VARRONE, Marco Terenzio (M. Terentius Varro)
Plinio Fraccaro
Principe degli eruditi romani e uno dei più fecondi poligrafi dell'antichità. Nacque a Rieti nel 116 a. C. (perciò detto anche Reatinus) e [...] che si moveva in queste satire e il sano e arguto giudizio dell'autore; di molte possiamo anche vedere o indovinare il la versatilità che gli permise di passare dalla poesia al diritto, dalla filologia alla filosofia, dall'oratoria al trattato ...
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VOLONTÀ (fr. volonté; sp. voluntad; ted. Wille; ingl. will)
Giovanni Calò
Può intendersi in due sensi: come specifica facoltà di volizione, distinta da ogni forma inferiore di attività pratica (tendenza, [...] la legge universale, ecc.), la quale è pronunciata con un giudizio di valore che non ha ulteriore motivazione, cioè è una Palermo 1907; id., La patologia mentale in rapporto all'etica e al diritto, ivi 1908; F. De Sarlo, L'attività pratica e la ...
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. Spazio di terra coltivabile, per lo più pianeggiante; poi, luogo dove un esercito si accampa e combatte; e anche, piano destinato a rassegne ed esercizî militari (Campo di Marte).
Campo era anche il [...] uomini liberi; più tardi fu formata di fatto, se non di diritto, solo dai grandi laici ed ecclesiastici. Al tempo carolingio l' diversi sono anche i risultati dell'esperienza. Un giudizio semplice e di valore generale sull'efficienza del campo ...
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Corte costituzionale. - Suprema magistratura, prevista dalla costituzione di alcuni paesi, per il controllo della legittimità costituzionale delle leggi e delle altre norme aventi valore di legge.
Lo Statuto [...] politici e di elementi provenienti dalla magistratura o dalle facoltà di diritto ecc. (Austria, nel 1934; Cecoslovacchia, nel 1920; nelle materie suddette sorta nel corso di un giudizio civile, penale o amministrativo sarà dal giudice rinviata ...
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. Tale voce corrisponde alla latina colonatus (o ius colonatus) designante nel periodo del basso impero la condizione degli agricoltori vincolati al fondo che coltivavano, e che si trova usata Cod. Th., [...] I coloni avevano un patrimonio proprio, potevano stare in giudizio, in taluni casi e con varie limitazioni anche contro fondo, secondo una legge di Onorio del 419. Nel diritto giustinianeo non era ammesso altro modo di estinzione che il conferimento ...
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. Disciplina giuridica della casa (App. II, 1, p. 525; III, 1, p. 316). - La disciplina giuridica della c. negli anni che si considerano, e nei quali sempre più si rafforza la concezione di essa come servizio [...] aumentati più del 5% e che anche il nuovo conduttore ha diritto di richiedere al locatore l'importo del canone prima percepito, nonché le la Corte ha affermato che essa avrebbe riformulato il suo giudizio di legittimità e con riguardo, tra l'altro, ...
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SALUZZO (A. T., 24-25-26)
Piero LANDINI
Anna Maria BRIZIO
Tammaro DE MARINIS
Armando TALLONE
Citta del Piemonte (provincia di Cuneo), che ripete nel suo piano topografico le caratteristiche salienti [...] discussioni, quando Federico II sollecitò un giudizio al riguardo presso il Parlamento di Parigi 1911; Saluzzo e le sue valli. Guida, ivi 1912; C. Manfroni, I diritti della casa Savoia sopra il marchesato di Saluzzo, in Atti della R. Accad. ...
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QABBĀLĀH (Cabala [pr. cabàla] o Cabbala)
Elia S. Artom
H Parola ebraica che significa propriamente "ricezione", e che si applica in genere a indicare il ricevimento che una generazione fa della tradizione [...] Ḥesed (bontà) o Gĕdullāh (grandezza); 5. Gĕbūrāh (forza) o Dīn (diritto); 6. Tif'eret (gloria) o Raḥămīm (misericordia); 7. Neṣaḥ (vittoria paradiso superiore. La resurrezione, i suoi modi, il giudizio delle anime, la loro condizione dopo la morte ...
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Nato da Federico di Svevia e da Giuditta, sorella di Enrico il Superbo di Baviera, salì al trono di Germania, alla morte dello zio Corrado III, il 4 marzo 1152. Figlio di padre ghibellino ed erede delle [...] feudale germanico contro Roma, e l'affermarsi del nuovo diritto dello Stato laico, sia pure ancora involuto nelle tradizioni loro legittimità. Ma Alessandro III non si piegò al giudizio imperiale, e la conferma avuta da Vittore IV dal concilio ...
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SCHUMANN, Robert Alexander
Ildebrando Pizzetti
Compositore di musica, nato a Zwickau, piccola città della Sassonia, l'8 giugno del 1810; morto a Endenick, presso Bonn, il 29 luglio del 1856. Nato di [...] figlio a Lipsia perché frequentasse all'università i corsi di diritto. Ma appunto a Lipsia lo Sch. incontrò F. lui? Non si può crederlo. E a non crederlo ci conforta il giudizio espresso durante ormai quasi un secolo, non a parole ma col maggiore o ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...
pregiudìzio (ant. pregiudìcio) s. m. [dal lat. praeiudicium, comp. di prae- «pre-» e iudicium «giudizio»]. – 1. Nel diritto romano, azione giuridica precedente al giudizio, e tale da influire talvolta sulle decisioni del giudice competente....