Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] mostrata (Dante); s’aveva messe alcune pietruzze in bocca (Giovanni Boccaccio); rotta s’hanno la piastra e la maglia ( quas in aerario conditas habebant (Cicerone); de Caesare satis dictum habebo (Cicerone). Bisogna precisare che queste forme ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] molteplici traduzioni (soprattutto di opere latine, da Cicerone e Terenzio a opere edificanti medievali come l’ amp; P. Trifone, Roma, Salerno Editrice, pp. 51-72.
Boine, Giovanni (1912), Purismo, «La Voce» 18 luglio 1912.
Castellani, Arrigo (2010), ...
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Il verbo volgarizzare (attestato dal 1268) significa, in senso stretto, volgere un testo latino in lingua volgare (secondo un processo di traduzione ‘verticale’, dalla lingua più prestigiosa a una meno); [...] (ne sono esempio la Rettorica di Brunetto Latini, dal ciceroniano De inventione, e le varie versioni toscane e bolognesi del ’originale (Barbato 2001) – dell’umanista napoletano Giovanni Brancati, già traduttore della Mulomedicina di Vegezio e ...
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Il termine onomastica (dal gr. onomastikḗ (tékhnē) «arte del denominare», a sua volta da ónoma «nome») nell’accezione moderna e specialistica designa la scienza che studia i nomi propri nel loro complesso [...] -).
Tra i derivati da nomi propri, ben conosciuto è il caso di cicerone, che ha alla base il nome del celebre oratore (106-43 a Dizionario dei luoghi letterari immaginari, Torino, UTET.
Flechia, Giovanni (1871), Di alcune forme de’ nomi locali dell’ ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] un solo autore, il migliore (nel caso specifico del latino, Cicerone per la prosa, e Virgilio per la poesia), da studiare due principali grammatiche italiane di fine Ottocento, quella di Giovanni Moise (1878) e la Sintassi italiana dell’uso moderno ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] , secondo principi desunti dal De oratore di Cicerone, dalla Rhetorica ad Herennium, dalla Institutio oratoria di A. Donnini, Roma, Salerno Editrice, 2 voll.
Fortunio, Giovanni Francesco (1999), Regole grammaticali della volgar lingua, a cura di ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] e al ritmo per la prosa (Mortara Garavelli 2003: 118-119). Anche Cicerone (I sec. a.C.), nel De oratore, esprime delle riserve circa l di scrivere le parole italiane … (1883) di Giovanni Gherardini, come l’esclamativo triplicato ‹!!!› o l’ ...
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Il modo congiuntivo è uno dei modi del verbo italiano (➔ modi del verbo). Ha quattro tempi: due semplici (il presente e l’imperfetto) e due composti (il passato e il trapassato). Nella tradizione grammaticale, [...] Matteo sia scappato di casa
b. credo che Giovanni studi medicina
Il modo che alterna con l’ negazione
possit potere cong. pres. terza pers. sing.
(Cicerone)
«Verre ha devastato a tal punto la Sicilia, che essa non ...
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La metonimia (dal gr. metōnymía; lat. denominatio, transnominatio) è una figura retorica (➔ retorica) tradizionalmente inserita tra i tropi, in quanto produce il ‘sovvertimento’ del significato proprio [...] letteratura, in particolare del Novecento, e con ➔ Giovanni Pascoli soprattutto:
(2) e il suo nido è , in Id., Tutte le opere, Milano, Mondadori, 33 voll., vol. 16º.
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli ...
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FACCIOLATI, Iacopo
Marina Boscaino
Nacque a Torreglia, una piccola località dei Colli Euganei (prov. di Padova), il 4 genn. 1682, da una famiglia modesta.
Condusse gli studi sotto l'amorevole protezione [...] il cardinal Corner morì e a lui succedette il cardinale Giovanni Francesco Barbarigo, nipote del più famoso s. Gregorio, il Q. fratrem de petitione consulatus (Patavii 1732).
Nei confronti di Cicerone, in particolare, il F. nutrì quasi una forma di ...
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chiamare
v. tr. [lat. clamare «gridare, proclamare»]. – 1. ant. Gridare: la verace Scrittura divina chiama contra queste false meretrici [le ricchezze materiali] (Dante); con grande voce diceva e chiamava: venite, venite, non temete (Fior....