Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Lo storicismo nel secondo dopoguerra
Marcello Mustè
Nella filosofia italiana del secondo dopoguerra, la riflessione sullo storicismo ha rappresentato un passaggio essenziale nel più ampio confronto [...] di essi, Cantimori, aveva ricevuto una solida formazione filosofica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove era stato allievo di Giuseppe Saitta e aveva discusso la tesi di laurea su Ulrich von Hutten con Gentile. Ma nel periodo di elaborazione ...
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Medioevo: la scienza siriaca. Introduzione
Javier Teixidor
Introduzione
Il siriaco è un dialetto aramaico che nel I sec. d.C. era parlato nel nord della Siria e, nell'Alta Mesopotamia, nella regione [...] anni. Gli studi grammaticali acquisirono particolare importanza, come ci fa capire l'opera di Giuseppe Huzaya (Yāwsep Hûzāyā, prima metà del VI sec.), un allievo di Narsai che nella sua qualità di maqrǝyānā, ovvero di 'lettore', sembra essere stato ...
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Medioevo: la scienza siriaca. La tradizione della logica aristotelica
Henri Hugonnard-Roche
La tradizione della logica aristotelica
Della letteratura siriaca profana, scientifica o filosofica, ci [...] mediazione del siriaco, con la collaborazione di Abū Nūḥ, allievo di Timoteo e futuro segretario del governatore di Mosul. arti", 85, 1926, pp. 319-344.
‒ 1926-27: Furlani, Giuseppe, La logica nei Dialoghi di Severo bar Shakkô, "Atti del R. Istituto ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Il newtonianesimo e la scienza del Settecento
Massimo Mazzotti
Lo studio della ricezione delle opere di Isaac Newton in Italia ha una particolare rilevanza storiografica, in quanto permette di esplorare [...] 1692-1777), segretario perpetuo dell’Istituto, chiede al suo allievo Francesco Algarotti (1712-1764) di condurre una nuova serie che scrive contro Locke, Newton, i philosophes e Giuseppe Luigi Lagrange attaccando la fisica della gravitazione e la ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Ermeneutica e pensiero debole
Costantino Esposito
La prima filosofia ermeneutica in Italia
Nella sua versione più diffusa a livello mondiale, l’ermeneutica è una tendenza di pensiero che parla soprattutto [...] (basti fare i nomi di Umberto Eco, Gianni Vattimo, Giuseppe Riconda, Sergio Givone, Mario Perniola, Ugo Perone, Claudio essere sviluppato ben presto da alcuni dei suoi più stretti allievi in una direzione di ‘indebolimento’ prospettico, ossia di ...
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FONTANA, Giovanni Battista Lorenzo (in religione Gregorio)
Ugo Baldini
Nacque a Nogaredo nella Val d'Adige, presso Rovereto, il 19 dic. 1735, quarto dei nove figli di Pietro, notaio, e di Elena Caterina [...] si può associare l'edizione, curata dall'allievo F. Speroni, delle Institutiones calculi differentialis di 984 (il ms. 908 contiene lettere di Felice e del F. al fratello Giuseppe e alla sorella Teresa, gli altri molte decine al Firmian, C. Rosmini, ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Pasquale Galluppi
Simona Venezia
Prima del programma federalista di Carlo Cattaneo, del progetto socialista di Giuseppe Ferrari e del Risorgimento repubblicano di Giuseppe Mazzini, la filosofia italiana [...] e che non appare probabile. Di sicuro tali eventi risvegliarono l’entusiasmo politico-civile del filosofo, tanto che un suo allievo riferisce che egli fosse convinto di avere «a sua disposizione 20.000 Calabresi pronti» alla mobilitazione (A. Catara ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Pietro Giannone
Giuseppe Ricuperati
La fama europea di Giannone fu legata all’Istoria civile del Regno di Napoli, ma esisteva un altro Giannone, quello del Triregno, opera intercettata dall’Inquisizione [...] approdo come «inestimabile acquisto». Argento era stato allievo di Serafino Biscardi e aveva respirato la lezione di , che coinvolse nella propria scoperta neoghibellina di Giannone anche Giuseppe Ferrari, fino alla difesa di Giannone da parte di ...
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JACOB ANATOLI
LLuciana Pepi
Jacob (Ja'aqov ben Abba Mari ben Simon ben Anatoli), filosofo, predicatore e medico del XIII sec., è noto soprattutto per la sua attività di traduttore e di divulgatore del [...] allegorica e la usava diffusamente nei suoi scritti, insegnò all'allievo come applicarla. L'autore, nell'Introduzione al Malmad ha- altari" (ibid, c. 92v). Come mette in luce Giuseppe Sermoneta, Federico nelle testimonianze di J. appare come un ...
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DELLA SCALA (Scaligero), Giulio Cesare
Giorgio Patrizi
Sul luogo di nascita del D. e sul suo stesso nome è stato vivo, a lungo, un dibattito critico teso a far luce sulla reale identità di un letterato [...] notizie derivate dalla biografia che del D. scrisse il figlio Giuseppe Giusto (1540-1609), che doveva divenire uno dei più ). Il D. mostrava la propria ostilità verso il giovane allievo deridendolo in un poemetto sotto il nome beffardo di Binus, ...
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scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico,...
assimilazionista
agg. Che tende all’assimilazione, che si propone di assimilare qualcosa. ◆ Francia e Gran Bretagna avevano adottato politiche opposte. Si parlava, addirittura, di due modelli di integrazione, quello «assimilazionista» francese...