Comune della prov. di Firenze (121,2 km2 con 15.652 ab. nel 2008). La cittadina è situata nel Valdarno di Sopra, sulle pendici occidentali del Pratomagno, a 390 m s.l.m. Attività agricole (vite, olivo, [...] . Attività industriali nei settori metalmeccanico, alimentare e del legno.
Immediatamente a SO di R. si trova il centro di Cascia, dove è la pieve romanica di S. Pietro (dal 1988 vi è conservato il Trittico di s. Giovenale di Masaccio, datato 1422). ...
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CASALICCHIO, Carlo
Claudio Mutini
Scarse notizie biografiche si hanno di questo gesuita, nato a Sant'Angelo le Fratte, in Basilicata, nel 1626. Dopo aver compiuto regolari studi teologici, intraprese [...] di cose religiose e profane, alle quali veniva sollecitato da una buona conoscenza della letteratura latina (Orazio, Giovenale, Marziale), italiana (la novellistica cinque e seicentesca, Daniello Bartoli e la prosa dei predicatori), spagnola ...
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SAVARESE, Giacomo
Stefania Torre
– Nacque a Napoli il 25 gennaio 1807, terzogenito di Luigi, magistrato della Corte dei conti, e di Marianna Winspeare.
Con il fratello Roberto fu avviato agli studi [...] di memorie. Completata l’istruzione letteraria, pur senza mai tralasciare la lettura dei classici (Una satira di Giovenale volgarizzata dal barone Giacomo Savarese, Napoli 1862), si dedicò all’economia e alla scienza dell’amministrazione e delle ...
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Umanista (Alessandria 1430 o 1431 - Milano 1494). Insegnò a Mantova, Venezia (1465-82), Pavia (1483-85), infine all'Accademia di Milano (1485-94). Oltre a eccellenti edizioni di testi latini e commenti [...] quale M. si appropriò il merito. Tra le opere filologiche vanno ricordate: l'edizione di Marziale (1471), il commento a Giovenale (1474), un saggio di critica testuale (Emendationes in Virgilium et Plinium, 1471). A proposito di Marziale fu in aspra ...
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GONZÁLEZ de SALAS, Jusepe Antonio
Eugenio Mele
Erudito spagnolo, nato a Madrid nel 1588, morto nel 1654. Fu il più profondo conoscitore del mondo classico nella Spagna del Seicento: dotto in geografia [...] sei Musas del Quevedo, che fu suo intimo amico (1648). Tradusse le Troiane di Seneca (1633), da Marziale, da Giovenale e da Persio; e scrisse molte dissertazioni grammaticali e filologiche. Profuse la sua erudizione nella Nueva idea de la tragedia ...
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Filosofo, benedettino (n. Auxerre 841 circa - m. 880 circa); discepolo di Lupo Servato e dell'irlandese Elias che lo iniziò al pensiero di Giovanni Scoto Eriugena, fu maestro nella scuola del monastero [...] attribuita ad Agostino e opere astronomiche di Beda. E. lasciò anche un'antologia di autori latini (Persio, Svetonio, Giovenale). Attraverso i suoi discepoli, quali Remigio d'Auxerre e Ubaldo di Saint-Amand, influì sulla cultura di diverse scuole ...
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LANDINO (Landini), Cristoforo
Simona Foà
Nacque a Firenze l'8 febbr. 1425 (1424 secondo lo stile fiorentino: tale data è spesso indicata come quella della nascita del L.) da Bartolomeo, originario di [...] ciceroniano, negli anni 1459-60 o 1460-61 il L. tenne i corsi sulle Odi di Orazio; nel 1461-62 sulle Satire di Persio e Giovenale, mentre fra il 1462 e il 1463 fu commentata per la prima volta l'Eneide, sulla quale il L. tornò anche l'anno successivo ...
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. I primi, per quanto noi sappiamo, ad essere chiamati in latino fanatici, furono i sacerdoti di Bellona (Corp. Inscr. Lat., VI, 490, 2232, 2234, 2235), i quali in certi giorni dell'anno uscivano vestiti [...] e finalmente caduti in delirio predicevano il futuro agli astanti. Il medesimo titolo fu poi attribuito non solo ai Galli di Cibele (Giovenale, II, 112), anche più noti per il loro infuriare contro sé stessi, ma anche ai sacerdoti di Iside e di altre ...
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Scrittore, drammaturgo e marionettista italiano (Torino 1927 - Cetona 2018). Noto soprattutto per gli inconsueti elzeviri (su La Stampa di Torino), in cui rivendica i diritti della letteratura sulla cronaca [...] -1986, 1987), tra l'altro strettamente dipendenti da una attività di traduttore molto selettiva (Marziale, Catullo, Giovenale e, dalla Bibbia: Ecclesiaste, Cantico dei cantici, Giobbe, Isaia, Salmi). La stessa dimensione cupamente religiosa, propria ...
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dignitoso
Fernando Salsano
Nobile per virtù, ricco di quella dignità che nel concetto dantesco è meritorum effectus sive terminus (VE II II 3). Unica presenza in, Pg III 8 o dignitosa coscienza e netta. [...] tutta la sua dignità " (Scartazzini-Vandelli), " che ha un vivo sentimento della propria dignità " (Battaglia) e tende a custodirne l'integrità e il decoro. Lo Scartazzini, bene interpretando " dilicata, nobile ", citava Giovenale Sat. VIII 140 ss. ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, il piatto di primizie offerto ritualmente...
studentato s. m. Alloggio in cui abitano gli studenti fuori sede, in genere durante il periodo universitario. ◆ Da Prati a Centocelle, e poi Eur, Primavalle, San Giovanni, Garbatella. Sempre a Roma occupate anche tutte le sedi della facoltà...