JACOB ANATOLI
LLuciana Pepi
Jacob (Ja'aqov ben Abba Mari ben Simon ben Anatoli), filosofo, predicatore e medico del XIII sec., è noto soprattutto per la sua attività di traduttore e di divulgatore del [...] , ivi 1987, pp. 167-191; G. Sermoneta, Razionalismo e tradizioni razionalistiche nel giudaismo medievale, in Correnti culturali e movimenti religiosi del giudaismo. Atti del V congresso internazionale dell'Associazione italiana per lo studio del ...
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tomba Luogo, ambiente naturale o artificiale, struttura o complesso architettonico, in cui vengono deposti i resti mortali (cadavere, ossa, ceneri) di una o più persone.
L’antichità
La t. è punto di riferimento [...] particolare e architettonicamente più complesso assumono, sia nelle chiese sia nei cimiteri, le cappelle funerarie (fig. D).
Giudaismo e islam
Nel giudaismo, in epoca tardo-antica, l’uso più comune fu quello di loculi, scavati e murati in grotte e ...
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Culto significa in generale adorazione di Dio, relazione con ciò che è sacro, e in questo senso equivale a "religione"; ma significa anche, in particolare, le usanze e gli atti per mezzo dei quali il sentimento [...] divine, che nella maggior parte dei casi sono collegate col culto dei sacrifici. Religioni elevate, come il parsismo e il giudaismo, erano fin dalla loro origine prive di immagini: un fatto che destò molta sorpresa nella tarda antichità. Come i ...
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Parola di significato per sé indeterminato e relativo, che s'incontra di frequente nella storia delle religioni, assai meno in quella della filosofia. Giacché di ateismo non si può parlare in senso assoluto, [...] si trovano tracce di correnti negatrici ed incredule (Salmi, X, 4; XIV, 1; cfr. Geremia, V, 2-12), mentre nel giudaismo post-biblico esse scompaiono del tutto (cfr. Philo, De somniis, 43, 44). Correnti ateistiche serpeggiarono anche in seno all'islām ...
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Personaggio del Nuovo Testamento, la cui storia s'intreccia con quella degli apostoli e specialmente di Paolo. Il suo vero nome era Giuseppe, ma fu chiamato B. dagli apostoli: era levita di tribù, cipriota [...] cui si faceva gran caso, non appare sempre sicurissima; e, tutto considerato, è più probabile che non si tratti d'un convertito dal giudaismo. Quanto al luogo d'origine, si oscilla tra Alessandria o la Siria, a causa soprattutto della conoscenza del ...
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. Sono nello zoroastrismo (v.) esseri divini che costituiscono un gruppo vicino ad Ahura Mazdāh, il dio supremo, della cui creazione sono custodi e ministri. Sono sei: Vohu manah "il buon pensiero", Aša [...] un mese.
Il processo di formazione di queste figure, nelle quali sono stati trovati punti di contatto con gli arcangeli del giudaismo e del cristianesimo, non è molto chiaro e ha dato origine a molte congetture. A parte quella del Darmesteter secondo ...
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Nome d'un idolo venerato nella città filistea di Accaron, al quale si rivolse Ochozia re di Israele in occasione d'una sua malattia: II [IV] Re, I, 2-16. Il nome significa secondo la lettera Baal delle [...] perciò viene applicato per disprezzo ai sacrifici offerti agl'idoli. Si tratterebbe quindi di un cambiamento intenzionale, non raro nel giudaismo (v. moloc). Vi è infine chi più semplicemente stima che il nome in questione sia lo stesso che Beelzebub ...
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Gli Actus Silvestri tra Oriente e Occidente
Storia e diffusione di una leggenda costantiniana
Tessa Canella
Con il titolo di Actus Silvestri è stata tramandata nei più antichi manoscritti una delle [...] sulla base delle Scritture. La disputa si svolge a Roma il 15 marzo 315 fra Silvestro e dodici rappresentanti del giudaismo (scelti fra rabbini, esperti della legge, scribi e maestri della sinagoga), alla presenza di Costantino ed Elena e sotto il ...
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Clemente I, santo
Francesco Scorza Barcellona
Nella lista dei vescovi di Roma fornita da Ireneo di Lione, C. (o Clemente Romano) è considerato il terzo successore degli apostoli dopo Lino e Anacleto. [...] spetta il titolo di Figlio di Dio, pur essendo un semplice profeta e uomo. Il cristianesimo vi figura come una forma di giudaismo depurato. Precedono le Homiliae vere e proprie una Epistula Petri ad Iacobum, in cui Pietro chiede a Giacomo vescovo di ...
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peccato
Emanuela Prinzivalli
La violazione delle norme divine
Il termine peccato, rispetto ad altre parole di significato analogo – quali colpa, delitto, trasgressione, errore –, ha un’accezione religiosa [...] afferma la libertà dell’uomo nel fare il male non fu univoco. All’epoca della nascita di Gesù in alcune correnti del giudaismo – accanto alla convinzione che è l’uomo, con il peccato, a introdurre il male morale – è presente anche la dottrina secondo ...
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giudaismo
s. m. [dal lat. tardo iudaismus, gr. ἰουδαϊσμός]. – La religione del popolo ebraico e l’insieme della sua cultura, quali si definirono nel periodo che seguì all’esilio babilonese e alla restaurazione in Palestina.
sabio
sàbio s. m. (f. -a). – Denominazione, per lo più al plur., Sabî (arabo Ṣābi’a), dei seguaci di alcune sette religiose orientali, in partic. di quella considerata da Maometto come una comunità religiosa distinta dagli Ebrei e dai Cristiani,...