PETRONIO
Vincenzo Ussani
. Autore di un racconto, o, se vogliamo adoperare parola moderna, romanzo latino, che nei manoscritti porta il titolo di Satirae o di Satiricon ed è attribuito a un Petronio [...] d'educazione, d'animo e di cultura. Onde si spiega il disgusto e il disdegno che è l'intima forza della satira di Giovenale. Ma P., forse perché ricchezza di averi o privilegio epicureo di natura lo mettevano fuori dalla concorrenza, non s'indigna a ...
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Nacque a Firenze nel 1495. La sua vita si può distinguere in due grandi periodi: italiano e francese. Giovinetto, frequentò lo Studio fiorentino, seguendo le lezioni di Francesco Cattani, discepolo e successore [...] il "pindaresco stile"; meno pregiate sono le sue liriche morali e religiose. Le sue satire, che rivelano lo studio di Giovenale e di Dante, e sono per la maggior parte politiche, si accendono di maggiore sdegno, quando s'appuntano contro la corte ...
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MENZINI, Benedetto
Carlo Alberto Girotto
MENZINI, Benedetto. – Nacque a Firenze il 29 marzo 1646 da Domenico di Francesco e da Domenica di Giovan Battista Cresci, di condizioni assai modeste. Di un [...] sono i contenuti: per alcune è evidente il modello dei satirici latini, in particolare di Giovenale (così per la VI, che contiene – proprio come la VI di Giovenale – una rabbiosa scrittura misogina; per la VII, contro il lusso nobiliare; per l’VIII ...
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Commedia elegiaca
Ferruccio Bertini
Il teatro sacro nasce e si sviluppa in età medievale attraverso le forme liturgiche della sequenza e del tropo; quando, uscito dal tempio, esso propone le sue rappresentazioni [...] in Orazio (specie l'Orazio delle Satirae e delle Epistulae, presente, insieme a Terenzio, soprattutto nei prologhi), Virgilio, Giovenale, Lucano, Stazio, Massimiano e, in maniera a tratti invasiva, Ovidio, da cui vengono mutuati forma e contenuto ...
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BAVA, Antonio (Antonino)
Valerio Castronovo
Nato nel 1474, apparteneva ad un ramo (poi estintosi) della cospicua famiglia dei Bava di Fossano (in possesso di proprie fortificazioni nel circondario).
Dotato [...] si conosce né la data né lo scopo dei suoi viaggi.
Sposò Maria Muzio, da cui ebbe quattro figli di cui uno, Giovenale, fu capitano ducale. Morì nel luglio del 1544, lasciando al casato vastissimi poderi, cosicché i suoi eredi Gian Michele e Giulio ...
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Nato a Torino il 24 settembre 1790 fratello di Massimo. Studiò nel collegio dei Tolomei di Siena dal 1799 al 1807. Nel 1808 tornò con la famiglia a Torino e fece parte di quell'accademia dei Concordi che [...] 1863, opera postuma preceduta da una vita dell'autore scritta da G. Briano; Notizie inedite e documenti intorno alla vita di Giovenale Boetto e di Carlo Porporati, con note di Giov. Vico, Torino 1880, in-16, pp. 59.
Bibl.: G. Briano, Lettere di ...
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. Antichissima città del Lazio, che, secondo la tradizione, dette i natali alla stirpe di Roma. Sorgeva sui colli da essa chiamati Albani, circa venti chilometri a SE. di Roma: fu fondata, secondo la leggenda, [...] la distruzione di Alba ne ereditò i sacerdozî, proseguendo il culto delle antiche divinità che erano ancora venerate al tempo di Giovenale.
Domiziano costruì nel sito, dove ancora al suo tempo ardeva il fuoco sacro della Vesta Albana, affidato ad uno ...
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Originariamente significava "modo di passare il tempo", quindi "trattenimento, conversazione": da questo significato facilmente la parola passò ad indicare in particolare quelle conversazioni, quei discorsi [...] , alla buona, tutte le caratteristiche della diatriba. Ma ben presto la retorica vi influisce fortemente, e se Persio e Giovenale imitano retoricamente la forma d'Orazio, non ne sentono più lo spirito intimo. La diatriba per effetto della retorica si ...
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METODISMO
Massimiliano Cardini
. Medicina. - Variamente interpretato nei varî tempi e dai varî autori, fu da J.-E. Dezeimeris fatto uguale al solidismo moderno. E le interpretazioni non concordi dipendono [...] che fosse troppo prudente e fortunato nelle cure, a giudicare almeno dall'allusione che a lui fa Giovenale rimproverantegli le procacciate numerosissime morti. Del resto il metodismo in genere era nella terapeutica più commendevole del farraginoso ...
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SEZZE (A. T., 24-25-26 bis)
Roberto ALMAGIA
Giuseppe LUGLI
Cittadina del Lazio meridionale (prov. di Latina) situata a 318 m. di altezza su un colle di calcare presso che isolato, le cui pendici scendono [...] 'impero, Sezze fu particolarmente rinomata per l'ottima produzione dei vini celebrati da Marziale (X, 36, 6; XIII, 112) e da Giovenale (X, 27), e per la coltivazione della sottostante palude. Era unita alla Via Appia da una strada lunga 5 miglia, e ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, il piatto di primizie offerto ritualmente...
studentato s. m. Alloggio in cui abitano gli studenti fuori sede, in genere durante il periodo universitario. ◆ Da Prati a Centocelle, e poi Eur, Primavalle, San Giovanni, Garbatella. Sempre a Roma occupate anche tutte le sedi della facoltà...