CALDERINI (Calderinus, Caldarinus, de Caldarinis), Domizio (Domitius, Domicius, Dominicus)
Alessandro Perosa
Nacque a Torri del Benaco agli inizi del 1446 da Antonio e da Margherita di Domenico Pase. [...] tra breve a Firenze) un'opera ch'egli ha dedicato a Giuliano de' Medici. L'opera in questione è il Commento a Giovenale, che reca appunto - con studiata simmetria col Commento a Marziale dell'anno precedente - la data del 1º sett. 1474. Poiché da una ...
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Poeta tedesco (Lunden, Dithmarschen, 1618 - Schleswig 1669). Rettore delle scuole di Heide (1652), Norden (1660) e Schleswig (1667), fu con J. Lauremberg il poeta satirico più celebrato del tempo per le [...] sue Teutsche satyrische Gedichte (1664), concepite su modelli latini (Giovenale, Persio) secondo i dettami della poetica di M. Opitz. Spesso frenata da un eccessivo rigore formale, altrove la sua poesia si abbandona a espressioni popolareggianti non ...
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FILETICO (Filettico), Martino
Concetta Bianca
Nacque a Filettino (od. prov. di Frosinone) da Antonio e Anna intorno al 1430. Con gli anni dovette trasferirsi a Ferentino e ivi eleggere la propria dimora: [...] , Venezia 1916, pp. 616 s.; III, ibid. 1919, pp. 474 ss.; G. Mercati, Tre dettati universitari dell'umanista M. F. sopra Persio, Giovenale ed Orazio, in Classical and Mediaeval studies in honor of E. K. Rand, New York 1938, pp. 221-230 (poi in Opere ...
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Umanista, di Lonigo, donde il nome latinizzato Omnibonus Leonicenus (Lonigo 1412 circa - Vicenza 1474), discepolo di Vittorino da Feltre (1423-33): succedette al maestro a Mantova dal 1449 al 1453, poi [...] tornò a Vicenza. Tradusse dal greco, curò edizioni latine, commentò Persio, Giovenale e alcune opere di Cicerone. ...
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Letterato (Montrone 1775 - Napoli 1846); militò nell'esercito napoleonico ed ebbe cariche politiche anche dopo la restaurazione. B. Puoti si professò suo discepolo. Fu un purista moderato (Discorso sullo [...] stato presente della lingua italiana, 1827); scrisse anche poemetti e liriche, tradusse Orazio e Giovenale. ...
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Filologo classico (Rheinberg 1837 - Bonn 1908), prof. a Friburgo in Br., a Greifswald e a Bonn, socio straniero dei Lincei (1883). Latinista, si dedicò specialmente alla critica del testo, fornendo notevoli [...] edizioni di Frontino (De aquis, 1858), di Petronio (1862), di Persio e Giovenale (1886). Importante è la raccolta dei Carmina latina epigraphica (2 voll., 1895-1897). ...
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Poeta e latinista inglese (Valley House, Fockbury, Worcestershire, 1859 - Cambridge 1936). Conoscitore profondo delle letterature classiche (ebbe la cattedra di latino al University College di Londra, [...] 1892-1911, e poi a Cambridge, 1911-36); curò l'Astronomicon di Manilio (1903-30), edizioni di Giovenale, di Lucano e di Ovidio, geniali contributi all'intendimento di quei poeti. È considerato uno dei maggiori latinisti inglesi. Scrisse anche: A ...
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Cronista e teologo (n. Norwich 1258 circa - m. 1328); domenicano, baccelliere, fu poi maestro a Oxford (1302-07, 1314-15), con un intervallo a Parigi; nel 1324 fu lettore nel convento domenicano di Londra. [...] Uomo di vasta cultura, ha lasciato ampî commenti agli "autori" (Giovenale, Seneca, ecc.): particolare diffusione ebbe il suo commento al De consolatione di Boezio. I suoi Annales sex regum Angliae, che concernono la storia inglese relativa agli anni ...
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GASPARE da Verona
Paolo Viti
Nacque a Verona forse all'inizio del Quattrocento. Le notizie sulla sua giovinezza sono molto limitate. Sebbene non dovesse essere di una famiglia di particolare rilievo [...] a papa Niccolò V nella speranza di ricevere da lui l'invito a proseguire l'interpretazione di tutte le satire di Giovenale, e quindi di ottenere un incarico di insegnamento presso lo Studio di Roma. Tale incarico, comunque, non dovette tardare molto ...
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Scrittore (965 circa - 1027 circa), scolaro del vescovo Balderico; accompagnò (1014) Enrico II a Roma per l'incoronazione. Compose in esametri una vita di s. Cristoforo, densa di citazioni erudite, in [...] cinque libri; di questi il più importante è il Liber scolasticus, in cui tratta di poeti da lui studiati: Orazio, Persio, Giovenale, Boezio, Virgilio. ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, il piatto di primizie offerto ritualmente...
studentato s. m. Alloggio in cui abitano gli studenti fuori sede, in genere durante il periodo universitario. ◆ Da Prati a Centocelle, e poi Eur, Primavalle, San Giovanni, Garbatella. Sempre a Roma occupate anche tutte le sedi della facoltà...