NIKE (Νίκη; dorico Νίκα; tardo-greco: Νείκη)
W. Fuchs
C. Bertelli
Dea della vittoria, innanzitutto colei che dà la vittoria. Probabilmente come dea, al pari della Vittoria (Victoria) romana (v. più [...] arca dell'alleanza).
Poiché l'immissione dei Cherubini, e con essa dei Serafini, nelle gerarchie angeliche avviene con il tardo giudaismo (I Enoch, 61, 10; 71, 7), ciò può spiegare la dimenticanza dei prototipi orientali e l'interpretazione più umana ...
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ABOAB, Emanuele
Alfredo Ravenna
Nato ad Oporto intorno al 1555,da una delle più importanti famiglie ebraiche della penisola iberica (era pronipote di Isacco, ultimo Gaon di Castiglia), figlio di Isacco [...] dell'A., ma costituisce uno dei documenti più tipici dell'ebraismo dell'epoca per la critica alle giustificazioni del cripto-giudaismo e per le interessanti notizie sui marrani in Italia e soprattutto a Venezia.
L'A. trascorse gli ultimi anni in ...
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Levinas, Emmanuel (propr. Emannuelis)
Lévinas, Emmanuel
(propr. Emannuelis) Filosofo lituano naturalizzato francese (Kaũnas 1905 - Parigi 1995). Si trasferisce con la famiglia in Francia nel 1923. [...] responsabilità per l’altro. Altre opere: Difficile liberté. Essais sur le judaïsme (1963; trad. it. Difficile libertà. Saggi sul giudaismo); L’humanisme de l’autre homme (1972; trad. it. Umanesimo dell’altro uomo); Autrement qu’être, ou au-delà de ...
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LITURGIA (λειτουργία, o λῃτουργία)
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Umberto CASSUTO
Cuniberto MOHLBERG
Egidio CASPANI
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Nicola TURCHI
Presso i classici significa un servizio (ἔργον) intrapreso a favore del [...] letti in ebraico. La diffusione e la stabilità del culto sinagogale fecero sì che la vita religiosa del giudaismo non risentisse dalla distruzione del Santuario una scossa così grave come altrimenti avrebbe risentito. I sacrifizî cessano, ma ...
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IPOSTASI (gr. ὑπόστασις, da ὑπό "sotto" e ἵστημι "sto")
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Nicola TURCHI
Dal punto di vista etimologico, questo termine coincide pienamente con substantia, che la tarda [...] evitava di pronunciare il nome sacro di Dio: onde, dato il concetto di Dio personale, l'apparente ipostatizzazione. Comunque, poiché nel giudaismo il concetto di Jahvè è stato sempre quello di un Dio vivente e personale, la cui azione è immediata (in ...
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LEONTOPOLI (Λεοντόπολις)
Arnaldo MOMIGLIANO
Località del Basso Egitto, nota con questo nome in età ellenistico-romana; oggi Tell el-Yehūdiyeh, "collina dei Giudei" a una trentina di km. dal Cairo. Fu [...] nella supremazia in Palestina. Si comprende che i Tolomei favorissero il tempio di Leontopoli come centro di attrazione del giudaismo, dopo aver perduto il controllo del tempio di Gerusalemme. D'altra parte la fondazione di un tempio oltre quello ...
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GABRIELE (ebr. Gabhri'ēl)
Leone TONDELLI
Giovainni BUSNELLI
Giacomo BUCHI
È uno dei tre angeli che hanno un nome nella Bibbia. Il suo nome significa "uomo di Dio". Egli appare al profeta Daniele [...] dei quattro grandi arcangeli preposti alle quattro parti del globo. Con Michele, Raffaele ed Uriele appare spesso nelle preghiere del giudaismo. La sua figura è passata nell'islamismo, dove G. è il trasmissore del Corano a Maometto.
Bibl.: V. angelo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Nuove religioni e culti misterici
Lara Sbriglione
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I Romani hanno sempre integrato nella propria religione [...] che i loro adepti possano occuparsi anche del culto di altre divinità, a differenza delle religioni monoteistiche, come il giudaismo e il cristianesimo, che s’inseriscono anch’essi nel panorama romano. Tutti questi culti e credenze non soppiantano la ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il monachesimo
Anna Benvenuti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’esperienza monastica è rintracciabile in molte civiltà, dalla tradizione [...] scuole stoiche e ciniche. Anche la cultura persiana, a sua volta tramite di suggestioni buddiste, influendo sul giudaismo tardivo ha fornito alcuni caratteri mesopotamici al futuro monachesimo siro: né sarebbero state estranee a questo crogiuolo ...
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L’esegesi di Eusebio e la figura di Costantino
Manlio Simonetti
L’interpretazione eusebiana della Scrittura ha rappresentato uno snodo importante nella storia dell’esegesi patristica, in quanto ha valorizzato [...] secoli in uso nell’interpretazione filosofica dei miti della religione greca, scarsamente utilizzato dal giudaismo palestinese ma alla grande invece nel giudaismo ellenizzato di Alessandria, al fine di rendere compatibile la Scrittura giudaica con i ...
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giudaismo
s. m. [dal lat. tardo iudaismus, gr. ἰουδαϊσμός]. – La religione del popolo ebraico e l’insieme della sua cultura, quali si definirono nel periodo che seguì all’esilio babilonese e alla restaurazione in Palestina.
sabio
sàbio s. m. (f. -a). – Denominazione, per lo più al plur., Sabî (arabo Ṣābi’a), dei seguaci di alcune sette religiose orientali, in partic. di quella considerata da Maometto come una comunità religiosa distinta dagli Ebrei e dai Cristiani,...