Si dice spesso che la lingua franca parlata dal X secolo negli ambiti marittimi e mercantili del Mediterraneo avesse una base italiana o spagnola nel bacino occidentale e una base veneziana in quello orientale [...] sguardi et bon costumi della santa Mansione del hospital di San Giovanni battista de hierusalem li quali deno tenir et usare li frati stretti rapporti con Roma e l’affermazione del volgare fiorentino in Italia spinsero i Cavalieri ad adottare l’ ...
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Aleramo, Sibilla & Campana, Dino (2000), Un viaggio chiamato amore. Lettere 1916-1918, a cura di B. Conti, Milano, Feltrinelli.
Asor Rosa, Alberto (2002), L’alba di un mondo nuovo, Torino, Einaudi.
Bachelard, [...] 1997), Un’occhiata alle carte di Dio, Milano, Il Saggiatore.
Giudici, Giovanni (1965), La vita in versi, Milano, Mondadori.
Leroy, J.T un resoconto dall’aldilà, Napoli, Liguori.
Del Fiorentino, Maria Cristina (2003), La gerarchia dell’informazione, ...
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DATI, Carlo Roberto
Magda Vigilante
Di nobile e illustre famiglia fiorentina, nacque a Firenze il 12 ott. 1619, da Camillo e Fiammetta Arrighetti.
L'iniziazione culturale del giovane D. avvenne sotto [...] subentrò a G. B. Doni nella cattedra di lingue classiche dello Studio fiorentino, e iniziò un corso di lezioni sulla Vita di Pomponio Attico composta principe Leopoldo ed in seguito del cardinale Giovanni Carlo de' Medici, trascorse gli ultimi anni ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] XV secolo in seguito alle riforme grafiche dell’umanista fiorentino Niccolò Niccoli.
Nella seconda metà del secolo inizia presente già nell’autografo del Decameron); nel 1480, poi, Giovanni Ridolfi dà uno dei primi esempi sistematici di uso di accento ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] 1521, in cui le posizioni dell’autore, espresse da Giovanni Rucellai, comandante della fortezza papale di Castel Sant’Angelo , che il glottonimo italiano ebbe alla fine la meglio su fiorentino e toscano e che l’ortografia, nel corso del XVII secolo ...
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Niccolò Tommaseo (Sebenico 1802 - Firenze 1874) iniziò i suoi studi a Spalato, in seminario, per proseguirli a Padova, dove si laureò in legge nel 1822 e si dedicò all’approfondimento e al perfezionamento [...] carteggi (particolarmente importante quello col Capponi). Il periodo fiorentino fu caratterizzato da una costante ricerca di lingua, una santo e mezzo sabato grasso»). I protagonisti Maria e Giovanni, poi sposi, si confidano le esperienze amorose che ...
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L’inquadramento e la descrizione del linguaggio economico (o, meglio, della lingua dell’economia e della finanza; Dardano 1998: 65-69; Rainer 2006: 2148-2149) come linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) [...] scrittura e alla pratica del volgare (in particolare del fiorentino e del toscano), ma si venne anche formando e sono mancate opere di economisti (Luigi Einaudi, Umberto Ricci, Giovanni Demaria, Federico Caffè, Claudio Napoleoni e Piero Sraffa, ...
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Si chiamano frasi modali le dipendenti circostanziali (➔ subordinate, frasi) introdotte dalla congiunzione subordinante relativa-modale come. Queste frasi esprimono la maniera in cui si realizza il contenuto [...] l’inverno era esploso a febbraio, come diceva un vecchio proverbio (Giovanni Nadiani, Spiccioli. Kurzprosa, p. 119)
(13) Come le ho e convenzionalizzazione nell’espressione della causalità tra il fiorentino del ’200 e l’italiano contemporaneo, «La ...
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Torquato Tasso (Sorrento 1544 - Roma 1595) affrontò nella sua opera il più ampio ventaglio di generi testuali, sia in prosa che in versi. Sono in prosa i ventisei Dialoghi di vario argomento (la nobiltà, [...] rottura rispetto alla prosa illustre codificata sul modello di ➔ Giovanni Boccaccio e del ➔ Pietro Bembo degli Asolani. Il a «giudice» della «bellezza delle parole» non il «popolo fiorentino» ma «i migliori scrittori» (così nell’Apologia; Tasso 1959: ...
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PERROTTA, Gennaro
Carmine Catenacci
PERROTTA, Gennaro. – Primo di tre figli, nacque a Termoli (Campobasso) il 19 maggio 1900, da Giuseppe, direttore del locale ufficio delle poste che fu anche poeta [...] governo Francisco Franco e cominciò a scrivere per la rivista fascista fiorentina Il Bargello, nelle cui pagine (13 ottobre 1940) fu lavoro affidato alle stampe fu la traduzione de Il castagno di Giovanni Pascoli (ancora in Maia, XIV (1962), pp. 169- ...
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santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In origine, equivalente di sacro, riferito...
pisano
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Pisanus, der. di Pisae -arum «Pisa»]. – Di Pisa, relativo o appartenente alla città di Pisa, capoluogo di provincia della Toscana: il territorio p. (anche, come s. m. e con iniziale maiusc., il Pisano, il...