PALEOPATOLOGIA
Luigi Capasso
Termine con cui viene designata una particolare disciplina che ha per oggetto lo studio delle manifestazioni morbose di età preistorica e antica; in tal senso la p. rappresenta [...] nanismo tiroideo (cretinismo), invece, endemico ancor oggi in ristrette aree dell'arco alpino occidentale, era già noto a Giovenale e a Plinio il Vecchio.
La patologia infiammatoria è nota soprattutto attraverso le localizzazioni ossee di germi: le ...
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MARZIALE (M. Valerius Martialis)
Cesare Giarratano
Poeta latino, nato a Bilbili, municipio della Spagna citeriore, il primo di marzo di un anno incerto fra il 38 e il 41 dell'era volgare. Nell'anno 64, [...] nello scrivere molto sale e fiele, come dice Plinio il Giovane, ma non già la violenza appassionata di Catullo o di Giovenale; di rado si sente l'asprezza dell'invettiva. Né esagera le tinte, ma rappresenta quasi sempre figure viventi, non caricature ...
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PALESTINA
M. Piccirillo
(ebraico Pĕleshet; gr. Παλαιστίνη; lat. Palaestina; arabo Filasṭīn)
Regione storica del Vicino Oriente, che è delimitata a O dal Mediterraneo e a N dai contrafforti meridionali [...] di Efeso (431) e quello di Calcedonia (451), il numero è quasi raddoppiato, soprattutto in virtù dell'attivismo autonomistico di Giovenale, vescovo di Gerusalemme: dieci vescovi in più al concilio di Efeso, altri nove in più al c.d. latrocinio di ...
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FEDERICO II, ATTIVITÀ POETICA
SStefano Rapisarda
Sono sei i componimenti che, con vario grado di attendibilità, diversi testimoni assegnano al nome di Federico. Pressoché certa è l'attribuzione della [...] nobilitas virtus et divitie antique, iuxta Phylosophum in Politicis". La sentenza aristotelica è integrata con altra sentenza tratta da Giovenale, da Satire, VIII, 20: "Nobilitas animi sola est atque unica virtus", e con essa posta in relazione di ...
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Pietro della Vigna (o Vigne; Petrus De Vinea o De Vineis)
Emilio Bigi
Nato certamente a Capua, intorno al 1190, di famiglia disagiata (il padre fu giudice, ma non è certo che lo fosse anche prima che [...] più marginali, ma non trascurabili, della poesia erotica elegiaca del secolo XII e anche di classici come Ovidio e Giovenale; e infine confluenze con la tecnica fiorita e lambiccata della sezione arabica esistente nella cancelleria di Federico II. E ...
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MERLANI, Giorgio (Giorgio Merula)
Alessandro Daneloni
Nacque ad Alessandria, da Negro, tra la fine del 1430 e gli inizi del 1431. Membro di un’illustre famiglia della città, il M. fu comunemente conosciuto [...] forma di missiva al nobile veneziano Domenico Sanuto, allievo del Merlani. Il nucleo principale era costituito dalle opere su Giovenale e Marziale, che portavano un terribile attacco ai commenti di Calderini ai due poeti; nello scritto su Marziale il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Gianfranco Agosti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Ludovico Ariosto è a tutto tondo poeta di corte, e di una corte vivace come quella [...] , quindi in un periodo successivo alla pubblicazione del primo Furioso e delle commedie in prosa. Più che a quelle di Giovenale, le più apprezzate a inizio Cinquecento, le Satire ariostesche guardano a Orazio, alle sue Satire ma ancor più alle sue ...
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BONOMO, Pietro
Gerhard Rill
Nacque nel 1458 a Trieste da Giovanni Antonio e da una Salomea. Quando nel 1468 il padre, capo della fazione imperiale della città, fu assassinato nel corso di un tumulto, [...] 'amore ed elegie sulla vanità del mondo. Buon conoscitore e imitatore della poesia antica (Virgilio, Tibullo, Properzio, Ovidio, Giovenale), il B. scriveva in uno stile spiritoso e duttile, spesso anche venato di cinismo, senza però lasciar trapelare ...
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Seneca, Lucio Anneo
Ettore Paratore
In If IV 141 D. colloca S. fra gli spiriti magni del Limbo, definendolo Seneca morale, come " moriger Seneca " egli è definito da Arrigo da Settimello (III 47). Benvenuto [...] vivas, quamdiu vivas. Ego tamen illic aliquid et doceo. Quaeris, quid doceam? etiam seni esse discendum ". Cfr. la voce GIOVENALE.
Veniamo ora al problema della conoscenza di S. tragico da parte di Dante. Nell'epistola a Cangrande (Ep XIII 29) si ...
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LAVAGNINI, Bruno
Claudia Montuschi
Nacque, secondo di cinque fratelli, a Siena, il 3 ott. 1898, da Lorenzo, di Scansano, "impiegato nei telegrafi" prima a Siena, poi a Viareggio e a Lucca, e da Assunta [...] oltre i confini della letteratura greca e dell'età classica.
Si occupò anche di letteratura latina (Ovidio, Giovenale, Lucrezio, Petronio, Orazio, Catullo, Virgilio), sottolineando sempre la peculiarità dell'apporto romano rispetto ai modelli greci ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, il piatto di primizie offerto ritualmente...
studentato s. m. Alloggio in cui abitano gli studenti fuori sede, in genere durante il periodo universitario. ◆ Da Prati a Centocelle, e poi Eur, Primavalle, San Giovanni, Garbatella. Sempre a Roma occupate anche tutte le sedi della facoltà...