Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] in la mamma di Giovanni andrà a Roma a trovare Paolo.
Al vertice della struttura si trova l’enunciato, che si può estendere anche oltre i confini della frase. È costituito da uno o più sintagmi intonativi ed è dominio della graduale diminuzione ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...] relativa spinge a inferire una relazione causale e, rispettivamente, concessiva tra i due eventi espressi:
(11) il fiume, che era stato gonfiato dalle piogge, è straripato
(12) Giovanni, che (pure) è molto preciso, ha combinato un pasticcio.
Si ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] , ma Maria
Il soggetto può essere negato anche tramite una frase scissa, come in:
(11) e. non è Giovanni che è andato a Nizza per lavoro, ma Maria
I diversi profili semantici che una frase negativa può assumere secondo la portata della negazione e ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] più diffusa nell’italiano antico, tipicamente per i contesti iniziali composti da /s-/ + C: per es., per ischerzo, in ispalla, per iscritto, in Ispagna (Lorenzo Da Ponte nel Don Giovanni mozartiano); nell’italiano contemporaneo è quasi del tutto ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] letteraria italiana:
(10) venivano su con le loro donne e i loro figli, ed erano tristi e lieti in pari tempo perché e rime, a cura di C. Dionisotti, Torino, UTET.
Boccaccio, Giovanni (1985), Decameron, a cura di V. Branca, Milano, Mondadori.
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] locali e temperato da una certa presenza di forme toscaneggianti e latineggianti. Già nel 1356, sotto il regno di GiovannaI, un piccolo contingente di lettere, indirizzate dalla regina e dal marito Luigi d’Angiò al gran siniscalco Niccolò Acciaiuoli ...
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Le interrogative dirette sono frasi indipendenti (come negli esempi 1 e 2) o principali (es. 3) che contengono una domanda:
(1) hai dormito bene?
(2) quando vieni?
(3) pensi che Carlo abbia ragione?
Nella [...] 33)
(43) Figliuolo mio, tu se’ molto savio: or non pensi tu ch’i’ ho figliuoli piccolini, li quali mi conviene nodricare? Vo’ tu che io li abandoni lingua di ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio, e declinò dall’uso italiano scritto ...
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L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] capo chino. Aveva una massa di capelli morbidi e fini (Giovanni Verga, Mastro don Gesualdo, p. 68).
L’imperfetto usato al posto del condizionale composto e si trova in particolare con i verbi trasformativi e modali come volere e potere:
(16) a. ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] luglio 1825; il tipo io ero è molto raro, ma i pochi esempi sono concentrati proprio nelle lettere, in particolare in quelle Dante a Pirandello, Torino, Einaudi, pp. 261-295.
Nencioni, Giovanni (1988), La lingua del Leopardi lirico, in Id., La lingua ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] 1521, a cura di S. Debenedetti & C. Segre, Bologna, Commissione per i testi di lingua (prime edd.: Ferrara, Giovanni Mazocchi, 1516; Ferrara, Giovanni Battista Della Pigna, 1521; Ferrara, Francesco Rossi da Valenza, 1532).
Ariosto, Ludovico (2005 ...
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totismo s. m. In senso polemico, la politica e il sistema di potere del politico Giovanni Toti. ◆ In Liguria ormai regna il totismo, un sistema di potere radicatissimo, che va dall’economia alla politica. (Repubblica, 11 dicembre 2020, p. 6...
POV Acronimo ingl. (Point Of View ‘punto di vista’), usato in it. come s. m. inv. per indicare un tipo di ripresa, utilizzato nei social media e nei videogiochi, nel quale il creatore del contenuto non compare in scena ma mostra in soggettiva...