Apostolo (n. Tarso in Cilicia inizio sec. 1° - m. Roma tra il 58 e il 68), massimo propagatore del messaggio cristiano nel mondo ellenistico-romano (perciò chiamato l'Apostolo). La ricostruzione della [...] da entrambe. Di famiglia ebraica, educato al più stretto farisaismo, prese parte molto attiva alle prime lotte condotte dal giudaismo contro i cristiani; ma improvvisamente (verso il 31 o il 32) sulla strada di Damasco avvenne la sua conversione ...
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SOTERIOLOGIA
Alberto PINCHERLE
Nicola TURCHI
. È, come dice il nome (gr. σετηρία "salvezza" e λόγος), la "dottrina della salvezza", intesa come parte fondamentale di una dottrina religiosa. Certo, [...] e alla misericordia di Dio (cfr. G.F. Moore, Judaism, ecc., Cambridge 1927, I, p. 500). Ciò nonostante, il giudaismo si distingue almeno dalle più fra le altre religioni su ricordate, le quali sono, quasi tutte, religioni universalistiche e, pertanto ...
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CHIARINI, Luigi
Fausto Parente
Nacque "nel piccolo castello di Valiano" (Notizia biogr., p. 7; ad Acquaviva, secondo il Capei, p. 134) in Val di Chiana da Antonio e da Stella Casagli il 26 apr. 1789. [...] versione (I, pp. 37-42). La prima parte (I, pp. 43-172) spiega le ragioni per le quali - a suo avviso - il giudaismo "n'est pas encore dévoilé": è la censura cristiana (che ha indotto gli stessi ebrei ad espungere numerosi passi) che ha alterato il ...
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SABII (dall'arabo ṣābi'; al plur. ṣābi'ūn o ṣābi'ah)
Carlo Alfonso Nallino
Sono i seguaci di alcune sette religiose non bene precisabili, delle quali è cenno nei libri arabi e nel diritto musulmano. [...] e V, 73) è detto che nella vita futura non avranno a temere presso Dio coloro che credono, coloro che seguono il giudaismo, i cristiani e i ṣābi'ūn; nel terzo (XXII, 17), che nel giorno della risurrezione Dio farà distinzione "fra credenti (musulmani ...
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Nell'Antico Testamento è bestemmia, in senso generico, qualunque espressione che rechi danno ad altri: è poi, in senso specifico, l'espressione ingiuriosa (ebr. ne'āṣāh) verso Dio. Per gli Ebrei era una [...] ragione il nome personale di Dio, l'"ineffabile" nome Yahweh (Deuteron., V, 11; Esodo, XX, 7), tanto che nel giudaismo posteriore si sostituì stabilmente questo nome con quello di "Signore" (v. adonai); così pure, in tempi posteriori, fu considerata ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carolina Belli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La rappresentazione storiografica del processo che dalla fine del Seicento alla fine [...] fondato dal cosiddetto Ba’al Shem Tov (1698-1760). L’ebraismo ortodosso reagisce con i mitnagdim lituani. Ma di fatto il giudaismo ashkenazita è diviso in due componenti indipendenti, dato che ogni shtetl ha la sua sinagoga e la sua corte del rebbe ...
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TERAPEUTI (Θεραπευταί)
Umberto Cassuto
Secondo il De vita contemplativa di Filone, unica nostra fonte, i terapeuti furono una comunità religiosa giudaica avente la sua sede principale presso il lago [...] dice Filone, il conseguimento del sapere e della saggezza, ma saranno state intese, secondo una concezione largamente attestata nel giudaismo, a valere come preparazione ai sogni e alle visioni di cui Filone parla ad altro proposito. Che i terapeuti ...
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Noto sotto il nome di Amatus Lusitanus, nacque nel 1511 a Castelbianco presso Coimbra in Portogallo, da famiglia ebrea. Studiò medicina a Salamanca, nel 1535 si trasferì ad Anversa, nel 1541 ebbe la cattedra [...] posto di protomedico di Ragusa in Dalmazia, soffrì gravi persecuzioni; nel 1558 si recò a Salonicco, ove professò apertamente il giudaismo. Morì intorno al 1560. La più celebre fra le sue opere è il Commento a Dioscoride (Venezia 1553), che dimostra ...
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MAIMONIDE (ebr. Mōsheh b. Maymōn, abbreviato RaMBaM; arabo Abū ‛Ιμρἇν Μὗσἂ β. Maymūn b. ‛Abd Allāh)
Umberto Cassuto
Filosofo e giurista ebreo, nato il 30 marzo 1135 in Cordova, donde dovette fuggire [...] ) di tutti gli Ebrei dell'Egitto. Morì il 12 dicembre 1204.
M. è indubbiamente la più alta figura del giudaismo medievale. A un'erudizione eccezionale egli univa una straordinaria vigoria di pensiero, una lucidissima mente ordinatrice, atta così a ...
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In greco classico il termine ha valore di "inviato, rappresentante"; con lo stesso nome si designò anche il "comandante di una spedizione marittima, l'ammiraglio", l'invio di una flotta, e la flotta medesima, [...] il consiglio del patriarca. Ora se si trasferisce quest'istituzione, intesa a mantener salda l'unità etnica del giudaismo e testimoniata solo per più tarda età, nel periodo apostolico, si chiariscono molti elementi della tradizione cristiana. Saulo ...
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giudaismo
s. m. [dal lat. tardo iudaismus, gr. ἰουδαϊσμός]. – La religione del popolo ebraico e l’insieme della sua cultura, quali si definirono nel periodo che seguì all’esilio babilonese e alla restaurazione in Palestina.
sabio
sàbio s. m. (f. -a). – Denominazione, per lo più al plur., Sabî (arabo Ṣābi’a), dei seguaci di alcune sette religiose orientali, in partic. di quella considerata da Maometto come una comunità religiosa distinta dagli Ebrei e dai Cristiani,...