stoicismo Nella storia del pensiero antico, la dottrina e la tradizione che si collega a Zenone di Cizio e alla sua scuola, così chiamata perché Zenone e i suoi successori usavano adunarsi nella Stoà Poikìle.
Periodizzazione
Storicamente [...] false; verità e falsità nascono dal nostro giudizio sulla rispondenza della rappresentazione alla realtà rappresentata. Si e del giusnaturalismo stoici per i quali appunto giustizia e diritto non sono frutto di una convenzione, ma hanno il loro ...
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Filosofo e storico (Mariano presso Pozoblanco, Cordova, 1490 - ivi 1573); studiò ad Alcalá, e quindi (1515) a Bologna, dove ebbe come maestro P. Pomponazzi. Fu poi per alcuni anni (1523-27) a Carpi e a [...] che gli valsero la fama di "Tito Livio spagnolo" e il lusinghiero giudizio di Erasmo, ma in realtà opere deboli e prive di critica. S. nel Nuovo Mondo e sui diritti dei conquistatori: egli sostenne come derivante dal diritto umano e divino la ...
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Matematico e filosofo (Büdingen, Assia, 1712 - Zuilestein, Paesi Bassi, 1757). Discepolo di G. Bernoulli, prof. di filosofia e di matematica all'univ. di Franeker, poi (1748) bibliotecario del principe [...] d'Orange, infine (dal 1749) professore di filosofia e diritto naturale all'Aia. Come filosofo, K. professò le teorie di minima, ricollegabile al principio di continuità: al giudizio dell'Accademia berlinese delle scienze favorevole al Maupertuis, ...
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Nella logica kantiana, il giudizio che, insieme a quello apodittico e a quello problematico, costituisce la categoria della modalità; consiste in un’affermazione o negazione (A è B; A non è B), senza alcuna [...] idea di necessità o di possibilità, ossia esprime una semplice verità di fatto (mentre la verità di diritto è espressa dal giudizio apodittico), e viene perciò detto anche ‘giudizio di realtà’. ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] famiglia, con il suo popolo, con il suo stato, e il diritto cresce con il popolo, è prodotto delle interne sue forze, consuetudini stilistici delle opere d'arte, evitando ogni "non scientifico" giudizio di valore (A. Springer). Secondo la legge dei ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] riferimento ai valori non può essere confuso con il ''giudizio di valore'', che non ha posto nella scienza, mentre il volume L'inferma scienza e nacque la rivista Sociologia del diritto. Nel 1976 fu pubblicato il Dizionario di sociologia di F. ...
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IDEE, Storia delle
Jacques Le Goff
*La voce enciclopedica Storia delle idee è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Francesco Mores.
I fondamenti della storia [...] della filosofia e che, per es., si trovano nella scienza, nel diritto, nella politica e, più ancora − come vedremo più avanti − nel avuto paura della morte e che non ha voluto comparire in giudizio gravato dall'odio dei suoi sudditi? Che il re, all' ...
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Verità
Massimo Dell'Utri
(XXXV, p. 164)
In sintonia o in contrasto con la tradizione, buona parte della riflessione novecentesca sul concetto di v. può essere vista come un tentativo di esplicitare [...] qualsiasi oggetto a cui una funzione si applichi con diritto, ossia che abbia la proprietà o sia nella luce che l'adeguazione riguarda una connessione tra il contenuto ideale del giudizio e la cosa reale, e che in tale connessione ciò che risalta ...
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Intenzionalità
Giuseppe Mininni
Il concetto di intenzionalità può essere compreso secondo molteplici percorsi (Lyons 1995), accomunati, però, da uno spostamento di senso che va dal concreto all'astratto [...] nello stesso modo. Nella presentazione qualcosa è presentato, nel giudizio qualcosa viene o accettato o rifiutato, nell'amore qualcosa per l'esperienza umana del mondo (l'etica, il diritto, la politica). Il nocciolo della questione può essere visto ...
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Responsabilità
Rossella Bonito Oliva
Nell'accezione giuridica il termine responsabilità viene utilizzato per la prima volta nel 1787 nel The federalist da A. Hamilton (folio 64) e poi nel Codice napoleonico [...] mondo con altri. La constatazione del reiterarsi di errori nei giudizi degli uomini riporta in primo piano il significato più profondo scelte individuali. Se l'autonomia come diritto di giudizio stringe nella solitudine impotente l'individuo ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...
pregiudìzio (ant. pregiudìcio) s. m. [dal lat. praeiudicium, comp. di prae- «pre-» e iudicium «giudizio»]. – 1. Nel diritto romano, azione giuridica precedente al giudizio, e tale da influire talvolta sulle decisioni del giudice competente....