BENDIDIO (Bendedei, Bendedio), Marco Antonio
Cecil H. Clough
Nacque da famiglia ferrarese sicuramente prima del 1517. Celio Calcagnini scrisse nel novembre 1536 in una lettera "magna virtute iuveni [...] del 1542 egli era certamente a Mantova al servizio del cardinale; partecipò allora ad una "moresca" in abiti pastorali disegnati da GiulioRomano.
Poco dopo il B. passò al servizio dei cardinale Ippolito II d'Este, da cui poco prima dei 1545 fu ...
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BISCAINO, Bartolomeo
Giovanna Terminiello Rotondi
Nacque a Genova, molto probabilmente nell'anno 1632, figlio primogenito di Giovanni Andrea, modesto pittore paesaggista, che gli fece da primo maestro [...] quadri di artisti italiani conservati a Genova, tra cui la pala di Guido Reni nella chiesa del Gesù e quella di GiulioRomano in Santo Stefano. Il Ratti afferma di possedere nella sua collezione questi disegni, ma essi non ci sono pervenuti.
Intorno ...
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BARTOLINO (Bertolino, Bartolomeo) da Novara
Giovanni Mariacher
Figlio del maestro Giovanni da Novara, fu creduto da alcuni storici ferraresi (Guarini e altri) appartenente al casato dei Pioti di Novara, [...] dovette venire trasformato molto più tardi, quando Ludovico Gonzaga volle abitarvi. Questi e altri successivi interventi, dovuti agli architetti GiulioRomano e G. B. Bertani, modificarono in parte l'estemo e quasi del tutto l'interno, rispetto alle ...
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ALLEGRI, Pomponio
Armando O. Quintavalle
Pittore, figlio di Antonio, nato a Correggio il 3 sett. 1522. Per la sua illustre ascendenza non gli mancarono lodi e commissioni, tra cui la decorazione a fresco, [...] sue figure, quando non sono un coacervo di reminiscenze e motivi di Antonio, di artisti locali e di GiulioRomano, annegano inun cromatismo basso, fumoso, lontano dai valori costruttivi del Correggio, volto alla inversione dello sfumato leonardesco d ...
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Incisore (S. Andrea in Argène, Bologna, 1480 - Bologna prima del 1534). Formatosi nell'ambiente umanistico bolognese, nella bottega del Francia passò dal niello all'incisione su rame. I suoi orizzonti [...] Sogno di Raffaello, e "Lo Stregozzo", che porta la sigla di uno dei suoi allievi, Agostino Veneziano. Incise anche da GiulioRomano (fu coinvolto in uno scandalo di stampe licenziose tratte da suoi disegni) e da B. Bandinelli (Martirio di s. Lorenzo ...
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Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] – l’opera degli allievi diretti e quella prodotta dagli ideali continuatori dei ‘maestri’ del primo R. (si pensi a GiulioRomano, M. Sanmicheli o I. Sansovino, fino a protagonisti singolari come Vignola, A. Palladio, V. Scamozzi ecc.).
Oggetto di un ...
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Il complesso di esperienze artistiche elaborate tra il secondo e l’ultimo decennio del 16° sec.; nato con particolare riferimento alle arti figurative e all’architettura, il termine è stato poi esteso [...] nel corso del 16° sec. e nell’ambiente colto e raffinato delle corti (a Parma con il Parmigianino, a Mantova con GiulioRomano, a Bologna con P. Tibaldi, nella corte medicea con G. Vasari, F. Salviati, Bronzino e ancora B. Cellini, Giambologna ecc ...
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stucco Nome generico di diversi tipi di materiali plastici adesivi, di varia consistenza, che induriscono all’aria più o meno rapidamente, impiegati per la levigatura di superfici.
Arte
Lo s., usato in [...] ., raro nel 13°-14° sec., torna in grande auge nel 16° sec., dalle decorazioni plastiche della scuola di Raffaello e GiulioRomano (Logge Vaticane, villa Madama a Roma, Palazzo Te a Mantova) a quelle della seconda metà del secolo, di grande ricchezza ...
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Architetto (Capiatone, Rota d'Imagna, 1744 - Pietroburgo 1817). In tempo neoclassico Q. fu il maggiore interprete del Palladio; non cercò in lui il pittorico, germe sviluppato dal barocco, bensì l'armonia [...] che alle opere di Palladio (che lo indirizza anche a una meditata conoscenza di Roma antica), a quelle di Bramante, Sanmicheli, GiulioRomano. I suoi disegni rivelano, inoltre, la conoscenza delle opere di E.-L. Boullée, C.-N. Ledoux, I. Jones e J ...
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Pittore e incisore (Norimberga 1500 circa - Lipsia 1550), forse allievo di A. Dürer, ricordato (1523) tra i pittori di Norimberga. Una serie di ritratti (Ritratto di giovane, 1544, Firenze, Uffizi; Ritratto [...] Jörg Herz, 1545, Karlsruhe, Kunstmuseum) presuppone la visione di opere italiane, specie del Bronzino, mentre l'influsso di GiulioRomano è palese nella Caduta di Fetonte, affresco nel soffitto della casa Hirschvogel a Norimberga (è probabile un suo ...
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andreottiano
s. m. e agg. Sostenitore di Giulio Andreotti; appartenente alla corrente politica da lui ispirata; relativo a Giulio Andreotti. ◆ L’idea di un «Ulivo planetario», idea che trapiantata in Italia avrebbe il solo significato di forzare...
andreottismo
s. m. La strategia politica di Giulio Andreotti. ◆ La procedura fu eccezionale: tutte le altre sepolture della cripta [della basilica di Sant’Apollinare in Urbe] risalgono infatti al secolo scorso, e venne sbloccata grazie a un...