NICCOLÒ I, santo
François Bougard
Nato presumibilmente intorno all'820, N., come i suoi due predecessori, non apparteneva all'aristocrazia romana, pur non essendo di origini "modeste". Il Liber pontificalis, [...] in un momento in cui Bisanzio non aveva ancora effettuato la traduzione e l'aggiornamento della tradizione giuridica "romana". Si notano divergenze sulla comunione: sulla sua frequenza, riconducibili a una diversa valutazione del digiuno tra Greci ...
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Ravenna
Eugenio Chiarini
Pier Vincenzo Mengaldo
Topografia e storia. - R. si formò - forse fin dai tempi etruschi - ai margini di un'estesa laguna, " che un fascio di cordoni litorali... delimitava [...] questa immagine l'alto Medioevo consegnava intatto un ultimo bagliore della potenza (unificatrice) e della saggezza (giuridica) romana, ma esaltate pur in grado sommo, nell'economia del nuovo tempio, in teologica dipendenza dal Cristo pantocratore ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Egidio Romano
Gian Carlo Garfagnini
Egidio Romano fu uno dei più brillanti e influenti intellettuali e uomini di Chiesa tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento. Il suo De regimine principum [...] Egidio tratteggia la figura in qualche modo richiama alla mente il «principe non vincolato dalle leggi» della tradizione giuridicaromana, che agisce in piena libertà grazie alla legittimità propria a ogni azione sovrana in quanto tale: ognuno deve ...
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FERRI, Giuseppe
Ferdinando Treggiari
Nacque a Norcia (Perugia) il 27 sett. 1908 da Giovanni Battista, magistrato, e da Iginia Sparviero. Di famiglia agiata, originaria di Fiastra (Macerata), compì gli [...] dell'unico azionista) sancita poi nel codice civile del 1942.
Prese anche a frequentare assiduamente l'ambiente della facoltà giuridicaromana, prima sotto la guida di A. Arcangeli, poi sotto quella di A. Rocco, di cui divenne assistente volontario ...
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PANTALEONI, Maffeo
Antonio Bianco
– Nacque il 2 luglio 1857 a Frascati, primo dei tre figli di Diomede – medico, politico e senatore del Regno – e di Jane Isabella Massy Dawson.
Aveva cinque anni quando [...] iniziali e influenza che esercitano sulle terminali, in Giornale degli economisti, 1901).
Nell’aprile 1901 la facoltà giuridicaromana, con Salandra e De Viti De Marco, lo chiamò a succedere ad Angelo Messedaglia sulla più prestigiosa cattedra ...
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LEONE, Giovanni
Matteo Truffelli
Nacque a Napoli il 3 nov. 1908 da Mauro, avvocato, e da Maria Gioffredi. Trascorse l'infanzia e il periodo scolastico a Pomigliano d'Arco, dove conseguì la maturità [...] , poi, nel 1940, in quella di Bari, infine in quella di Napoli (che avrebbe lasciato nel 1956 per la facoltà giuridicaromana, dove assunse anche la direzione dell'istituto di diritto penale).
Risalgono a quel periodo numerose opere di diritto penale ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La nascita della scienza giuridica
Lorenzo Gagliardi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La scienza giuridica è una disciplina che studia [...] che si tratti di una scienza assai elementare e certamente molto più semplice di quella romana. Manca altresì ogni prova che la scienza giuridicaromana possa derivare da quella mesopotamica.
Minori dubbi vi sono, tra gli studiosi moderni, nel negare ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Tra i giuristi del Novecento, poche figure hanno lasciato nella storia della cultura una traccia duratura come quella che vi ha impresso Tullio Ascarelli. Continuano a esercitare un particolare fascino [...] , gli consentirono di iscriversi all’università a sedici anni e di laurearsi prima di compierne venti.
Frequentò la facoltà giuridicaromana, che in quel torno d’anni appariva come una delle più importanti sul piano mondiale e dove gli furono maestri ...
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ARANGIO-RUIZ, Vincenzo
Mario Talamanca
Nacque a Napoli il 7 maggio 1884 da Gaetano, allora avvocato in quella città, e da Clementina Cavicchia, secondogenito di cinque fratelli e primo tra i figli maschi.
Dopo [...] , soprattutto, si nota la grande padronanza e l'approfondito livello di conoscenza che l'A. aveva dell'intera esperienza giuridicaromana, anche al di là della personale visitazione dei problemi nell'ambito della propria prassi di ricerca, il che gli ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il pluralismo giuridico
Dario Ippolito
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dai monarchi dei regni romano-barbarici agli eredi degli imperatori [...] forza d’attrazione esercitata dalla civiltà dei popoli vinti sui vincitori, i quali, nel confronto con la cultura giuridicaromana, avvertono l’esigenza di stabilire in forma scritta, ricorrendo alla lingua latina, il diritto della propria stirpe ...
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status
s. m., lat. – Termine corrispondente all’ital. stato2 «condizione, posizione», usato, oltre che in espressioni latine storiche (per es., status civitatis, la condizione di possedere la piena cittadinanza romana), anche in contesti ital.,...
sede
sède s. f. [dal lat. sedes «sedia, seggio», poi «luogo di residenza, dimora, ecc.», corradicale di sedēre «stare seduto»]. – 1. Col sign. originario di «seggio» (raro anche nell’ital. ant.), solo in espressioni ecclesiastiche come Santa...