FARDELLA, Michelangelo
Franco Aureluio Meschini
Nacque a Trapani nel 1650, da Iacopo e Brigida (Brigitta) Magliocco, entrambi nobili.
Conclusi a tredici anni gli studia humanitatis, intraprese quelli [...] termini stessi del confronto vengono relativizzati e sottoposti al giudizio della sola ragione, sicché alle scienze venga restituita la avrà importanza la chiarezza, l'univocità e l'universalità delle definizioni. Dopo aver definito il compito della ...
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BATTAGLIA, Felice
Franco Polato
Nato a Palmi (Reggio di Calabria) il 23 maggio 1902 da Antonio e Luisa Zetera, studiò a Roma dove si laureò in giurisprudenza nel 1925, avendo altresì frequentato corsi [...] del mondo umano, e con esso si misura. Ne viene così un giudizio nel complesso negativo, perché "non c'è modo di tener su una Essa ha come suo luogo d'elezione la coscienza pura universale e trascendentale, nella quale i valori si concentrano: ...
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BONAVINO, Cristoforo (Ausonio Franchi)
Maria Fubini Leuzzi
Nacque a Pegli il 27 febbr. 1821, da Giambattista e da Caterina Traverso, in una numerosa famiglia. Compiuti gli studi primari, aiutò il padre [...] quel triplice oggetto, in cui si compie ed assolve l'errare universale" (p. 99); e la filosofia, che è condotta dalla appare ormai fuori del criticismo kantiano, di cui non afferra né i giudizi sintetici a priori né la sintesi dell'"io penso" (cfr. ...
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BANFI, Antonio
Fulvio Papi
Nato a Vimercate (Milano) il 30 sett. 1886, iniziò i suoi studi all'Accademia scientifico-letteraria di Milano, dove nel 1908 conseguì la laurea in lettere discutendo con [...] ideale: il nazionalismo, il democraticismo, l'interventismo, ma soprattutto il marxismo, che, a giudizio del B., mostrava capacità di universalità filosofica ed efficacia storico-pragmatica. Dal punto di vista politico (vi sono, per esempio ...
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CALDERONI, Mario
Fulvio Papi
Nato il 30 giugno 1879 a Ferrara da Carlo, studiò diritto a Firenze e a Pisa, dove si laureò. Nel 1909 conseguì la docenza in filosofia morale, che esercitò per due anni [...] rapporto causale che conduce a un fatalismo universale il quale deriva da una estensione indebita alla condizione modificabile e quando l'espressione non pretende di costituire un giudizio.
Se questo però è il solo modo per sottoporre le proposizioni ...
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BALDI, Camillo
Mario Tronti
Figlio di Pietro Maria, insegnante per ventisei anni di filosofia e di medicina, nacque a Bologna nel 1550. Intraprese gli studi letterari, passando poi alla filosofia e [...] non sarà fuor di proposito se doppo la consideratione universale fatta intorno alle mentite faremo ancora mentione di Dictionnaire historique,ma si può forse ripetere anche oggi il suo giudizio: "on peut bien le mettre dans le catalogue de ceux qui ...
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CARABELLESE, Pantaleo
Fulvio Papi
Nacque da Salvatore e da Isabella de Vincenzo a Molfetta (Bari) il 6 luglio del 1877, e nel seminario della città natale egli frequentò sia il ginnasio sia il liceo. [...] per aver connesso la possibilità della scienza alla forma del giudizio sintetico a priori (mentre il C. afferma che la matematica ciò è affermata la trascendenza dell'essere in quanto oggetto universale - si badi: solo nel senso dell'inesauribilità e ...
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ANTONI, Carlo
Michele Biscione
Nato a Senosecchia (Trieste) il 15 ag. 1896, era studente in Francia allo scoppio della guerra mondiale. Riparò in Italia, e a Firenze, dove riprese gli studi di lettere, [...] relativismo degli autori che studiava, dava all'A. quella sicurezza di giudizio che, come osservava O. Vossler, ha perfino stupito la cultura trattava perciò del processo di una astratta ragione universale, che anche per questo aspetto non lasciava ...
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D'ERCOLE, Pasquale
Franco Cambi
Nacque a Spinazzola, in provincia di Bari, il 23 dic. 1831 da Giovanni. Compiuti i primi studi nel paese natale, poi quelli superiori in seminario a Molfetta, nel 1848-49 [...] filosofo di Stoccarda, mantenendo una propria autonomia di giudizio. Ciò appare con piena evidenza dalle pagine . fissa le tappe evolutive dell'essere (naturale, spirituale, "universale", ovvero "logico-metafisico", che riunifica natura e spirito) ed ...
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DEL ZIO, Floriano
Maria Rascaglia
Nacque a Melfi (Potenza) il 2 apr. 1831 da Tolomeo, che aveva uno studio notarile in città, e da Anna Maria Mandile di antica e facoltosa famiglia.
Un fratello del [...] in quell'anno a Parigi. Il problema che a suo giudizio non veniva sufficientemente trattato era quello delle "pluralità de' mondi conciliazione morale, ed è come il simbolo della comunione universale del sapere fra le nazioni sorelle" (ibid.). L' ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...
giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...