Orientalista americano e pastore presbiteriano, nato a New York il 15 gennaio 1841, morto nel gennaio 1913. Nel 1874 fu nominato professore di ebraico e lingue semitiche nell'Union Theol. Seminary di New York dove aveva studiato. Nel 1890 vi divenne professore di teologia biblica, e nel 1907 di teologia generale e simbolica.
Fu uno dei fondatori e più attivi collaboratori della Presbyterian Review. ...
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È il monaco a cui, insieme con Onorato di Arles, fu indirizzata la seconda parte delle Collationes di Cassiano (v.). Di nobile famiglia, e marito di Galla da cui ebbe i figli Verano e Salonio, pare occupasse importanti cariche pubbliche; ma verso il 410 entrò nel monastero di Lerino nella Francia meridionale, donde si trasferì nella vicina isola di Lero (oggi Sainte-Marguerite). Nel 434 fu eletto vescovo ...
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Nome ebraico il cui significato approssimativo è "inutile, niente di buono", quindi anche "dannoso, malvagio"; soprattutto nella frase figli di B. "malfattori". Secondo alcuni il nome sarebbe un astratto di questi concetti; altri invece sostengono che esso sia un appellativo concreto, che spesso veniva praticamente personalizzato. Difatti, secondo quest'ultima accezione, non di rado si trova il nome ...
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Vescovo ed eresiologo del sec. IV. Ben poco si sa della sua vita; forse non era di nascita né greco né italiano; percorse molte regioni e fu anche a Milano ai tempi di Aussenzio (v.), e, dopo breve soggiorno a Roma, si stabilì a Brescia ove fu eletto vescovo. Nel 381 sottoscrisse gli atti del concilio di Aquileia. Morì prima del 397.
Nel suo Liber de haeresibus, di valore assai inferiore allo stesso ...
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Orientalista ed esegeta biblico, nato a Gottinga il 16 novembre 1803, morto ivi il 4 maggio 1875. Professore straordinario di lingue orientali in quell'università nel 1827, ordinario nel 1831, ne fu espulso per ragioni politiche nel 1837, e passò a Tubinga; tornato a Gottinga nel 1848, per analoghe ragioni fu collocato a riposo a sua richiesta nel 1867. Fu scrittore fecondissimo e lasciò una traccia ...
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È il nome di uno degli apostoli secondo il catalogo dei Vangeli sinottici (Matteo, X; Marco, III; Luca, VI) e degli Atti degli apostoli (I, 13). Nel Vangelo di Giovanni non si nomina mai B., ma si nomina un Nathanael (I, 45 segg.), anche insieme con altri apostoli (XXI, 2), il quale non è nominato mai dai sinottici. Già molti autori antichi, e il più dei moderni, hanno ritenuto che si tratti dello ...
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Consigliere prima di David, quindi di suo figlio Assalonne. Era nativo di Gilo, nella regione montagnosa di Giuda. Era tanta la sua autorità, che "a quei giorni il consiglio che dava Achitofel, era come se si fosse richiesto l'oracolo da Dio" (II Re [Samuele], XVI, 23). Sul punto di attuare la sua ribellione, Assalonne cercò di accaparrarsi l'assistenza di A., e questi cedette. Quando David riseppe ...
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TEODOZIONE
GiuseppeRICCIOTTI
. Autore di una delle versioni greche della Bibbia sorte dopo quella dei Settanta.
Poche e incerte sono le notizie sulla sua persona. Il primo che ne parli è Ireneo (Adv. [...] haer., III, 23), secondo cui T. era un proselita giudeo nativo di Efeso; al contrario Epifanio (De mens. et ponder., XVII) lo dice proveniente dal Ponto, dapprima marcionita e fattosi in seguito giudeo; ...
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Nato ad Amida, sul Tigri, seguì dapprima la carriera civile, giungendo sotto Giustiniano I a essere conte d'Oriente (comes Orientis). Prodigatosi nei soccorsi alla popolazione di Antiochia durante i terremoti che distrussero quella città negli anni 525-26, fu eletto nel 527 patriarca della medesima; morì in tale carica nel 545
Fu strenuo difensore dei decreti del concilio di Calcedonia, e scrisse per ...
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Secondo il libro biblico di Tobia (v.) è il nome del demonio che impediva a Sara, figlia di Raguel, di vivere in matrimonio, avendole uccisi fin nelle prime notti sette mariti (Tobia, III, 8; cfr. VI, 14); ma fu ridotto all'impotenza dal giovane Tobia, ottavo marito, che aveva messo in pratica i consigli dell'angelo Raffaele (VI, 5 segg.), cosicché A. fu relegato avvinto nel deserto dell'alto Egitto.
Gli ...
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garibaldino
agg. e s. m. – 1. agg. a. Relativo a Giuseppe Garibaldi (1807-1882) e alle sue imprese: i volontarî g.; l’epopea garibaldina. b. In senso fig., detto d’imprese eroiche o fatte con impeto, con entusiasmo giovanile, anche se con...