Forma di governo che si basa sulla sovranità popolare e garantisce a ogni cittadino la partecipazione in piena uguaglianza all’esercizio del potere pubblico.
Diritto
Cenni sulla d. antica
La d. in Grecia. [...] del compito di formulare le proposte da sottoporre al giudizio dell’assemblea; dei magistrati, eletti o sorteggiati, configurazione più vasta, universalistica, assumendo i contenuti tipici del diritto. La res publica romana esprime l’idea di una « ...
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Letterato e storico (Firenze 1483 - Arcetri 1540); intraprese gli studî di diritto canonico e civile a Firenze che concluse nel 1505, divenendo, nello stesso anno, lettore di istituzioni di diritto civile; [...] morte; tutti gli altri videro la luce solo nella seconda metà del sec. 19°. Su G. pesò a lungo sfavorevolmente il giudizio limitativo di L. Ranke, e successivamente la polemica di F. De Sanctis, che, isolando artificiosamente i Ricordi dal resto dell ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] concepibile mediante una forma di giudizio diversa da quella dei giudizi scientifici: tale giudizio non coglie l’essenza delle cose di un approccio filosofico che finiva per negare i diritti alla ‘fondazione’, per secoli riconosciuti alla filosofia. ...
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Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] attraverso il quale il concetto si divarica nel giudizio e si recupera, arricchito e realizzato, nel come momento dell'universalità etica, per giungere all'eticità quale sintesi di diritto e di morale che si articola a sua volta nei tre momenti ...
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Di nome Ildebrando (Sovana fra il 1013 e il 1024 - Salerno 1085), fu una delle personalità più innovative del Medioevo, protagonista di un'azione ecclesiologica e politica articolata e complessa. Eletto [...] prerogativa di giudicare e condannare, senza poter mai esser sottoposto a giudizio, e perfino di deporre l'imperatore. Su queste basi G. dopo, nel 1081) ribadiva che il pontefice ha il diritto d'ammonire, punire e deporre i sovrani colpevoli verso la ...
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Stato dell’Europa centrale, esteso prevalentemente sul versante N della sezione centro-occidentale del sistema alpino. Stato interno, senza sbocco al mare, confina a N con la Germania, a E con l’Austria [...] che costituirono fino al 1798 l’‘antica Confederazione’, riconosciuta di diritto soltanto con la pace di Vestfalia del 1648).
Una divisione meno erosivo, R. Walser, che nella relatività del giudizio incide nel vivo di una cultura svelatasi carica d’ ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione [...] cioè non come un'aspirazione egoistica o un diritto, ma come un dovere morale-religioso. Il Rinascimento Impero e Chiesa: eppure il lettore non si domanda mai se quel giudizio così reciso sia legittimo, non ha mai l'impressione che sia pretensioso e ...
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sport Attività intesa a sviluppare le capacità fisiche e insieme psichiche, e il complesso degli esercizi e delle manifestazioni, soprattutto agonistiche, in cui tale attività si realizza, praticati nel [...] negli obiettivi della medicina dello sport. Il fine di un giudizio di idoneità è preventivo, volto cioè a tutelare lo sportivo riconoscere allo sport i valori di bene comune e di diritto umano, ritenendo la sua pratica atta a favorire il benessere ...
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Dottore della Chiesa, filosofo e teologo, vescovo d'Ippona e santo (Tagaste in Numidia, od. Sūq-Ahras in Algeria, 13 nov. 354 - Ippona, od. Bona, 28 ag. 430); fu uno dei quattro grandi Dottori della Chiesa [...] che è corpus permixtum: ne fanno parte cioè grano e zizzania, buoni e malvagi, che soltanto Gesù Cristo ha diritto di separare nel giorno del Giudizio. Ma mentre all'inizio, e ancora nel 411, A. non voleva ricorrere ad altro mezzo che la persuasione ...
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In accezione ampia, situazione di mercato con ampia libertà di accesso all’attività d’impresa, possibilità di libera scelta per gli acquirenti (in particolare, i consumatori) e, in generale, la possibilità [...] scambi tra gli Stati membri. Le norme comunitarie in materia di diritto della c. sono disciplinate dagli art. 81-89 del Trattato di possibili alterazioni delle condizioni di valutazione e di giudizio nella scelta del prodotto da acquistare.
Tuttavia, ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...
pregiudìzio (ant. pregiudìcio) s. m. [dal lat. praeiudicium, comp. di prae- «pre-» e iudicium «giudizio»]. – 1. Nel diritto romano, azione giuridica precedente al giudizio, e tale da influire talvolta sulle decisioni del giudice competente....