Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] del fenomeno in prosa (da ➔ Alessandro Manzoni a Elsa Morante) e in poesia (per es., in ➔ Giovanni Pascoli) si leggono in ), pp. 297-334.
Scalise, Sergio (1994), Morfologia, Bologna, il Mulino.
Serianni, Luca (1988), Grammatica italiana. Italiano ...
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L’epiteto (dal gr. epítheton «aggiunta») è un nome, un aggettivo o una locuzione che si aggiunge a un nome a cui può essere legato da diversi gradi di necessità. Nei testi di retorica è indicato come figura [...] ’epiteto l’uomo della scienza attribuito da Manzoni al gesuita Martino Delrio in ’ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle
(Giovanni Pascoli, “Il gelsomino notturno”,
in Canti di . it. Elementi di retorica, Bologna, il Mulino, 1969).
Mortara ...
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Per quantità fonologica si intende il tratto distintivo di carattere prosodico (➔ prosodia) che oppone i segmenti fonici, sia vocalici sia consonantici, secondo la loro lunghezza. Essendo una proprietà [...] fac.cio, raz.za, ma *pac.to, *sik.to, puz.co a prescindere da parole dotte o prestiti, come cap.tare, rap.tus, cactus, Cuzco. Non ci Giovanna (1985), Modelli e misure ritmiche. La durata vocalica in italiano, Bologna, Zanichelli.
Marotta, Giovanna ...
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La comparazione esprime una relazione di confronto tra due termini rispetto a una stessa qualità oppure tra due qualità in riferimento allo stesso termine. In campo linguistico, la comparazione (dal lat. [...] sono segnalate dagli introduttori da come o di come:
(22) la nuova casa di Giovanni è diversa da come mi aspettassi
Assumono ’italiano antico, a cura di G. Salvi & L. Renzi, Bologna, il Mulino, pp. 1107-1115.
Pelo, Adriana (2004), Le comparative ...
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I deonomastici (o deonimici; La Stella 1982; Schweickard 2002-) sono lessemi formati a partire da nomi propri. Possono essere di vari tipi secondo la base di derivazione (anche detta eponimo): si chiamano [...] neologismo come rettiliano (Rainer 2004: 388). Da notare che con basi di altre lingue il Tivoli, o totale: felsineo ← Bologna, partenopeo ← Napoli. Marginalmente presente ’econimo zampirone (dal dottor Giovanni Battista Zampironi, inventore negli anni ...
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Il termine partitivo indica la funzione, propria di alcuni elementi (l’➔articolo, il clitico ne o altri ➔ clitici), di indicare il prelievo di una ‘parte’, una quantità indeterminata, dal referente del [...] voglio un milione
In genere il ne può comparire da solo o con un quantificatore:
(33) che belle vedrò alcuni / *vedrò alcuni.
Boccaccio, Giovanni (1980), Decameron, a cura di V. G. Salvi & A. Cardinaletti, Bologna, il Mulino, 1988-1995, 3 voll., ...
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Come concetto naturale, la causa è una relazione tra due eventi del mondo fenomenico, e in ciò si differenzia dal motivo, che interessa invece l’ambito delle azioni umane (➔ finalità, espressione della). [...] perché la temperatura si è alzata
b. Giovanni ha preso il treno perché l’auto presunta come infondata, e fa seguire, introdotta da un ma di rettifica e all’indicativo, Renzi, G. Salvi & A. Cardinaletti, Bologna, il Mulino, 3 voll., vol. 2° ( ...
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I puntini (detti anche puntini sospensivi) sono una piccola serie di punti (di solito tre: ‹...›) che, nella scrittura, segnalano il luogo in cui un discorso è stato interrotto o lasciato in sospeso (da [...] grandi manovre, con i voti di scambio ... (Giovanni Pacchiano, Lo Strega ai baci Perugina, «Il 94).
Per i generi non letterari si dà un uso ‘brillante‘ dei puntini, che ricorre italiana. Con nozioni di linguistica, Bologna, Zanichelli (14a ed. 1995).
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Si definisce isoglossa la linea immaginaria con la quale, mediante un’ipotesi metodologica, si uniscono i punti estremi di un’area geografica caratterizzata dalla presenza di uno stesso fenomeno linguistico [...] hanno piuttosto una serie di isoglosse che digradano da nord verso sud, come la Diamante-Cassano e a cura di A. Varvaro, Bologna, il Mulino, 1987).
Franceschi, , Roma - Bari, Laterza.
Pellegrini, Giovanni Battista (1977), Carta dei dialetti d ...
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Gli avverbi temporali sono ➔ avverbi e locuzioni avverbiali (➔ avverbiali, locuzioni) che indicano il momento in cui si svolge un’azione indicata dal predicato, o quello in cui è dato registrare una certa [...] ti passerà
(9) sono corso subito da Carla
(f) tardi esprime il fatto che Si era sbrigato in fretta dal disarmare la Provvidenza (Giovanni Verga, I Malavoglia)
(21) La donna in grammatica della lingua italiana, Bologna, Zanichelli.
Serianni, Luca ...
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attenzionare v. tr. (bur.) Richiamare l’attenzione su qualcuno o su qualcosa | Per estensione, seguire, tenere d’occhio, prendere in esame (detto di cose, oltre che di persone). ◆ Nel linguaggio brigatista significa che il militante di vecchia...
studentato s. m. Alloggio in cui abitano gli studenti fuori sede, in genere durante il periodo universitario. ◆ Da Prati a Centocelle, e poi Eur, Primavalle, San Giovanni, Garbatella. Sempre a Roma occupate anche tutte le sedi della facoltà...