Filologo (Erfurt 1827 - Lipsia 1898), fu prof. nelle univ. di Berna (1856-62), Basilea (1862), Kiel, Heidelberg (1872-77), Lipsia (dal 1877). Discepolo di A. Ritschl, si dedicò alla letteratura latina. [...] Pubblicò una Geschichte der römischen Dichtung (1887-92), varî contributi sulla grammatica latina (notevoli gli studî sulle particelle) e numerose edizioni critiche di autori latini (Virgilio, Giovenale, Orazio, i frammenti dei poeti scenici, ecc.). ...
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Scrittore inglese (Ashburton 1756 - Londra 1826). Fu direttore della Quarterly Review, dal primo numero (1809) fino al 1824, e probabilmente autore del famoso attacco contro l'Endymion di J. Keats, apparso [...] in quella rivista nel 1818, e di parecchi articoli contro i poeti romantici. Curò edizioni delle opere di Ph. Massinger (1805), Ben Jonson (1816), J. Ford (1827) e tradusse Giovenale. ...
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Storico italiano della letteratura latina (Catania 1878 - Roma 1957); prof. dal 1915, insegnò nelle università di Messina, Pisa e Padova di cui fu anche rettore (1943); socio nazionale dei Lincei (1946). [...] Magia), Ovidio (Ars Amatoria), Arnobio (Adversus nationes), particolarmente importanti le monografie su Marziale (1914), Seneca (1920), Giovenale (1921), Fedro (1923), Tacito (1924), Petronio (1940) e la Storia della letteratura latina (2 voll., 1925 ...
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DOTTI, Bartolomeo
Angelo Pellegrino
Nacque nel Bresciano, probabilmente nel 1651, da Pasquino e da Ottavia Vinacesi.
Fin da giovanissimo manifestò particolare inclinazione per la poesia e lo studio [...] istintivo talento al genere della satira, coltivò con lunga cura i poeti satirici romani da Orazio a Persio, a Giovenale, dando prova assai presto di notevole abilità gareggiando con altri giovani verseggiatori bresciani. Fu in uno di questi certami ...
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Benedettino (n. dopo 841 - m. 908 circa) nell'abbazia di S. Germano di Auxerre, ne diresse la scuola (876 circa), e passò poi a insegnare a Reims e Parigi; può considerarsi uno dei maggiori rappresentanti [...] strettamente legati al commento di grammatici della tarda antichità (Donato, Prisciano, Foca, Eutiche) e di scrittori latini (Giovenale, Prudenzio, Sedulio e Disticha Catonis). Di notevole importanza il suo commento al De nuptiis di Marciano Capella ...
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Tipografo e fonditore di caratteri (Wolverley 1706 - Birmingham 1775). Si dedicò dapprima alle arti figurative; intraprese poi nel 1750, a Birmingham, la fabbricazione di torchi, d'inchiostri, e soprattutto [...] 1758 al 1766 fu tipografo dell'univ. di Cambridge per la stampa di classici (tra gli altri, ammirati sono Milton, 1758; Giovenale e Persio, 1761; Orazio, 1762). Celebre il suo Ariosto (1773) detto "di Birmingham", uno dei più bei libri del sec. 18 ...
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CASALICCHIO, Carlo
Claudio Mutini
Scarse notizie biografiche si hanno di questo gesuita, nato a Sant'Angelo le Fratte, in Basilicata, nel 1626. Dopo aver compiuto regolari studi teologici, intraprese [...] di cose religiose e profane, alle quali veniva sollecitato da una buona conoscenza della letteratura latina (Orazio, Giovenale, Marziale), italiana (la novellistica cinque e seicentesca, Daniello Bartoli e la prosa dei predicatori), spagnola ...
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Soprannome del pittore Tommaso di Ser Giovanni Cassai (S. Giovanni Valdarno 1401 - Roma 1428). Fin dal Quattrocento fu accostato a Filippo Brunelleschi e a Donatello, anche se più giovane di essi d'una [...] giottesca sfrondata di tutte le involuzioni cui era giunta nella seconda metà del Trecento, come attesta già il trittico di S. Giovenale (Reggello, S. Pietro a Cascia) datato 1422 (lo stesso anno dell'iscrizione di M. all'arte dei medici e speziali ...
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Filosofo, benedettino (n. Auxerre 841 circa - m. 880 circa); discepolo di Lupo Servato e dell'irlandese Elias che lo iniziò al pensiero di Giovanni Scoto Eriugena, fu maestro nella scuola del monastero [...] attribuita ad Agostino e opere astronomiche di Beda. E. lasciò anche un'antologia di autori latini (Persio, Svetonio, Giovenale). Attraverso i suoi discepoli, quali Remigio d'Auxerre e Ubaldo di Saint-Amand, influì sulla cultura di diverse scuole ...
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Scrittore, drammaturgo e marionettista italiano (Torino 1927 - Cetona 2018). Noto soprattutto per gli inconsueti elzeviri (su La Stampa di Torino), in cui rivendica i diritti della letteratura sulla cronaca [...] -1986, 1987), tra l'altro strettamente dipendenti da una attività di traduttore molto selettiva (Marziale, Catullo, Giovenale e, dalla Bibbia: Ecclesiaste, Cantico dei cantici, Giobbe, Isaia, Salmi). La stessa dimensione cupamente religiosa, propria ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, il piatto di primizie offerto ritualmente...
studentato s. m. Alloggio in cui abitano gli studenti fuori sede, in genere durante il periodo universitario. ◆ Da Prati a Centocelle, e poi Eur, Primavalle, San Giovanni, Garbatella. Sempre a Roma occupate anche tutte le sedi della facoltà...