Apostolo e traditore di Gesù, designato dal nome del villaggio sua patria (Qĕriyyōt, nella Giudea meridionale), o dall'ebraico sheqer, "menzogna", o dal latino sicarius, "sicario". In tutte le liste è collocato all'ultimo posto e con la designazione di traditore (Matteo 10, 2-4; Marco 3, 16-19; Luca 6, 13-16). Marco (14, 10 segg.) narra che G. andò dai sacerdoti offrendo di consegnare Gesù ed essi ...
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Fratello di Gesù (Matteo 13, 55; Marco 6, 3), cioè probabilmente suo cugino, forse figlio di Cleofa, fratello di Giuseppe; probabile autore dell'Epistola di Giuda. ...
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Personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe; da lui prende nome una delle tribù d'Israele, stanziata al sud della Palestina. Diede il nome all'omonimo regno dopo la divisione dello stato [...] salomonico. Da G. furono denominati i Giudei, detti anche figli di Giuda. Il leone di G.: simbolo della potenza del regno di G. (e poi riferito al negus d'Etiopia). ...
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Apostolo. Negli elenchi di Luca (6, 16) e Atti (1, 13) è ricordato all'undicesimo posto come G. di Giacomo: designazione che va intesa nel senso proprio di "figlio di" (come spiegano certe recensioni del [...] versioni latine pregeronimiane hanno "Giuda Zelote". Questo dimostra che l'identificazione di Giuda di Giacomo con Taddeo , come epiteto, è antica. In Giovanni (14, 22) è "Giuda, non l'Iscariota" che domanda a Gesù come mai egli si mostri a ...
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Poeta e pensatore ebreo (n. a Toledo o a Tudela nel 1075 circa); esercitò la medicina in Spagna; ormai vecchio volle trasferirsi in Palestina, ma morì (circa 1141) durante il viaggio. Di lui si hanno circa 300 composizioni poetiche religiose (tra le quali l'Himno a la Creación che è stato tradotto in spagnolo da Menéndez y Pelayo) e 400 profane; scrisse in arabo il trattato al-Ḥazarī di contenuto filosofico-religioso ...
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Capo supremo (nāśī) degli ebrei dell'Impero Romano (135 circa - inizio del 3º sec. d. C.). Discendente diretto di Hillēl e chiamato "rabbi" per antonomasia, portò a compimento la redazione della Mishnāh, il testo fondamentale della tradizione legale rabbinica ...
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ABARBANEL, Giuda, detto Leone Ebreo
Bruno Nardi
Nacque a Lisbona fra il 1460 e il 1465, da Isacco, studioso del pensiero religioso ebraico, delle dottrine talmudiche e dei segreti della Cabala, divenuto, [...] per le sue attitudini di amministratore, tesoriere e ministro di re Alfonso V l'Africano, sotto il cui regno il Portogallo godé di un periodo di floridezza economica e di gloria militare, di tolleranza ...
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Re di Giuda nel 608 a.C., figlio e successore di Giosia (II Re 23, 31-34), è detto anche IoacazSellum (Geremia 22, 11). Prevalse nella successione al primogenito Eliacim, ma, sgradito al faraone Nekao [...] che esercitava allora il predominio su Giuda, fu deposto dopo pochi mesi di regno. Morì prigioniero in Egitto.
Deposto I., il faraone pose sul trono il fratello, IoacazEliacim che mutò nome in IoacazIoachim (ebr. Yĕhō’yāqīm). Restato vassallo dell’ ...
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Soprannome di Giuda, il traditore di Cristo, derivato dal nome del suo villaggio d’origine nella Palestina (īsh Qĕriyyōt «uomo di Q.») o, secondo altri, dall’aramaico palestinese išqaryā «ipocrita, traditore». ...
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1. Re di Giuda, per poco meno di tre anni, verso il 900 a. C.; figlio di Roboam, zelante yahwista e buon generale, riportò vittoria sopra il re Geroboamo di Israele. 2. Figlio del giudice Samuele, che [...] il padre si associò per qualche tempo nell'amministrazione della giustizia ...
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giuda
s. m., invar. – Propr., nome (Giuda Iscariota) di uno dei dodici apostoli, che tradì Gesù consegnandolo ai sacerdoti per un compenso di trenta denari d’argento, divenuto per antonomasia simbolo del tradimento (soprattutto di amici e...
giudio
giudìo agg. e s. m. (f. -a). – Variante ant. di giudeo, oggi in uso nel dialetto roman., per lo più con intonazione spregiativa. In gastronomia, carciofi alla giudia, tipico piatto della cucina romana, di origine ebraica, che si prepara...