Il panorama dei quotidiani italiani a stampa è molto ricco, contando, oltre alle principali testate nazionali, più o meno indipendenti, ai quotidiani politici e a quelli sportivi, un elevato numero di [...] esagerata a spezzare con il punto fermo è da leggere anche come un fatto espressivo. Talvolta la , tunnel della droga.
Adamo, Giovanni & Della Valle, Valeria L’italiano nella società della comunicazione, Bologna, il Mulino.
Bonomi, Ilaria ( ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] dato loro, cioè l’eccellenza della propria lingua la quale oggi da gran parte del mondo è tenuta in grandissimo pregio e per la di parlato. Discorsi linguistici, Bologna, Zanichelli, pp. 208-229.
Nencioni, Giovanni (1989), Il contributo italiano alla ...
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Il testo prescrittivo (detto anche regolativo o istruzionale) è un tipo di testo (➔ testo, tipi di) che ha come fine la regolamentazione di un comportamento immediato o futuro dell’emittente e/o di altri [...] nei casi in cui una relativa restrittiva è accompagnata da virgole correlate:
(11) Il coerede, che vuole e semantica, a cura di G. di Bernardo, Bologna, il Mulino, pp. 147-165.
Dardano, Maurizio Torino, Einaudi.
Rovere, Giovanni (2005), Capitoli di ...
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BERTONI, Giulio
Aurelio Roncaglia
Nacque a Modena da Giuseppe e da Adele Baroni il 26 ag. 1878. Nella città natale cominciò gli studi secondari, terminati poi al liceo Gioberti di Torino (1897). Ad [...] modenese che da Giammaria Barbieri, Ludovico Castelvetro, Carlo Sigonio era continuata viva e feconda fino a Giovanni Galvani, con un volume di Nuovi studi su Matteo Maria Boiardo (Bologna 1904), e continuava a pubblicare con ritmo intenso note d' ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] politica della Penisola e la sua percezione da parte delle classi dirigenti e degli uomini ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio e in latino nel italiana, a cura di F. Bruni, 1992-2003, Bologna, il Mulino.
Morgana, Silvia (1994), L’influsso ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] una parola (o espressione) che, partendo da una lingua europea, si è diffusa in Narr, pp. 279-286.
Nencioni, Giovanni (1983), Quicquid nostri praedecessores... Per una Di scritto e di parlato. Discorsi linguistici, Bologna, Zanichelli, pp. 1-17 (già in ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] ad arrivare al bolognese Giovanni Filoteo Achillini, autore delle che s’usa in Roma, non mica da’ romani uomini, ma da quelli della Corte che in Roma fanno dimora (1992-) Storia della lingua italiana, Bologna, il Mulino.
Castelvecchi, Alberto (1986 ...
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Il testo narrativo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macroatto (➔ pragmatica) di narrazione, che [...] calde, cogli occhi neri come il carbone (Giovanni Verga, La lupa, in Id., Opere, a cui almeno l’esecuzione dell’ordine da parte del plotone e un combattimento più Tempus. Le funzioni dei tempi nel testo, Bologna, il Mulino, 20042; 1a ed. 1978). ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] a divertire e distrarre, come denunciavano ➔ Dante e ➔ Giovanni Boccaccio), più che a spiegare e approfondire.
Sono dunque due al 1305, a cura di E. Narducci, Bologna, G. Romagnoli.
Giordano da Pisa (1974), Quaresimale fiorentino, 1305-1306, edizione ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] della “Divina Commedia”, Giovanni Boccaccio, Benvenuto da Imola, Francesco da Buti, Filippo Villani) A. Torri, Pisa, Capurro, 3 voll., vol. 3º (rist. anast. Bologna, Forni, 1995).
Soave, Francesco (2001), Gramatica ragionata della lingua italiana, a ...
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attenzionare v. tr. (bur.) Richiamare l’attenzione su qualcuno o su qualcosa | Per estensione, seguire, tenere d’occhio, prendere in esame (detto di cose, oltre che di persone). ◆ Nel linguaggio brigatista significa che il militante di vecchia...
studentato s. m. Alloggio in cui abitano gli studenti fuori sede, in genere durante il periodo universitario. ◆ Da Prati a Centocelle, e poi Eur, Primavalle, San Giovanni, Garbatella. Sempre a Roma occupate anche tutte le sedi della facoltà...