Nome di numerosi santi, fra i quali: 1. Filippo apostolo. - È costantemente il quinto, dopo le due coppie di fratelli, Simon Pietro-Andrea e Giacomo-Giovanni. Solo il IV Vangelo dà notizie di lui: nativo [...] per dare a ciascuno una piccola porzione"; introdusse con Andrea, a Gesù, alcuni "Greci" (gentili, o proseliti greci del giudaismo) che volevano parlargli; nell'Ultima Cena domandò a Gesù: "Signore, mostraci il Padre, e ci basta" (Giovanni 1, 43 ...
Leggi Tutto
IMMORTALITÀ (da in, prefisso negativo, e mortalità, fr. immortalité; sp. immortalidad; ted. unsterblichkeit; ingl. immortality)
Carlo MAZZANTINI
Alberto PINCHERLE
Immortalità si dice quella proprietà [...] in modo grossolano e materiale, come accadde nell'Islām, che a sua volta ereditò la credenza nella risurrezione. Che nel giudaismo questa poi fosse penetrata per la prima volta per influsso dello zoroastrismo, che è pure tutto imperniato sull'idea d ...
Leggi Tutto
Medico e filosofo ebreo (Candia 1460 circa - ivi dopo il 1491), noto anche come Helias Cretensis; studiò e insegnò a Padova, dove ebbe (1480-82) come discepolo G. Pico della Mirandola (per il quale compose [...] Esame della religione", pubbl. 1629), egli affronta il problema dei rapporti tra religione e filosofia nell'ambito del giudaismo (di cui cerca di ricostruire il nucleo originario in polemica con gli sviluppi dottrinarî posteriori, soprattutto con le ...
Leggi Tutto
Delle tre donne imperiali di questo nome - la moglie e la figlia di Vespasiano e la figlia di quest'ultima - la più importante storicamente è la terza, sposa di Flavio Clemente cugino di Domiziano, che [...] , e l'esser stato Flavio contemptissimae inertiae, fanno ritenere ch'egli fosse, piuttosto che convertito o favorevole al giudaismo, cristiano; come cristiana è dimostrata senza dubbio, dai ritrovamenti archeologici, D. che lasciò scavare il cimitero ...
Leggi Tutto
IRCANO II (a quanto pare denominato ebraicamente Yōḥānān, ossia Giovanni, come l'avo Giovanni Ircano I)
Umberto Cassuto
II Figlio di Alessandro Ianneo, re e sommo sacerdote dei Giudei, successe al padre [...] , ma il fratello Aristobulo lo costrinse a cedergli regno e sacerdozio. Da Antipatro, dignitario di famiglia idumea convertita al giudaismo, che desiderava di acquistare potenza in Giudea e riteneva opportuno ai suoi fini levar di mezzo Aristobulo, I ...
Leggi Tutto
RAFFALOVICH COMPARETTI, Elena
Adolfo Scotto di Luzio
RAFFALOVICH COMPARETTI, Elena. – Nacque a Odessa il 22 maggio 1842 da Leon A. Raffalovich (1813-1879) e da Rosette Mondel Löwensohn (1807-1895).
Ultima [...] dove i suoi avi risiedevano dal XVIII secolo e che nel corso del XIX sarebbe divenuta uno dei centri più importanti del giudaismo europeo-orientale. Il nonno, Abraham Selikow (1783-1857), vi aveva impiantato una casa di commercio e una banca che ben ...
Leggi Tutto
. Nella lingua greca, apostasia (forma classica ἀπόστασις, forma posteriore ἀποστατσία: da αϕίστημι "metto, mi metto lontano, in disparte") ha senso puramente materiale ("distanza, allontanamento") o politico [...] la devozione di Jahvè a quella degl'idoli, per poter godere insieme dei vantaggi provenienti da entrambe. Solo quando il giudaismo diventò, dopo la cattività di Babilonia, una chiesa con tendenze universali, e spiegò una larga propaganda a favore del ...
Leggi Tutto
escatologia
Dal gr. ἔσχατος «ultimo» e λόγος «discorso». Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche) che riguarda i destini ultimi [...] ’e. individuale ruota intorno al concetto di anima e al suo destino dopo la morte (➔ anima).
L’escatologia del giudaismo
Tipico esempio di una concezione dei fini ultimi riguardante la posizione di un’intera collettività, quella del popolo eletto, è ...
Leggi Tutto
LATTES, Elia
Maria Grazia Mimmo
Nacque a Venezia il 25 apr. 1843 da Abramo e da Elena Gentilomo.
La madre si era trasferita da Spalato a Venezia nel 1841; il padre (1809-75) fu rabbino maggiore di Venezia [...] 'epidemia di colera Abramo si impegnò con opere assistenziali. Inoltre si prodigò con numerosi scritti per la difesa del giudaismo.
Il L. ebbe due fratelli: Moses (1846-83) filologo, storico e rabbino a Venezia, e Alessandro (1858-1940) professore ...
Leggi Tutto
Orobio de Castro, Isaac (propr. Balthasar Abraham Alvares). – Medico, filosofo, teologo e scrittore sefardita ispanoportoghese (Braganza 1617 - Amsterdam 1687). Proveniente da una famiglia di marranos [...] . Trasferitosi a Cadice, quindi a Siviglia e poi di nuovo a Cadice, qui fu arrestato dall’Inquisizione come seguace del giudaismo e trascorse tre anni in carcere, al termine dei quali fece ritorno a Siviglia per poi emigrare in Francia; docente di ...
Leggi Tutto
giudaismo
s. m. [dal lat. tardo iudaismus, gr. ἰουδαϊσμός]. – La religione del popolo ebraico e l’insieme della sua cultura, quali si definirono nel periodo che seguì all’esilio babilonese e alla restaurazione in Palestina.
sabio
sàbio s. m. (f. -a). – Denominazione, per lo più al plur., Sabî (arabo Ṣābi’a), dei seguaci di alcune sette religiose orientali, in partic. di quella considerata da Maometto come una comunità religiosa distinta dagli Ebrei e dai Cristiani,...