Poligrafo e poeta spagnolo, nacque ad Osuna in provincia di Siviglia il 12 giugno 1761. Laureatosi in diritto nell'università di Siviglia, fondò, insieme con Reinoso, Blanco White, Lista, la Academia de [...] umanista, di politico, di filosofo, di storico, di dotto nel diritto civile e canonico fa fede un gran numero di scritti, di , simbolico e filosofico, La diosa del bosque, che, a giudizio di Juan Valera, ben può reggere a paragone con quello dello ...
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MEZZADRIA (XXIII, p. 147; App. II, 11, p. 306; III, 11, p. 99)
Emilio Romagnoli
Da lungo tempo si parla di crisi della mezzadria. Non è nuovo il fenomeno del diffuso disinteresse dei concedenti alla [...] e dà al mezzadro il potere di eseguire, previo giudizio favorevole del capo dell'ispettorato agrario e anche se il concedente si opponga, innovazioni dell'ordinamento produttivo con diritto a ottenere i contributi e le agevolazioni previste dalla ...
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Figlio minore di Gustavo Vasa e della sua seconda moglie Margherita Lejonhuvud. Nacque il 4 ottobre 1550; morì il 30 ottobre 1611. Per volontà testamentaria del padre ricevette in amministrazione un ducato, [...] principio divenne di fatto, anche se non ancora di diritto, il reggente in Svezia. Fedele prosecutore del programma là, per impedire un pericoloso aumento della potenza polacca.
Un giudizio complessivo non può non essere favorevole al re Carlo. Egli ...
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STALIN, Josif Vissarionovič (XXXII, p. 460)
Giuseppe AVITABILE
Anche se fortissima, la posizione di Stalin nel 1936 era ancora minacciata dal persistere di tenaci opposizioni tra gli elementi della vecchia [...] privata dei mezzi di produzione, concedendo inoltre a tutti i lavoratori dell'Unione sovietica il diritto di pronunciare il proprio giudizio sui dirigenti comunisti mediante periodiche elezioni da svolgersi, almeno teoricamente, in piena libertà e ...
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. È una manifestazione di volontà per la quale una persona porta a conoscenza dell'autorità competente a riceverla la notizia di un reato.
La denunzia vera e propria, quale atto staccato dall'accusa e [...] o prestano un servizio in base a un rapporto di diritto pubblico. L'omissione o il ritardo della denunzia da parte giudice civile, amministrativo o disciplinare, il quale nel corso del giudizio venga a conoscenza di fatti nei quali egli creda di ...
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OTTONE di Frisinga
Raffaello Morghen
Cronista e storico dell'età medievale, nato intorno al 1114, morto nell'abbazia di Morimund (in Borgogna) il 22 settembre 1158. Figlio di Agnese, figlia di Enrico [...] i dati degli accadimenti umani; e se pure il giudizio è in genere pessimistico, è notevole in lui lo d'argilla dell'impero, altrove egli afferma, romanamente, il diritto dell'autorità dell'imperatore come princeps legibus solutus, responsabile solo ...
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Swaziland
Anna Bordoni
Emma Ansovini
Geografia umana ed economica
di Anna Bordoni
Stato interno dell'Africa australe. Il Paese (980.722 ab. al censimento del 1997), che ha sempre avuto uno dei coefficienti [...] nel 1996, pur ammettendo che il riconoscimento dei diritti fondamentali del cittadino non era in contrasto con le sovrano rimaneva al di sopra della legge, non pagava le tasse, non poteva essere citato in giudizio e non poteva essere criticato. ...
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Nome usato nel Medioevo in alcune città dell'Italia settentrionale, per indicare associazioni o consorterie di famiglie nobili. Luigi Cibrario afferma che i primi alberghi di nobili furono istituiti a [...] . Ma l'Albergo è tipica istituzione genovese, dove, a giudizio del Tavani, esso sarebbe sorto dalle otto compagne in cui tutte le famiglie nobili genovesi, ridotte allora a 35. Ebbe diritto di formare un Albergo la famiglia nobile che avesse sei case ...
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Regista cinematografico, nato a Milano l'11 maggio 1928. Dopo essersi cimentato in varie attività (fra l'altro, quella di attore e di direttore di produzione), si improvvisa regista in Spagna, dove si [...] Il futuro è donna, 1984), F. rivela una lucidità di giudizio che anticipa umori e ricerche degli stessi studiosi di urbanistica. La subalterne (Come sono buoni i bianchi, 1987) e quello del diritto degli anziani all'amore (La casa del sorriso, 1991, ...
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È, nei rapporti con gl'individui, l'esplicazione massima della potestà discrezionale di comando spettante al magistrato romano. Vi rientrano l'arresto (in vincula ducere), la fustigazione (verberatio), [...] tempo di pace senza un pubblico dibattimento che ponesse il giudizio sotto il controllo della pubblica opinione; e forse fino ab Strafrecht, Lipsia 1901, p. 35 segg.; P. Bonfante, Storia del diritto romano, 3ª ed., Torino 1923, I, p. 197 segg.; E ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...
pregiudìzio (ant. pregiudìcio) s. m. [dal lat. praeiudicium, comp. di prae- «pre-» e iudicium «giudizio»]. – 1. Nel diritto romano, azione giuridica precedente al giudizio, e tale da influire talvolta sulle decisioni del giudice competente....