Uomo politico e letterato (Ferrara 1424 - ivi 1505); discendente del ramo della famiglia S. trasferitosi al principio del 15º sec. da Firenze a Ferrara, percorse rapidamente in questa città la carriera [...] degli onori sotto Borso, Ercole e Alfonso I, raggiungendo la suprema magistratura civile, come giudice dei XII Savî (1497). Per sanare l'erario istituì numerose tasse, per cui fu oggetto di vivissime ostilità. La sua fama comunque è legata più che ...
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COVONI, Covone
Franco Cardini
Figlio di Naddo di Iacopo, personaggio ricco e cospicuo della fine del sec. XIII, nacque a Firenze in data non conosciuta ma da collocarsi, comunque, entro l'ultimo ventennio [...] del secolo XIII o pochi anni prima. Dovette divenire giudice in giovane età poiché - come rileva il Sapori - in tutti gli atti pubblici nei quali è nominato compare con questo titolo. A partire dal 1315 fino alla sua morte il C. fu titolare di ...
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SARDEGNA
GGraziano Fois
Scrivere della Sardegna all'epoca di Federico II equivale, consequenzialmente, a parlare di Enzo, figlio naturale dell'imperatore e da lui stesso nominato RexSardiniae. Si cercherà [...] XIII, 1887, pp. 27-28, nrr. 34-35). Era il segnale che per Adelasia e i suoi la lotta era finita, che il giudicato di Torres stava per esaurire la sua forza.
Nel 1246, forse per opera di convincimento dello stesso Innocenzo IV, Adelasia chiese che il ...
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Pena di morte
Giorgio Marinucci
La pena di morte in bilico
Nel biennio 2007-08 la sorte della pena capitale è stata contrassegnata da profondi cambiamenti di segno opposto: eclissi totale in Europa, [...] del diritto, a cura di N. Bobbio, L. Firpo, V. Mathieu, 1956, pp. 521-23).
In ultima analisi, come ha sottolineato il giudice Stevens, «è la sete di vendetta» quel che davvero si nasconde dietro il velo della ratio retributiva della pena di morte (p ...
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Storico e uomo politico francese (Verneuil, Seine-et-Oise, 1805 - Cannes 1859), tra i maggiori esponenti del liberalismo ottocentesco. Autore di studi sulla democrazia e sulla società americane (De la [...] opera rimasta incompiuta.
Vita e attività
Di nobile famiglia normanna, conseguita la licence in giurisprudenza, fu nominato (1827) giudice al tribunale di Versailles. Qui conobbe Gustave de Beaumont, insieme al quale seguì le lezioni di Guizot e si ...
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Diritto
Organo monocratico (cioè composto da un unico magistrato) a cui era affidata la giurisdizione civile e penale, oltre ad attività secondarie di natura amministrativa e di volontaria giurisdizione, [...] del d. legisl. n. 51/1998, che ne ha soppresso la figura, sostituendolo con il tribunale in composizione monocratica, definito anche giudice unico di primo grado. A far data dal 2 giugno 1999, per tutti i processi civili, e dal 2 gennaio 2000, per ...
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BISCARO, Girolamo
Piero Craveri
Nacque a Treviso il 29 ag. 1858, da Antonio e Giovanna Piloni. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'univers. di Padova nel 1880, fece pratica legale nella città [...] pp. 107-146; V [1905], pp. 128-160) e all'utilizzazione di fonti giudiziarie, come nel lavoro su Gli appelli ai giudici imperiali delle sentenze dei consoli di giustizia di Milano sotto Federico I ed Enrico I ed Enrico IV, in Arch. stor. lombardo, IX ...
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Uomo politico (Pont-l'Évêque 1746 - Parigi 1794); elaborò il progetto di riorganizzazione del sistema giudiziario, ed ebbe gran parte nelle riforme della pubblica amministrazione e in tutta l'attività [...] dalla Costituente; deputato di Rouen alla Costituente (1789) e per quattro volte presidente dell'assemblea; fu anche giudice del tribunale di cassazione. Accusato sotto il Terrore di complicità in una cospirazione dantonista, fu condannato a morte ...
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Inquisizione
Tribunale speciale ecclesiastico per la repressione dell’eresia.
Inquisizione medievale
Le origini dell’I. vanno collocate tra la fine del 12° sec. e gli inizi del 13°, quando la Santa [...] risiede la pienezza di ogni giurisdizione. Mentre il vescovo è competente a conoscere universitatem causarum, l’inquisitore è un giudice permanente che ha per oggetto normale della sua competenza solo l’haeretica pravitas; mentre il vescovo non ha ...
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sufeti
A Cartagine e nelle località sottoposte all’influsso punico, i due magistrati eponimi che convocavano e presiedevano la gerusia e probabilmente l’assemblea popolare; erano l’organo esecutivo della [...] politica estera e interna e avevano, almeno in origine, il supremo potere giudiziario (donde il nome dall’ebraico shofet «giudice»); furono anche, ma non di regola, comandanti militari. I s. furono mantenuti dai romani in molte amministrazioni della ...
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giudice
giùdice (letter. ant. iùdice) s. m. [lat. iūdex -dĭcis, propr. «colui che dice il diritto», comp. di ius «diritto» e tema di dicĕre «dire»]. – 1. a. Nel sign. più ampio, chi giudica in atto, o ha l’ufficio, l’autorità, la competenza...
giudicabile
giudicàbile agg. [dal lat. tardo iudicabĭlis]. – Che si può o si deve giudicare: imputato, controversia g. dal tribunale ordinario, da un tribunale speciale. Usato assol. e come sost., persona sottoposta a giudizio penale, sinon....