L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] dell’Asia”, in Canti: «è funesto a chi nasce il dì natale», v. 143).
Si inaugura così una tradizione, ripresa da ➔ GiovanniPascoli (“Lampo”, in Myricae: «bianca bianca nel tacito tumulto / una casa apparì sparì d’un tratto», vv. 4-5) e in ➔ Gabriele ...
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La terza rima è il metro della Divina Commedia. Se ne attribuisce concordemente l’invenzione a ➔ Dante, perciò è anche detta terzina dantesca. Con l’➔ottava rima, è il metro narrativo principe della tradizione [...] maremmano” di ➔ Giosuè Carducci, Canzoni delle gesta d’Oltremare di ➔ Gabriele D’Annunzio. Il metro è stato rivisitato più volte da ➔ GiovanniPascoli: in specie nei Primi poemetti, tra i quali vanno ricordati “Digitale purpurea” e “Italy” (per l’uso ...
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Il settenario è un verso imparisillabo di sette sillabe ‘metriche’ (➔ metrica e lingua), con accento principale obbligato in sesta posizione (Beltrami 20024: 199-200; Menichetti 1993: 673; per l’uso dantesco, [...] e da Vincenzo Monti.
Il settenario è ancora verso non infrequente nella poesia di ➔ Giosuè Carducci e di ➔ GiovanniPascoli. Nella poesia antica il distico di settenari a rima baciata, equivalente del distico di hexasyllabes oitanico, è adottato ...
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L’ottava rima (o semplicemente ottava) costituisce, con la ➔ terza rima, la forma ‘discorsiva’ (cioè non lirica) più diffusa della tradizione italiana, tipica in particolare della poesia narrativa (Beltrami [...] tradizione popolare del rispetto (che può variare l’ottava toscana nello schema ABABCCDD) offre, in alcune Myricae, ➔ GiovanniPascoli.
Balduino, Armando (1982), “Pater semper incertus”. Ancora sulle origini dell’ottava rima, «Metrica» 3, pp. 107 ...
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ORVIETO, Angiolo
Siro Amedeo CHIMENZ
Poeta, nato a Firenze il 18 giugno 1869. Vagheggiatore melanconico, ma non triste né amaro, di un'imprecisabile felicità, ha una sua forma poetica essenzialmente [...] basata sulla musicalità, seguendo la scia di GiovanniPascoli, ma non ignaro neppure dei duecentisti e quattrocentisti. Dai lirici inglesi dell'Ottocento, dei quali ha dato personalissime traduzioni, ha derivato anche la sapienza di trasformare la ...
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Narrativa
Claudio Magris
di Claudio Magris
Narrativa
sommario: 1. Tramonto dell'epica e crisi del romanzo: la dissoluzione del grande stile. 2. Totalità e regressione: la cancellazione del soggetto [...] 1969.
Cases, C., Un ingegnere di letteratura, in Patrie lettere, Padova 1974, pp. 79-114.
Cecchi, E., La poesia di GiovanniPascoli, Napoli 1912.
Chase, R., The American novel and its tradition, New York 1957 (tr. it.: Il romanzo americano e la sua ...
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Sport e letteratura nella storia
Francesca Petrocchi
Il genere della letteratura sportiva
Poeti e narratori nel corso dei secoli hanno descritto e illustrato l'esercizio fisico nei rispettivi linguaggi, [...] -Milano) nasce il settimanale sportivo Il Ciclo che nei due anni di attività vedrà tra i suoi collaboratori anche GiovanniPascoli e Olindo Guerrini. Nel 1907 il Corriere della Sera invia Luigi Barzini al seguito del raid automobilistico Pechino ...
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Costantino e la letteratura
Teatro, poesia, narrativa, saggistica (1890-2010)
Alberto Godioli
L’immagine di Costantino nella letteratura del Novecento è un argomento quasi del tutto inesplorato. I pochi [...] entità testuale sia spesso circoscritta. In area italiana va ricordato anzitutto un passo dell’Hymnus in Taurinos (1911) di GiovanniPascoli, in cui l’epifania della sacra insegna è spostata ai momenti che precedono la battaglia di Torino: la croce ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] Ferdinand Brunetière, a metà degli anni Novanta, a sancire la bancarotta della scienza. Al termine di quel decennio, anche GiovanniPascoli, nell’interrogarsi su cosa avrebbe recato L’èra nuova del secolo che stava per cominciare, rilevava l’apporto ...
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CHECCHI, Eugenio
Paolo Petroni
Di famiglia toscana, nacque a Livorno il 4 ott. 1838 da Leopoldo Francesco, funzionario di polizia, e da Carlotta Romula Botti.
Come ha scritto egli stesso, a sedici anni [...] bella serenità dei passati tempi pare sfuggita", ora restano "gli scatti di Arturo Graf, o le liriche sussultanti, balzanti, sudanti di GiovanniPascoli".
L'opera cui il C. deve però la sua fama e un posto, anche se fra i minori dell'Ottocento, nelle ...
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pascoliano
agg. e s. m. (f. -a). – Relativo al poeta e scrittore Giovanni Pascoli (1855-1912), alla sua opera e ai caratteri che le sono tipici: la poesia, la metrica, la sensibilità p.; il fonosimbolismo p.; l’interpretazione p. della Commedia...
giannello
giannèllo s. m. [der. del nome pr. Gianni, Giovanni; cfr. gigi]. – Nome pop. region. del baco delle ciliege: le ciliege ... Per s. Giovanni avevano i g. (Pascoli).