Diritto romano. - La definizione moderna del deposito è conforme alla definizione di questo contratto (depositum, depositio) nel sistema del diritto romano giustinianeo; ma il deposito non nacque nel diritto [...] di un apposito editto con cui il pretore promette di dare un giudizio in base al mero fatto dell'avvenuto deposito (Dig., XVI, caso si estendeva l'esclusione dalla compensazione che il diritto giustinianeo aveva sancita in materia di deposito.
Bibl.: ...
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. Uno dei più rinomati scrittori siriaci del periodo di decadenza della letteratura siriaca, fecondissimo scrittore, filosofo peripatetico, teologo monofisita con tendenze conciliatorie, poligrafo ed enciclopedico, [...] intellettuale, del libero arbitrio, della risurrezione, del giudizio finale e del paradiso. Egli commentò ampiamente tutti la sua compilazione, oltre che di quasi tutti i libri di diritto in lingua siriaca, dei canoni ecclesiastici e di un'opera ...
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La maggiore attrice del suo tempo, nata a Cividale del Friuli il 29 gennaio 1822, morta a Torino l'8 ottobre 1906. Discendeva da famiglia d'attori. Il nome Ristori figura fra quelli dei "comici dell'arte" [...] , il Pisenti; poi riprese a recitare, ma riservandosi il diritto di rifiutare le parti da lei giudicate non convenienti alla sua musei vaticani); ma la sua arte non ebbe, a giudizio dei contemporanei, nulla dello scolastico o dell'accademico, anzi ...
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Generale italiano, garibaldino dei Mille, deputato, scrittore, nato a Condino (Trento) il 13 novembre del 1841, morto a Vipiteno (già Sterzing) nell'agosto del 1901. A venti anni, capitano dell'esercito [...] tutti i rami dell'amministrazione coloniale. Dal governo ottenne il diritto di assumere in guerra il comando in capo delle truppe alto valore dei combattenti; ma fece poi ammenda di tale giudizio.
Caduto il Crispi e succedutogli il Rudinì, un malsano ...
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SUÁREZ, Francisco
Enrico Lennerz
Teologo; noto anche con l'appellativo di doctor eximius. Nacque a Granata il 5 gennaio 1548, e a 13 anni fu inviato a Salamanca per studiarvi diritto canonico. La sua [...] di teologia, di morale, e molte di diritto, hanno esercitato fino al nostro tempo grande influenza R. de Scoraille, F. S., voll. 2, Parigi 1911, con giudizio critico sulle biografie precedenti; ulteriore bibliografia in M. Grabmann, Gesch. d. ...
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. Caput, testa, indica originariamente l'individuo, e capitis deminutio doveva indicare in antico la perdita, da parte di un gruppo, di uno dei suoi membri: sia che tale diminuzione venga subita dal populus, [...] parimenti della contestazione della lite in un giudizio legittimo; la caduta del testamento; l' , che ne cancellò anche le ultime tracce.
Bibl.: C. F. Savigny, Sistema del diritto romano attuale, trad. it. di V. Scialoja, II, Torino 1886 segg., p. ...
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Nato nel 1532 a Rossall (Lancashire), entrò a quindici anni nel collegio Oriel di Oxford, dove ebbe per maestro l'ardente cattolico Morgan Philipps. Attese quietamente ai suoi studî sotto il regno di Edoardo [...] Philipps, e col dott. Vendeville (allora professore di diritto canonico nell'università di Douai, e poi vescovo di , insomma le virtù di ogni genere. Lasciando da parte il giudizio sulla sua azione politica, per il quale è necessario tener presenti ...
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(da 'Απολλῶς, probabile contrazione di Απολλόνιος).- Notevole personaggio della storia apostolica di cui si parla in Atti degli Apostoli, XVIII, 2 segg.; I Corinzî, I-IV e XVI, 12; Tito, III, 13. Era un [...] contro di lui. Per Paolo, Apollos è un apostolo di pieno diritto (cfr. I Cor., IV, 9). Ma molti dei credenti di ultimo redattore degli Atti (così, ritornando in parte sul suo primitivo giudizio, Loisy, Actes des Apôtres, Parigi 192o, p. 710 segg ...
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Occupa il primo posto nella scala dei delitti, appartenendo a quella categoria di azioni punibili che attentano allo stato, come organizzazione politica, mediante atti specifici e diretti.
Fino dalle prime [...] morte, spesso inasprita e congiunta alla damnatio memoriae. Attraverso il diritto barbarico, feudale e della Chiesa, la materia dei delitti di pratiche del nuovo indirizzo furono l'instaurazione del giudizio popolare (giurati) per i reati politici, in ...
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È l'interesse dell'interesse, cioè la produzione d'interesse dall'interesse scaduto di una somma di danaro (interesse composto). Se lo si considera dal punto di vista strettamente economico, l'anatocismo [...] quando si potessero, o con citazioni in giudizio, o con convenzioni, capitalizzare gl'interessi a di dir. comm., 1927, p. 331; id., Della repressione dell'usura nel sistema del diritto civile vigente, in Riv. di dir. comm., 1928, p. 634; P. Addeo, Il ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...
pregiudìzio (ant. pregiudìcio) s. m. [dal lat. praeiudicium, comp. di prae- «pre-» e iudicium «giudizio»]. – 1. Nel diritto romano, azione giuridica precedente al giudizio, e tale da influire talvolta sulle decisioni del giudice competente....