BON, Laura
Sisto Sallusti
Nacque a Torino il 24 ott. 1825 da Francesco Augusto e da Luigia Ristori-Bellotti, ed era sorellastra di Luigi Bellotti-Bon. Esordì bambina nella compagnia Carlo Goldoni diretta [...] alle sue sostanze, vendette documenti delicatissimi e cimeli preziosi, riducendosi a recitare, con squallide compagnie, in Fantin si spense il 24 luglio 1904 per malattia cardiaca.
Giovanni Prati le dedicò un sonetto, A Francesco Petrarca perLaura Bon ...
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BIAVI (della Biava), Giovanni
Renzo Negri
Nacque il 26 febbr. 1684 a Cervignano del Friuli, terra appartenente all'impero asburgico, da Giuseppe e da Borosa Clericini. Di famiglia agiata, ma non nobile, [...] in voga nei circoli arcadici dei primissimi decenni del secolo. Così Fulvia, di ambiente friulano, ricalca i moduli idillici e preziosi dell'Aminta del Tasso e del Pastor Fido del Guarini; le tragedie sono impostate secondo i dettami razionalistici e ...
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COLLA, Luigi
Isabella Sermonti Spada
Nacque a Torino il 22 apr. 1766 da Giovanni Maria, dottore collegiale in scienze legali e uno degli avvocati più noti dell'epoca, e da Felicita Cappello. Destinato [...] i sistemi di coltivazione.
Amico del botanico G. B. Balbis, come anche dei più autorevoli botanici del tempo, ne ottenne preziosi consigli, e con la guida della Philosophia botanica di Linneo, fin dal 1813, distribuì nel suo podere le piante secondo ...
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Veronese, Paolo
Bettina Mirabile
Un pennello da scenografo
Il pittore Paolo Veronese celebra la ricchezza dell’aristocrazia veneta e lo splendore della Venezia del Cinquecento attraverso opere di grandi [...] sono realizzati con stoffe lussuose e arricchiti da preziosi gioielli, le architetture sempre magnifiche e monumentali. dipinge anche l’Ultima cena per il Convento dei Ss. Giovanni e Paolo. Ancora una volta inserisce l’episodio all’interno di ...
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Montecassino
Mario Gabrielli
Rilievo nel Lazio meridionale, a sud-est di monte Cairo, nel Subappennino campano; secondo la tradizione s. Benedetto vi giunse nel 529.
La città di Cassino, antico e fiorente [...] e all'ara di Apollo sostituì un altare dedicato a s. Giovanni. Erano le prime opere del futuro monastero. Poi, con predicazione Benvenuto nel commento a Pd XXII 75) trovò i preziosi volumi coperti di polvere e con interi quaderni stracciati dai ...
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Nome con cui è noto il pittore Francesco Mazzola (Parma 1503 - Casalmaggiore 1540). Fu tra i più importanti artefici del manierismo, di cui rappresentò l'ideale di grazia, di raffinatezza. Meglio che nei [...] , la purezza di sagoma delle forme modellate come in stampi preziosi da un sapiente vasaio: le anfore, che egli predilige quali ornamenti, sino dagli affreschi giovanili di S. Giovanni, appaiono come simboli del suo ideale estetico. Egli fu un ...
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tarsia Termine usato sin dal 14° sec. in riferimento a una sorta di mosaico (intarsio) ottenuto accostando sottili lastre lignee, di varia forma, facendole aderire su una superficie, a formare un disegno [...] della basilica del Santo, Padova, 1462-69) e di fra’ Giovanni da Verona (coro di Monteoliveto, 1505). Questo tipo di t. ebbe l’intarsio ebbe nuova fortuna, con l’uso di legni preziosi e di pietre dure che conferiscono splendente ricchezza a simili ...
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Medicina
Porzione o faccia o parete o strato che costituisce la parte inferiore di una formazione anatomica: per es., p. della bocca; p. delle fosse nasali; p. dell’orbita; p. del quarto ventricolo; p. [...] 5° all’8° sec.); altri sono in opus sectile (S. Giovanni di Studios, 5° sec.). All’area bizantina si riconducono i p. i p. lignei, dai tavolati di legno comune agli intarsi di legni preziosi. P. in cemento e in lastre lapidee sono usati nel Messico ...
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Pittore e medaglista (n. prima del 1395 - m. 1455). Fu il massimo interprete della cultura tardogotica italiana insieme a Gentile da Fabriano, di cui fu probabilmente allievo. Umanisti e poeti (Guarino [...] tardogotica (raffinata aulicità, segno sottile e incisivo, preziosi cromatismi, attenzione per il mondo della natura) in nel 1427 mentre attendeva alla decorazione di S. Giovanni in Laterano. Perduti gli affreschi nella ristrutturazione borrominiana ...
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Umanista (n. Milano 1415 circa - m. dopo il 1467); figlio di Uberto. Dopo aver risieduto e insegnato a Milano, a Ferrara, a Napoli, nel 1458 passò in Spagna, dove raccolse preziosi codici, sottrattigli [...] al ritorno (1465) da un masnadiero francese, Giovanni d'Armagnac. Dei numerosi scritti, importante è la Politia litteraria (edita 1540 e 1562), perché ci rappresenta il circolo ferrarese di Guarino Veronese, di cui il D. fu discepolo, ed è quindi ...
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ipovisione s. f. In medicina, ridotta capacità visiva. ◆ La prima vittoria si chiama Centro di ipovisione, che la sezione di Novara dell'Unione nazionale ciechi ha costruito nella sua sede di corso Torino 8. «Ci sono video ingranditori, lenti...
pietra
'piètra s. f. [lat. pĕtra, prestito del gr. πέτρα, entrato in concorrenza con saxum (v. sasso)]. – 1. a. Nome che si dà comunem. ad alcune rocce compatte, spec. a quelle usate come materiale di costruzione: p. viva, roccia allo stato...