenati...