* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] esclusivamente attraverso la mediazione dei grandi canzonieri toscani; la fortuna immediata delle «tre corone», ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio (precocissima nel caso di Dante, un sonetto del quale viene trascritto da un notaio ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] parole in base alle loro qualità sonore (così in Bembo, ma un’idea del genere, come si è diede spazio alla poesia volgare di ➔ san Francesco d’Assisi, nel quadro della caccia agli da Vittore Pisani a Devoto, Giovanni Nencioni e Antonino Pagliaro (cfr. ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] messe in bocca a Giovanni Boccaccio nella Comedieta de Ponça Petrarca, ma coinvolgono autori quali ➔ Pietro Bembo, ➔ Benedetto Varchi, Della Casa, ➔ italiano più aulico e sorvegliato delle lettere a Francesco Algarotti, l’«Ovidio veneziano», il suo « ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] avevano propugnato la stessa tesi (Bembo, L. Salviati) e di Campana, contiene postille del Monti (e di Giovanni Gherardini) aspramente polemiche; cfr. anche la opera di lingua italiana, in risposta a Francesco Villardi che per futili motivi gli era ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] già nel Cinquecento molti grammatici (non però Bembo, a cui pure il tratto non , A. Signorelli.
Nencioni, Giovanni (2000), Identità linguistica e identità Palermo, Sellerio, pp. 199-208.
Sabatini, Francesco (1985), L’“italiano dell’uso medio”: una ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] locali. Il successo della proposta arcaizzante di ➔ Pietro Bembo, che appoggiava la lingua letteraria all’uso degli autori fiorentini del Trecento, soprattutto ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio, spezza il filo che le lingue cortigiane ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] Liburnio fa riferimento a ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio, i tre autori che in quanto XVI secolo, è ispirato ai principi toscanisti arcaicizzanti di ➔ Pietro Bembo. Di impianto metodico, è diviso in dieci libri, che comprendono ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] lingua di ➔ Pietro Bembo (1525), che aveva potuto Branca 2002, vol. 2°.
Bruni, Francesco (1990), Boccaccio e l’invenzione della (1996-2001), «Lumina dictionum». Interpunzione e prosa in Giovanni Boccaccio, «Studi sul Boccaccio» 24, pp. 59-121 ...
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Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] volgar lingua (1525) di ➔ Pietro Bembo, segnarono un nuovo corso per la Francesco Panig.la minore osseruante vescouo d’Asti, ouero parafrase, commento e discorsi intorno al libro dell’elocutione di Demetrio Falereo, Venezia, Bernardo Giunta e Giovanni ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] elaborata nel Cinquecento da ➔ Pietro Bembo per la lingua letteraria, che si teorizzata da Paolo Aresi e da Francesco Panigarola, e praticata con teatrale della parnonzia Milanesa di Giovanni Capis, Ignazio Albani e Giovanni Ambrogio Biffi, 1606; ...
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