Termine inizialmente legato alla concezione cristiana ma poi usato nella storia delle religioni per indicare un fenomeno presente in diverse aree e culture: quel modo di vita e quel complesso di pratiche [...] ’ era lecito derogare alle regole al fine di perpetuare la vita e provvedere al mantenimento proprio e degli eletti. Il giudaismo, sebbene contrario all’ascesi come sistema di vita, ebbe le formazioni ascetiche degli Esseni e dei Terapeuti.
Pratiche ...
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Antropologo e storico delle religioni italiano (Napoli 1926 - Roma 1997). Ha studiato le religioni con rigoroso metodo scientifico, senza condizionamenti ideologici, cercando di analizzarne i diversi aspetti [...] ). Tra le altre opere: La preghiera dell'uomo (1957); Vangeli apocrifi (1977); Antropologia religiosa (1984); Cabbala e mistica giudaica (1984); La morte trionfata (1995); La nera signora (1995); Ebraismo e giudaismo (1996); Campania felix (1997). ...
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Figlio (n. circa 73a. C. - m. 4 a. C.) di Antipatro, un Idumeo giudaizzato. Alla fine del suo regno nacquero Giovanni Battista e Gesù; secondo Matteo (2, 16), appresa dai magi la notizia della nascita [...] ottenendo vantaggi per i Giudei d'Asia. Del resto Erode può considerarsi, fuori del suo regno, un campione del giudaismo; all'interno invece, se si eccettui il suo comportamento del tutto conformista in Gerusalemme, favorì l'introduzione della ...
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INTOLLERANZA
Alberto Pincherle
È l'atteggiamento di chi, nella religione come nella politica o nella scienza, sente così forte l'attaccamento per le proprie idee, opinioni, sentimenti, da non potere [...] un'ulteriore propagazione dell'errore.
Accanto a queste, le stesse religioni - e rientrano nel gruppo non solo il giudaismo, il cristianesimo e l'islamismo, ma anche il buddhismo, lo zoroastrismo e il manicheismo - hanno altre caratteristiche comuni ...
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Scrittore greco, nato, secondo la tradizione più attendibile, a Messene: incerto però è se si tratti della Messene di Sicilia o di quella del Peloponneso. Se è vera, e non partecipe del carattere romanzesco [...] accolta in un'epoca nella quale si riconosceva la divinità dei sovrani, morti e viventi, si valsero gli apologisti del giudaismo, i quali dovevano da una parte dimostrare ai pagani la falsità del politeismo e dell'idolatria, dall'altra spiegarne a ...
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GĔ'ŌNĪM (in ebr. "eccellenze", sing. Gā'ōn)
Umberto CASSUTO
Titolo dato nell'epoca successiva alla redazione scritta del Talmūd ai capi delle accademie giudaiche di Babilonia. Quando precisamente cominciasse [...] più tardi, perdettero nel secolo XI, dopo la morte del Gā'ōn Hay (1038), la loro importanza per la generalità del giudaismo. Documenti venuti ultimamente in luce hanno dimostrato che il gaonato non si estinse allora, come fino a poco fa si riteneva ...
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Filosofo tedesco, nato nel 1842 in Coswig, morto a Berlino nel 1918. Professore dal 1873 al 1912 nell'università di Marburgo, vi capeggiò quella corrente filosofica che prese appunto il nome di scuola [...] si svolge una concezione della religione a fondo etico, di cui il C. trova la più netta espressione storica nel giudaismo.
Opere principali: Kants Theorie der reinen Erfahrung, Berlino 1871, 3ª ed. 1918; Kants Begründung der Ethik, Berlino 1871, 2 ...
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Rabbino spagnuolo, nato a Barcellona verso il 1235-40, morto verso il 1310. Capo del rabbinato della sua città, fu uno dei più celebrati e dei più autorevoli rabbini del suo tempo, e a lui si rivolgevano [...] a una serie di passi aggadici della letteratura talmudica, con intento evidentemente polemico; 7° un opuscolo polemico contro ciò che del giudaismo aveva scritto il musulmano Ibn Ḥazm (v.) nel suo al-Milal wa'n-Niḥal (Le religioni e le sette).
Edd ...
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UNIVERSALISMO
Alberto PINCHERLE
. Religione. - Si designa con questo nome la tendenza contraria al cosiddetto particolarismo, per cui l'appartenenza alla società religiosa è limitata ai membri di un [...] Questa non è però esclusiva delle religioni universalistiche; e un caso molto interessante sotto questo aspetto è quello del giudaismo, che pur acquistando il carattere, per molti lati, di religione universalistica non ha mai perduto del tutto quello ...
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MODENA, Leon (Yehudah Aryeh mi-Modena)
Pier Cesare Yoli Zorattini
Arnaldo Morelli
– Nacque a Venezia il 23 apr. 1571 da Yiṣḥaq ben Mordekay da Modena e da Diana Raḥel, rifugiatisi a Venezia a causa [...] del mondo cristiano, per il quale aveva pubblicato l’Historia de’ riti hebraici, non fece scordare al M. la difesa del giudaismo che egli intraprese con forza in un’opera della vecchiaia, il Magen we-ḥerev (Scudo e spada), uno scritto composto nel ...
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giudaismo
s. m. [dal lat. tardo iudaismus, gr. ἰουδαϊσμός]. – La religione del popolo ebraico e l’insieme della sua cultura, quali si definirono nel periodo che seguì all’esilio babilonese e alla restaurazione in Palestina.
sabio
sàbio s. m. (f. -a). – Denominazione, per lo più al plur., Sabî (arabo Ṣābi’a), dei seguaci di alcune sette religiose orientali, in partic. di quella considerata da Maometto come una comunità religiosa distinta dagli Ebrei e dai Cristiani,...