Figlio di Costantino il Grande e dell'imperatrice Fausta, cesare dal 323 o 324 al 337, augusto dal 337 al 361. Nacque probabilmente a Sirmio in Pannonia, il 7 agosto 317 o 318. Fu eletto cesare dal padre [...] del suburbio romano; un'altra legge del 349 (Cod. Theod., IX, 17, 2) riconobbe tra l'altro ai pontefici il diritto di giudizio nelle cause attinenti alla violazione dei sepolcri pagani. Questa tolleranza s'impose tanto più a C. quando, dopo la morte ...
Leggi Tutto
MAGONZA (lat. Mogontiacum, nome d'origine celtica; fr. Mayence; ted. Mainz; A. T., 53-54-55)
Elio MIGLIORINI
Pietro ROMANELLI
Hans MOHLE
Eugenio DUPRE' THESEIDER
Una delle città più antiche della [...] sul portale sud-orientale, due gruppi del Giudizio Universale nel transetto, entrambi provenienti dall'antico presidente della dieta o del collegio che eleggeva l'imperatore, e il diritto d'incoronare il re di Germania e anche quello di Boemia, ...
Leggi Tutto
. La legge italiana 24 maggio 1903, n. 193 regola questo istituto; limitate riforme v'introduce la legge 10 luglio 1930, n. 995 (articoli 23 e 24).
Il debitore (commerciante o società commerciale legalmente [...] simulazioni, sono esclusi dal computo delle passività, e non dànno diritto di voto i crediti del coniuge del debitore, dei suoi dichiarare d'ufficio il fallimento. La serietà del giudizio prefallimentare per il debitore risiede in questo dilemma ...
Leggi Tutto
Titolo per indicare funzioni di varie amministrazioni, che vanno da quelle di semplice impiegato in una branca, specialmente in quella giudiziaria, dell'amministrazione dello stato, su fino a quelle dei [...] funzioni di giudice supplente, specialmente quando il giudizio avviene in contumacia. Alla funzione del cancelliere che serviva a fare i conti (v. inghilterra: Storia, inghilterra: Diritto). Scacchiere è detta attualmente la cassa dello stato, a cui, ...
Leggi Tutto
. La calunnia è il fatto di colui che scientemente, con denuncia o querela diretta all'autorità giudiziaria, incolpa di un reato taluno che egli sa essere innocente. La calunnia era punita presso gli Ebrei [...] non avesse fornito le prove della sua accusa. Nel diritto canonico si ricorse dapprima alla legge ebraica; più tardi ritrattazione, e purché questa sia intervenuta in ogni caso prima del giudizio, l'attenuante comune di cui nell'ultima parte del n. ...
Leggi Tutto
Dal punto di vista strettamente speculativo, caso, o evento casuale, è quello che si produce al di fuori e indipendentemente dalla serie determinata delle cause e degli effetti. È quindi evidente che il [...] che io (o altri) ho fatto; può proporsi anche come base di un giudizio che l'individuo è chiamato a dare di un'azione già compiuta: era lecito senza una speciale facoltà. Coloro che hanno diritto ordinario a concedere la facoltà di confessare o ...
Leggi Tutto
WOLFRAM von Eschenbach
Giuseppe Gabetti
Poeta tedesco, nato verso il 1170 nella media Franconia, morto fra il 1219 e il 1225: la sua famiglia pare aver avuto sede a Eschenbach, cittadina a sud-est di [...] giudicare dall'amara considerazione che fa nel Parsifal sul diritto dei primogeniti. Ebbe certamente un proprio feudo, forse . Soprattutto l'animo del poeta tende alla mitezza del giudizio, alla conciliazione, alla tolleranza. La sola religione vera ...
Leggi Tutto
Considerata sotto l'aspetto teorico, la contabilità di stato è quella branca della ragioneria che studia le leggi del controllo economico dell'amministrazione aziendale dello stato; sotto l'aspetto legislativo [...] potuto consolidarsi, a causa della particolare dottrina del diritto pubblico medievale; e, più tardi, le vicende tesorieri e dei contabili erano sottoposti all'esame e al giudizio della camera dei conti.
Promulgato lo statuto sorse la necessità ...
Leggi Tutto
Dal primitivo significato etimologico, per il quale il compensare (cum-pendo) esprimeva il pesare insieme due quantità rendendole uguali, la parola passa ad esprimere nel linguaggio giuridico il fenomeno [...] elidono per compensazione fino alla concorrente quantità. Fin dal diritto romano la compensazione è annoverata tra le cause che estinguono in via generale che il debitore chiamato in giudizio potesse opporre con una domanda riconvenzionale (mutua ...
Leggi Tutto
. Diritto (XIII, p. 64). - La divisione ha per effetto la sostituzione delle parti alle quote nell'oggetto del diritto del partecipante. Caratteristica essenziale ne è quindi la disciplina degli atti compiuti [...] per le contestazioni insorte nel corso delle operazioni avanti il notaio). Una volta accertato o presupposto il diritto alla divisione, il giudizio si svolge attraverso tre fasi normali (formazione dello stato attivo e passivo; formazioni delle parti ...
Leggi Tutto
giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...
pregiudìzio (ant. pregiudìcio) s. m. [dal lat. praeiudicium, comp. di prae- «pre-» e iudicium «giudizio»]. – 1. Nel diritto romano, azione giuridica precedente al giudizio, e tale da influire talvolta sulle decisioni del giudice competente....