NAZAREI
Mario Niccoli
. Con il nome di Νασαραῖοι o Ναζωραῖοι, Epifanio (Haer., 18 e 29) designa gli appartenenti a una setta giudaica precristiana, stabiliti nelle regioni di là del Giordano e che, [...] nome è adoperato da parecchi scrittori per designare in genere i giudeo-cristiani, cioè quei cristiani provenienti dal giudaismo che sulla questione dell'osservanza della legge e dell'accettazione nelle file cristiane dei provenienti dalla gentilità ...
Leggi Tutto
Il termine "eresia", come il latino haeresis da cui direttamente proviene, riproduce il greco αἴρεσις, ed è legato alla sua storia. Nel greco classico, il vocabolo è tutt'altro che infrequente, ed ha le [...] secolo fa noveravano l'eresia fra i delitti.
È noto che il cristianesimo medesimo, sul principio, fu legalmente perseguito dal giudaismo in Palestina, e deferito ai poteri romani nel resto dell'Impero; nel quale periodo non era certo da pensare a un ...
Leggi Tutto
HĂLĀKĀH (dal verbo hālak "andare", quindi "cammino", "direzione")
Umberto Cassuto
Con questo nome si designa collettivamente l'insieme degli elementi giuridici della dottrina tradizionale giudaica, quale [...] società giudaica; b) nuovi istituti e nuove norme giuridiche che si vennero creando nel giudaismo per la necessità dei tempi nuovi, o che al giudaismo provennero da altri diritti o da altre civiltà; c) risultati dell'evoluzione (formalmente dell ...
Leggi Tutto
PIETRO Alfonso
Angelo Monteverdi
Dotto ebreo spagnolo, convertito al cristianesimo e battezzato a Huesca nel 1106 il giorno di S. Pietro, padrino l'aragonese re Alfonso (onde il nome "Petrus Alfonsi" [...] .). Il Dialogus fingendo una discussione tra l'autore e un suo antico correligionario, tende a mostrare gli errori del giudaismo e le verità del cristianesimo (non senza accennare di passaggio alla fallacia dell'islamismo), ma sa mantenere un tono ...
Leggi Tutto
RICCI, Paolo
Pio Paschini
Ebreo di origine tedesca convertito al cristianesimo, visse nella prima metà del Cinquecento. Dopo la sua conversione fu professore di filosofia all'università di Pavia, quindi [...] il R., il quale difese lui e i suoi discepoli contro gli attacchi del prete Stefano. Come molti altri convertiti dal giudaismo, il R. si propose di convincere gli ebrei della verità del Vangelo; mise anche sull'avviso le nazioni cristiane sulla ...
Leggi Tutto
La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. La storiografia
Abdesselam Cheddadi
La storiografia
Le circostanze che accompagnarono la nascita della storiografia musulmana ‒ che per il [...] legge e dei rapporti che il fedele deve intrattenere con essa, dislocandoli nella sfera interiore. Inoltre, a differenza del giudaismo, che tra il II e il XVI sec. abbandona la pratica della storia, il cristianesimo sviluppa una propria storiografia ...
Leggi Tutto
Severo
Gnostico ricordato nella Storia ecclesiastica di Eusebio (IV, XXIX) come caposcuola dei severiani. La sua dottrina, con l’accettazione del Vecchio Testamento e dei Vangeli (respingeva invece l’epistolario [...] bisognava fare assolutamente uso), rivela una forte influenza dell’ambiente giudaico e conferma i rapporti tra encratismo e giudaismo. I suoi seguaci vennero chiamati anche acquari, o acquarini, perché nel sacramento dell’Eucaristia usavano acqua al ...
Leggi Tutto
Ritorno in vita dopo la morte.
R. della carne
Nella storia delle religioni l’idea secondo cui il defunto risuscita a una nuova esistenza – sia che si ritenga che con la morte egli scompaia totalmente, [...] anima trasmigra dopo la morte in altri corpi.
Dottrine specifiche sulla r. dell’uomo, prima della sua affermazione nel giudaismo e nel cristianesimo, emergono in vari sistemi religiosi, come nella religione vedica in India, laddove si ammette che con ...
Leggi Tutto
KITĀB
Carlo Alfonso Nallino
. Vocabolo arabo che significa uno scritto qualsiasi, anche una lettera missiva, e inoltre un libro; in quest'ultimo senso è frequentissimo nei titoli di opere in arabo o [...] gente della Scrittura (sacra rivelata)" sono gli ebrei e i cristiani, anche nell'uso tecnico del diritto e della teologia musulmani, cosicché kitābī (al femm. kitābiyyah) "scritturale" è designazione di chi professi il giudaismo o il cristianesimo. ...
Leggi Tutto
E il terzo, in ordine di tempo, dei Profeti maggiori. Fu contemporaneo di Geremia (v.), essendo nato nell'anno 627 a. C., se col Kugler ed altri esegeti si computi il trentesimo anno dell'indicazione cronologica [...] delle tendenze che trovarono forma giuridica nel cosiddetto codice Sacerdotale del Pentateuco, e un antenato nello spirito del giudaismo rabbinico.
Le tinte della realtà sembrano però meno cariche. L'individualismo religioso era un prodotto delle ...
Leggi Tutto
giudaismo
s. m. [dal lat. tardo iudaismus, gr. ἰουδαϊσμός]. – La religione del popolo ebraico e l’insieme della sua cultura, quali si definirono nel periodo che seguì all’esilio babilonese e alla restaurazione in Palestina.
sabio
sàbio s. m. (f. -a). – Denominazione, per lo più al plur., Sabî (arabo Ṣābi’a), dei seguaci di alcune sette religiose orientali, in partic. di quella considerata da Maometto come una comunità religiosa distinta dagli Ebrei e dai Cristiani,...