A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] come si vede esemplarmente nel Decameron di ➔ Giovanni Boccaccio; la lingua della poesia preferisce la variazione , in testa nel percorso verso l’elevazione del toscano-fiorentino a lingua della letteratura italiana.
Gli altri volgari non cessano ...
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La coincidenza fra la decisa affermazione dei volgari italiani e l’espansione delle attività mercantili nel corso del Duecento non è casuale: numerose sono infatti le testimonianze letterarie di una precoce [...] nel Decameron («quando tu ci avesti messo in galea senza biscotto»: VIII, 6) e poi nelle quattrocentesche Istorie Fiorentine di Giovanni Cavalcanti («non era da entrare in mare senza biscotto»).
In un’altra lettera, Astore Acciaioli si lamenta con ...
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Nelle frasi consecutive si esprime l’effetto dell’evento o dello stato di cose espresso nella principale o in una frase precedente:
(1) ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato
In quest’esempio [...] e convenzionalizzazione nell’espressione della causalità tra il fiorentino del ’200 e l’italiano contemporaneo, «La strutture, testi» 3, pp. 83-103.
Moretti, Giovanni Battista (1982), Riflessioni sul costrutto consecutivo esplicito in italiano, ...
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Per politica linguistica si intende ogni iniziativa o insieme di misure attraverso cui le istituzioni esercitano un influsso sugli equilibri linguistici esistenti in un Paese; tale etichetta ricopre in [...] diffonderla (1868), con la quale Manzoni individuava nel fiorentino colto contemporaneo il modello linguistico di riferimento: in lingue e culture» 10, pp. 13-25.
Nencioni, Giovanni (2000), Plurilinguismo in Europa, in Plurilinguismo in Europa. Atti ...
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Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente [...] prevede che sarà promosso
(c) verbi di percezione (vedere, sentire, udire, percepire, accorgersi, ricordare, dimenticare, ecc.):
(13) Giovanni si accorse che lo odiavano tutti
(d) verbi di stato d’animo, denotanti emozioni e sentimenti (rallegrarsi ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] del Vat. Lat. 3195, trascritta dal copista Giovanni Malpaghini, ma corretta e completata personalmente da Petrarca nei futuri e nel condizionale.
Ma si tratta di una fiorentinità non unilaterale, ossia variata e contraddetta da una rete di opzioni ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] riferimento all’uso romano contrapposto a quello fiorentino nelle osservazioni di Alessandro Tassoni alla prima , Locarno, Osservatorio linguistico della Svizzera Italiana.
Pellegrini, Giovanni Battista (1960), Tra lingua e dialetto in Italia ...
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Niccolò Machiavelli nacque a Firenze il 3 maggio 1469. Sulla sua formazione dà notizie il Libro dei Ricordi del padre Bernardo, dottore in legge. Il 19 giugno 1498 divenne segretario della seconda cancelleria [...] libertà grazie all’amnistia per l’elezione di Giovanni di Lorenzo de’ Medici a papa (col nome 1997: 42, atto I, scena 2)
Machiavelli condivide con l’ambiente cancelleresco fiorentino e con Guicciardini gli abiti grafici latineggianti: ad «a» (1 b.; ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] assunto nelle loro opere:
il toscano dialetto, e il fiorentino singolarmente, prese una tal grazia, purità, gentilezza e ; P. Trifone, Roma, Salerno Editrice, pp. 51-72.
Boine, Giovanni (1912), Purismo, «La Voce» 18 luglio 1912.
Castellani, Arrigo ( ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] delle secolari polemiche in versi contro le scelte fiorentiniste dell’Accademia della Crusca; una per tutte la ).
Vocabolario degli accademici della Crusca (1612), Venezia, Giovanni Alberti (ristampa anastatica Firenze, Licosa, 1974).
Battaglia, ...
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santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In origine, equivalente di sacro, riferito...
pisano
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Pisanus, der. di Pisae -arum «Pisa»]. – Di Pisa, relativo o appartenente alla città di Pisa, capoluogo di provincia della Toscana: il territorio p. (anche, come s. m. e con iniziale maiusc., il Pisano, il...