CALDERONI, Mario
Fulvio Papi
Nato il 30 giugno 1879 a Ferrara da Carlo, studiò diritto a Firenze e a Pisa, dove si laureò. Nel 1909 conseguì la docenza in filosofia morale, che esercitò per due anni [...] rapporto causale che conduce a un fatalismo universale il quale deriva da una estensione indebita alla condizione modificabile e quando l'espressione non pretende di costituire un giudizio.
Se questo però è il solo modo per sottoporre le proposizioni ...
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BALDI, Camillo
Mario Tronti
Figlio di Pietro Maria, insegnante per ventisei anni di filosofia e di medicina, nacque a Bologna nel 1550. Intraprese gli studi letterari, passando poi alla filosofia e [...] non sarà fuor di proposito se doppo la consideratione universale fatta intorno alle mentite faremo ancora mentione di Dictionnaire historique,ma si può forse ripetere anche oggi il suo giudizio: "on peut bien le mettre dans le catalogue de ceux qui ...
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CARABELLESE, Pantaleo
Fulvio Papi
Nacque da Salvatore e da Isabella de Vincenzo a Molfetta (Bari) il 6 luglio del 1877, e nel seminario della città natale egli frequentò sia il ginnasio sia il liceo. [...] per aver connesso la possibilità della scienza alla forma del giudizio sintetico a priori (mentre il C. afferma che la matematica ciò è affermata la trascendenza dell'essere in quanto oggetto universale - si badi: solo nel senso dell'inesauribilità e ...
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ANTONI, Carlo
Michele Biscione
Nato a Senosecchia (Trieste) il 15 ag. 1896, era studente in Francia allo scoppio della guerra mondiale. Riparò in Italia, e a Firenze, dove riprese gli studi di lettere, [...] relativismo degli autori che studiava, dava all'A. quella sicurezza di giudizio che, come osservava O. Vossler, ha perfino stupito la cultura trattava perciò del processo di una astratta ragione universale, che anche per questo aspetto non lasciava ...
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D'ERCOLE, Pasquale
Franco Cambi
Nacque a Spinazzola, in provincia di Bari, il 23 dic. 1831 da Giovanni. Compiuti i primi studi nel paese natale, poi quelli superiori in seminario a Molfetta, nel 1848-49 [...] filosofo di Stoccarda, mantenendo una propria autonomia di giudizio. Ciò appare con piena evidenza dalle pagine . fissa le tappe evolutive dell'essere (naturale, spirituale, "universale", ovvero "logico-metafisico", che riunifica natura e spirito) ed ...
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logica matematica
Walter Maraschini
Simboli per ragionare correttamente
Quando due amici discutono non sempre sono d’accordo: possono avere intenzioni e gusti diversi, oppure opinioni contrastanti sul [...] logica sono le affermazioni per le quali si può dare un giudizio di verità, si può cioè dire se sono vere o false tedesco Gottfried W. Leibniz introdusse un linguaggio simbolico universale (da lui chiamato characteristica universalis) per i ...
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amicizia
Simona Argentieri
Un sentimento antico come la storia della civiltà
L'amicizia è un rapporto fatto di fiducia, simpatia, affetto e reciproca scelta, che si riscontra in ogni tempo e in ogni [...] pretendere di spiegare completamente questo rapporto umano universale. Ci sono tanti rapporti umani affettuosi, al gusto e al temperamento su cui non sarebbe giusto formulare un giudizio. È però vero che non avere amici è comunque un brutto segno ...
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Erasmo da Rotterdam
Margherita Zizi
Un grande umanista europeo contro il dogmatismo e l'intolleranza
Grande umanista e filologo, Erasmo visse nella prima metà del Cinquecento, in un periodo segnato [...] a usare il latino, convinto che fosse la lingua universale, rifiutando gli idiomi nazionali che ai suoi occhi separavano i principi che erano alla base della sua filosofia: la libertà di giudizio, la pace e la tolleranza, la dignità e il valore dell ...
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(o eguaglianza) Condizione di cose o persone che siano tra loro identiche, o abbiano le stesse qualità, gli stessi attributi in ordine a determinate relazioni. In particolare, condizione per cui più persone [...] costituzionale, in qualche decisione, ha reso autonomo tale giudizio dal principio di u. in senso stretto.
Per quanto u. nel contesto di una concezione cosmopolita basata sull’universale natura razionale di cui tutti gli uomini partecipano.
Nuove ...
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scetticismo Genericamente, l’atteggiamento di chi esclude la possibilità di una conoscenza assoluta delle cose e del raggiungimento della verità. In particolare, in filosofia, la dottrina delle diverse [...] vere dalle false. Di qui l’invito a sospendere il giudizio definitivo, a lasciare aperto il campo alla libera discussione e di fissare un criterio logico di verità universalmente valido. Questo atteggiamento scettico assunse, specialmente con ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...
giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...